I quadri di Valerio Betta e le sculture di Mario Fadda in mostra da venerdě alla Galleria comunale di Lavenone.
Sarà inaugurata questo venerdì 1 giugno, alle 20, presso la Galleria comunale di Lavenone, la mostra di pittura e scultura degli artisti Valerio Betta e Mario Fadda, per iniziativa dell’Associazione Artisti Valsabbini.
Valerio Betta è nativo di Nozza di Vestone dove tuttora vive e lavora.
Ha frequentato alcuni corsi organizzati dall'A.A.B. di Brescia tenuti da O. Di Prata e nel 1973, frequentando lo studio del prof. G.Nino Ramorino, famoso acquafortista, conosciuto anni prima, ha appreso la tecnica dell'acquaforte. Da questo incontro si sono aperti nuovi spazi per la sua sensibilità artistica. E’ stato uno dei fondatori dell’ Associazione Artisti Valsabbini; ha ricoperto la carica di segretario per alcuni anni e ha coordinato l’organizzazione di varie esposizioni e del catalogo “Sinestesie”.
Esegue personalmente nel suo studio-laboratorio i vari processi di incisione e di stampa, alternando alla grafica i colori e la modulazione del disegno. I suoi lavori, eseguiti su sfondo sabbiato, sono atmosfere invernali ove i colori diventano sensazioni che non sono mai fredde, ma cariche di sentimento e molto umane.
Gli acquerelli sono molto gioiosi con scene della valle e del Garda, quasi miniature ottocentesche, sogni che camminano sul colore, oppure grandi vasi di fiori che si perdono nello sfondo e sembra quasi che non ci sia distacco tra il fiore e lo sfondo ma anche lo sfondo sia una continuità dell’atmosfera del fiore e delle foglie. E’ in attività dal 1970, con presenze in numerose rassegne nazionali e internazionali.
Mario Fadda, di origine sarda ma residente da anni a Prevalle, ha maturato una profonda preparazione artistica sotto la guida del noto incisore Girolamo Battista Tregambe, prima con la pittura e poi con l’incisione calcografica. L’artista ha all’attivo varie personali e numerose collettive tra pittura, grafica e scultura ed ha inoltre partecipato a vari concorsi riscuotendo numerosi consensi e riconoscimenti. Mario Fadda ha abbracciato in breve tempo anche l’arte della scultura. L’argilla, la terracotta, il gesso, il cemento, il legno e il ferro sono diventati i nuovi strumenti espressivi della sua ricerca artistica. La sua capacità di disegnatore che deriva dalla pittura e dall’incisione fanno di lui un artista completo che ha sputo affrontare con coraggio e decisione l’arte e le problematiche tipiche della scultura.
La “visione” dell’opera di Fadda è ben distinguibile nel tema della maschera tradizionale Sarda. Un tema che ha percorso molti anni della sua ricerca artistica e che proprio nella scultura ha trovato la sua forma più spontanea. La maschera sarda non rappresenta solo il ponte con la grande tradizione artistica della sua terra d’origine,ma è anche una sfida all’arte contemporanea che sembra aver dimenticato la sua storia; non è tornare al passato ma saper far vivere il presente le forme le immagini che vengono dalle nostre radici.
Le maschere che sa creare e ripensare con gusto e ironia riprendono vita nella contemporaneità , senza mai essere grottesche,invitano lo spettatore a riflettere sulle espressioni e gesti dell’uomo… che sono sempre stati il cuore dell’arte della scultura.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 23 giugno, il venerdì dalle 20 alle 22, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
In foto:
. Mario Fadda, scultura
. Valerio Betta, “Ricordo del carnevale di Venezia”
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