23 Gennaio 2010, 08.36
Vestone Roè Volciano Valsabbia
Edilizia pubblica

Nuova casa della Valle: si riparte

di Ubaldo Vallini

Pasini: «I lavori a Nozza riprenderanno lunedě». Se ne occuperŕ la Ri.Pa. di Roč Volciano.

 
“E’ vero, siamo un po’ in ritardo, però posso annunciare che i lavori per la costruzione della nuova sede della Comunità montana riprenderanno lunedì prossimo”.
L’annuncio è del presidente della Comunità montana valsabbina Ermano Pasini, al quale proprio ieri avevamo deciso di chiedere conto delle dichiarazioni rilasciate a ottobre dello scorso anno, quando ci aveva detto che entro un mese gli operai avrebbero ricominciato ad occuparsi dell’opera incompiuta che da un bel pezzo fa mostra di sé su Largo Reverberi a Nozza di Vestone.
Un po’ in ritardo dunque: poco male quando finalmente si riesce a traguardare la fine dei lavori, prevista entro l’estate, visto che la Ripa di Roè Volciano che si è aggiudicata l’appalto ha ipotizzato di metterci cinque o sei mesi.
 
Mancano solo le «rifiniture»
Il “grosso” dello stabile è stato già eretto, ci sono da fare impianti, stendere intonaci e posare pavimenti. Si spera semmai che ulteriori problemi non derivino dalla vasta copertura in legno lamellare, rimasta a lungo in preda delle intemperie.
Il progetto di raddoppiare lo spazio a disposizione degli ufifci della Comunità montana era stato presentato da Pasini a fine ottobre del 2006, quando ancora gli enti sovraccomunali come le Comunità montane non erano ancora “in odore” di ridimensionamento.
 
La storia
Almeno il primo lotto, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere inaugurato dopo un anno.
Un intervento che prevedeva l’investimento di 940 mila euro, ai quali se ne sarebbero aggiunti 800 per risistemare anche l’adiacente parte “vecchia” dello stabile.
Due anni dopo, invece, la nuova ala era ancora una struttura grezza in mattoni e cemento armato.
Parte del tempo se n’era andato in procedure d’appalto, che dopo gli annunci erano state più lunghe del previsto.
 
Stop forzato
Poi è successo che la ditta incaricata di fare i lavori ad un certo punto ha messo in sicurezza il cantiere e se n’è andata, facendo sapere solo in un secondo tempo che non avrebbe proseguito l’opera.
“Il resto del tempo l’abbiamo passato in adempimenti burocratici per invalidare il contratto, stabilire una penale, predisporre un nuovo capitolato e riappaltare i lavori” ha aggiunto Pasini.
 
I lavori
La parte nuova della sede comunitaria sorge su un terreno di proprietĂ  della ComunitĂ  montana e del Comune di Vestone.
Alta tre piani, la nuova struttura sarà unita a quella vecchia tramite una “passerella-corridoio” realizzata in ferro, alluminio e vetro, per evitare che alla fine alcune stanze dello stabile principale possano rimanere senza aperture verso l’esterno.
Al piano seminterrato troveranno spazio un auditorium-sala consiliare che potrà ospitare fino a 170 persone. Al piano terra nella parte esistente un’ampia zona sarà riservata ad archivio, ingresso, nuovo ufficio catastale.
 
Anche l'ufficio postale
C’è anche l’idea di trasferire in questi locali l’ufficio postale, unendo in un’unica sede gli sportelli vestonesi di Nozza e del capoluogo.
La parte ampliata sarà invece destinata agli uffici amministrativi dell’area servizi sociali con relativi sala riunioni e servizi. Il resto sarà suddiviso in modo che tutti i servizi abbiamo uno spazio adeguato nel quale essere erogati.
Ovviamente non sarà possibile razionalizzare tutte le superfici entro quest’anno. Per poterlo fare, infatti, sarà necessario attendere anche la conclusione del secondo lotto.


Commenti:
ID1329 - 23/01/2010 09:23:00 - (quaranta) - Corsi e ricorsi.

Questo è il risultato delle rivoluzioni Pasiniane interne all'ente. La fretta in persona in ritardo di qualche anno! Qualcuno si ricorda dove ha operato il sig. Presidente subito dopo aver lasciato la dirigenza della nota ditta valsabbina produttrice di tondino?

ID1332 - 23/01/2010 16:22:00 - (Gino49) - Meglio tardi che mai?

