«Il diario di una vita», di Mario Pialorsi

Questo martedì 11 luglio presso la sala "via Glisenti 43" a Vestone prende il via la mostra "Mario Pialorsi, Il diario di una vita" in cui sono esposte le opere realizzate dall'artista, Mario Pialorsi, di origine vestonese,

Si tratta di dipinti realizzati olio su tela che ritraggono i luoghi della sua vita.
La mostra resterà aperta fino al 25 agosto.

Mario Pialorsi nasce il 5 ottobre 1921 in quel di Vestone.
La madre, Angela Venturelli, possiede una bottega di calzature, il padre Francesco fa il panettiere ma morirà prematuramente lasciando la moglie e i tre figli ancora piccoli, tra cui Mario di appena due mesi.

Il piccolo segue le scuole dell’obbligo al paese natio. Si distingue, sin da subito, per l’estro artistico; a numeri e parole preferisce il disegno, alla matita o al pennino preferisce il pennello e i colori.  
               
Ancor oggi conserva dei carboncini realizzati negli anni della scuola elementare; i soggetti sono vari: temi patriottici, immagini di uomini ed eroi del tempo e ritratti di dive cinematografiche d’allora realizzati da una mano ancora acerba ma con uno spiccato senso artistico.

Ben presto Mario deve abbandonare la casa materna e gli affetti familiari per recarsi a Milano, dove lavorerà presso la ditta di uno zio materno come operaio, poi come caporeparto ed infine, negli anni della maturità, come direttore.

Scoppia la seconda guerra mondiale: Mario viene chiamato alle armi, in fanteria; nell’autunno del 1943 sarà fatto prigioniero di guerra e imbarcato per l’africa, dove contrarrà anche il tifo, in seguito verrà trasferito in Inghilterra dove rimarrà confinato fino al 1946.
Sono questi gli anni bui per la pittura in cui poco spazio potrà concedere alla sua passione per l’arte che, invece, tornerà dirompente nella sua vita intorno agli anni cinquanta.

Nel 1955 Mario sposa Ludovica e insieme si stabiliscono a Vittuone (MI): qui continuerà a lavorare nella ditta di famiglia e seguiterà a coltivare la sua passione per la pittura a olio.

Spesso si recherà sui luoghi fatti oggetto dei suoi quadri prediligendo una pittura “en plein air”: i soggetti preferiti sono la campagna lombarda e pavese, le alpi piemontesi e valdostane, il fiume Ticino, le brughiere del parco agricolo sud Milano ma soprattutto gli spettacolari panorami offerti dalla terra natale, Vestone, le Prealpi bresciane, i paeselli arroccati su di esse, il lago d’Idro e il basso trentino.
Oggi alla veneranda età di 93 anni, Mario continua a dipingere.

Rimane sempre molto critico rispetto alla sua produzione e nel contempo è sempre molto geloso e attaccato ai suoi lavori dai quali fatica a separarsi.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Tag

Vedi anche