Vestone tra i forzieri bresciani

Fino a non molti anni fa, sul territorio coabitavano banche grandi, medie e piccole, ognuna con una propria visione strategica in merito alla dimensione geografica in cui competere, ai segmenti di clientela da servire, alla gamma di prodotti e servizi da offrire. Negli ultimi tempi, l’industria bancaria pare alla ricerca di una configurazione in cui il modello di «banca del territorio» è il punto comune di arrivo. L’attenzione, sempre più focalizzata sulle relazioni col territorio, ha così spinto le banche ad infittire la loro presenza sui mercati locali: quelle di piccola dimensione, per consolidare o quantomeno non perdere posizioni; quelle medio-grandi per avvantaggiarsi dei benefici del «localismo».
UNA CORSA ALLE PIAZZE - Nelle province più evolute, come Brescia, la corsa all’accaparramento di piazze dove insediare un nuovo punto vendita si è fatta convulsa, raggiungendo in molti casi indici di presenza esageratamente elevati e, alla lunga, poco sostenibili dal punto di vista economico, se è vero che per raggiungere il punto di pareggio di un nuovo sportello occorrono mediamente almeno 4 anni nei centri medio-grandi e 3 anni in quelli di dimensione più piccola.
LA MAPPA - Tra i Comuni i centri con indici di concentrazione elevata sono più della metà, di cui una sessantina con valori di saturazione decisamente molto alti (punteggio 1 e 2), come nel caso di Rovato, Salò, Breno, Manerbio, il capoluogo, Edolo, Vestone, Iseo, Lumezzane. Ma comuni con densità bancarie rilevanti si trovano sparsi un po’ in tutta la provincia.
In Pianura, dove si sono espanse soprattutto le banche di credito cooperativo e le banche popolari bresciane e cremonesi, i comuni con indici molto elevati sono: Quinzano, Isorella, Montichiari, Verolanuova, Calcinato, Bagnolo Mella, Dello, Gambara, Capriano del Colle, Comezzano Cizzago, Remedello, Borgo San Giacomo, Orzinuovi.
In Valle Camonica, nel Sebino, in Franciacorta e nella Mediana Occidentale, dove si sono insediate, soprattutto, le banche della provincia di Sondrio e le banche bergamasche, i comuni con indici molto alti sono: Darfo Boario Terme, Malonno, Piancogno, Esine (Valle Camonica); Marone, Pisogne, Sale Marasino (Sebino); Palazzolo sull’Oglio, Paratico, Chiari, Rodengo Saiano, Monticelli Brusati, Erbusco, Ospitaletto, Passirano, Corte Franca (Franciaco-rta/Mediana Occidentale). In Valle Sabbia, che ha rappresentato lo sbocco naturale per lo sviluppo territoriale delle casse trentine, i comuni con indici di densità elevati sono: Sabbio Chiese, Bagolino, Gavardo, Vobarno; in Valle Trompia, dove si sono localizzate soprattutto le banche di credito cooperativo locali, i comuni ad alto tasso di insediamento bancario sono: Sarezzo, Gardone Val Trompia, Marcheno, Concesio; sul Garda, preso di mira soprattutto dalle banche veronesi, i comuni con elevata concentrazione di sportelli sono: Sirmione, Desenzano, Manerba e Pozzolengo; nell’hinterland, i comuni con un grado di saturazione bancaria molto elevato sono: Flero, Gussago, Rezzato, Roncadelle, Collebeato e Borgosatollo. A Brescia città, che in assoluto ha registrato il maggior numero di nuovi insediamenti, sono prevalse le banche estere, le specializzate, le grandi nazionali.
Disponendo delle serie storiche dei dati della Banca d’Italia, relative ai depositi e impieghi bancari comunali, con l’aggiunta di informazioni socio-economiche, è possibile, mediante modelli statistici, discriminare i comuni in base alla potenzialità prevalente.
L’esercizio, svolto sui comuni bresciani, ha identificato Brescia, Rovato, Lumezzane, Darfo Boario Terme, Breno, Manerbio, Gardone Val Trompia, Odolo, Montichiari, Palazzolo sull’Oglio, Desenzano del Garda, Castenedolo ed altri ancora come piazze di rilievo sia per il loro potenziale di raccolta del risparmio, che per il loro potenziale di impiego. Altri comuni si sono rivelati tipicamente piazze di raccolta (Salò, Iseo, Vestone, Cellatica, Chiari, Edolo, Orzinuovi, Sirmione, Ponte di Legno, Botticino, ecc.), mentre altri comuni prevalentemente piazze di impiego (Rezzato, Gussago, Concesio, Nave, Ghedi, Castelmella, Rodengo Saiano, Coccaglio, Torbole Casaglia, Calcinato, Mazzano, Bagnolo Mella, Carpenedolo, Paderno Franciacorta, ecc.).
È interessante notare che la graduatoria dei comuni per indice di «densità» e quella per potenzialità dei «depositi» sono correlate in misura molto stretta, con un coefficiente di correlazione pari a r +0,61, mentre il legame fra la variabile «densità» e la variabile potenzialità degli «impieghi» è molto meno significativo (r = +0,17). Ciò vuol dire che una piazza stimata «di raccolta» è generalmente presidiata in modo diretto (il che ne aumenta il grado di saturazione), mentre una piazza stimata «di impiego» può garantire ottimi risultati anche se la scelta dello sportello cade su una piazza diversa, vicina ma, magari, più baricentrica rispetto ad un distretto o ad un ambito territoriale più esteso.
a. am.

dal Giornale di Brescia

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