Quando il buongiorno si vede dal mattino

Sono passati poco più di tre mesi dall’inizio di questo anno 2015, e tanti avvenimenti e persone hanno contribuito, in questo lasso di tempo, a rendere più piacevole e in un qual modo migliore la vita per gli ospiti della Fondazione Angelo Passerini.

Ci sono stati momenti dedicati in particolar modo agli amanti del canto, che costituiscono quasi la totalità degli ospiti, con la presenza del coro di Barghe e del coro di Ponte Caffaro, e il gruppo “Ragazzi di una volta” presente ogni ultimo Venerdì del mese.

Abbiamo avuto anche occasioni, come la Domenica di Carnevale, di fare festa in allegria tra sketch comici e giochi di abilità, in cui gli ospiti si sono cimentati con il massimo impegno e con voglia di divertirsi.
Talvolta in queste occasioni di festa abbiamo potuto inserire un piccolo mercatino dove venivano messe in vendita le opere di vario genere (lavori a maglia, a uncinetto, bambole, ecc.) fatte nella quotidianità dagli stessi ospiti, un modo per far capire che anche nell’anziano ci sono qualità e doti che si possono ancora apprezzare ed hanno anche un certo valore.

Si devono notare anche due esperienze che gli ospiti hanno vissuto e stanno vivendo in questo periodo, il progetto “Adotta un nonno”, che permette loro di entrare in contatto con ragazzi della Scuola Media di Casto, ed il progetto “Africa”, dove, attraverso l’aiuto di alcuni volontari, possono scoprire usanze e modi di vivere delle popolazioni di un continente diverso da quello in cui loro vivono ed hanno sempre fatto esperienza.

Fino ad ora mi sono soffermato solo sugli avvenimenti più inconsueti, ma molta importanza per le persone che vivono in fondazione hanno anche le attività quotidiane, che aiutano, oltre a far passare il tempo in serenità, anche a sentirsi ancora apprezzati e forse talvolta, anche più vivi.

Detto ciò, mi sento di ringraziare, a nome di tutti gli ospiti, i volontari che hanno reso belli, simpatici, divertenti, significativi e molto importanti sia i momenti più particolari, sia quelli del vivere quotidiano.

Per ultimo, ma non per ordine di importanza, anzi per farlo notare maggiormente, devo ricordare che in questo periodo, e più precisamente pochi giorni orsono, ha compiuto 101 anni la nostra cara Antonietta Levrangi, che in quella occasione ha affermato di non essere ancora stanca di vivere e spera di raggiungere ancora altri traguardi.

Concludendo, auguro ad Antonietta ancora molti anni in cui vivere con la sua solita serenità ed allegria, ed auguro a tutti noi di poter comprendere che anche nelle difficoltà la vita merita di essere vissuta.

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