Potrebbe venire in mente: Meglio tardi che mai! No invece, da semplice cittadino ritengo che quei denari andassero spesi in qualcosa di più utile per la valle, di burocrazia ce n'è già anche troppa, di quell'allargamento non ne sentivamo la necessità per cui con tutto il rispetto mi sento di dire che non sono per niente d'accordo.

ID1334 - 24/01/2010 11:05:00 - (Tattilio) - Sede di un fantasma?

Ma non dovevano essere soppresse le ComunitĂ  montane? Qui va a finire come per le province: 140 miliardi da risparmiare sacrificati sull'altare del clientelismo! La lega parla tanto di burocrazia romana e poi mantiene con tutti i vantaggi (per il Partito di Bossi) tutta la burocrazia locale!!

ID1337 - 25/01/2010 11:11:00 - (Ricard53) - Per Tattilio

Dove li risparmieresti questi 140 miliardi di Euro? Prima di spararle grosse informati! Già ho avuto modo di ribadire che l'abolizione delle province non porterebbe in effetti a nessun vero risparmio, al contrario perderemmo sicuramente in efficienza e distribuzione delle risorse, soprattutto riguardo a strade, scuole superiori, adempimenti burocratici per autorizzazioni ambientali; per non parlare poi del controllo del territorio attraverso i piani territoriali di coordinamento. Se tutto questo fosse competenza di enti ancora più lontani, vi immaginate la nostra valle ai confini dell'impero come verrebbe considerata? Per la Comunità  Montana, anche nell'ipotesi di scioglimento, mi auguro che in futuro possa funzionare una "vera" unione dei comuni con tutti i vantaggi che la legislazione consente e magari andare anche verso la fusione di quei comuni che essendo in aree omogenee avrebbero tutto l'interesse ad accorparsi.

ID1346 - 26/01/2010 10:16:00 - (Gino49) - All'arme

Tutto da condividere quanto scrive Ricard, mi sono permesso però di fantasticare su cosa potrebbe avvenire nel caso di forzata fusione di alcune peraltro omogenee realtà territoriali che si affacciano sul lago; Mi sono balzate in mente le gloriose repubbliche marinare che in questo frangente potrebbero essere Idro, Anfo, e Ponte Caffaro, non so se l'orgoglio degli anfesi acetterebbe di buon grado di essere annesso alla repubblica rivale di Idro, credo che deciderebbero di organizzare la loro flotta per prepararsi a dare battagia sulle acque. Lo stesso potrebbe fare Ponte Caffaro che armerebbe le sue galere, per di più spalleggiato dalle armate di Bagolino che messo da parte l'antico campanilismo potrebbe intervenire in difesa della amata frazione (sia chiaro però non nelle giornate sacre del Carnevale) Ma a questo punto si porrebbe alle tre potenze in conflitto un angosciante quesito; come trovare i tre valorosi condottieri in grado di condurre in battaglia le loro flotte armate e disposti a vincere o a perire tra i flutti di casa? Ai posteri l'ardua sentenza.

ID1349 - 27/01/2010 09:16:00 - (Ricard53) - Mi è piaciuta

Naturalmente parlavo di libere fusioni, certo che i nostri campanili sono talmente forti da meritarsi una legge ad hoc.

ID1364 - 29/01/2010 11:03:00 - (gizeta2002) - ComunitĂ  Montane

Lo Stato ha deliberato di non finanziare le C.M. per eliminare quelle che non sono "vere"; le regioni possono legiferare e la Lombardia ha già previsto un nuovo assetto eliminandone una decina e confermando quelle bresciane. Naturalmente i finanzamenti vengono dalla Regione. Per quanto ci riguarda e per come la penso io, è sempre meglio avere sul territorio strutture che possono dare servizi ai cittadini specialmente alla nostra alta Valle: perciò l'attuale Direttivo agisca in fretta per completare l'ampliamento!. Non condivido le affermazioni di "Quaranta"; se è la persona che ha lavorato per tanti anni in C.M. dovrebbe onestamente ammettere che in quanto ad efficienza ed attività questa maggioranza ha un passo diverso di quelle precedenti (di centrosinistra). Per le insinuazioni c'è la magistratura, altrimenti squalifica chi le fà. Ciao.

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Quale futuro per le ComunitĂ  montane? E' l'argomento del giorno di un incontro organizzato per questo giovedě sera a Nozza. Sarŕ presente fra gli altri anche il presidente Uncem Enrico Borghi.

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