Partenza da Vestone per l'ultima fatica

Atmosfera da ultimo giorno di scuola a Vestone dove la carovana del Giro d’Italia numero novanta si è radunata per l’ultima volta lasciando la Valsabbia alle 12,25 dirigendosi a Milano, dove è giunta a pomeriggio inoltrato tra folla plaudente ed entusiasta.

Come lo è stata a Vestone e lungo i sessanta chilometri abbondanti che si è snocciolata nel Bresciano dove la partecipazione è stata nettamente superiore al previsto. Un autentico bagno di folla per i «girini» e per una volta tanto senza l’assillo di dover a tutti i costi pedalare a mille per raggiungere il traguardo più presto che in fretta.

Un’autentica passerella più che meritata dai centoquarantuno atleti rimasti in gara che dal 12 maggio a ieri si sono lasciati alle spalle circa 3.500 chilometri, tanti dei quali con il naso all’insù perchè le salite questa volta non sono davvero mancate e lo spettacolo offerto è stato certamente superiore alle attese.

Una giornata davvero di grande festa che costituisce uno spot eccezionale per l’intero movimento ciclistico. Che sarebbe stata una giornata straordinaria lo si è capito fin dal primo mattino quando il sole ha fatto capolino tra le nubi grigie e nere per riscaldare l’intera carovana che negli ultimi giorni è stata bersagliata da pioggia, freddo e neve.

E’ divenuta certezza quando Danilo Di Luca è giunto al quartiere tappa su una cinquecento «L» rosa come la sua maglia scortato ovviamente dai suoi compagni di squadra ed il bresciano Mario Chiesa, uno dei tecnici della Liquigas al Giro d’Italia. Oltre al «Killer» di Spoltore hanno raccolto applausi in quantità industriale pure Gilberto Simoni, Damiano Cunego, Paolo Bettini, Paolo Savoldelli ed Andi Schleck. Leggermente staccati in questa classifica Leonardo Piepoli, Alessandro Petacchi e Stefano Garzelli che sono stati pure tra i maggiori protagonisti della corsa.

Tra i corridori più attesi ovviamente anche i bresciani Daniele Contrini e Matteo Bono. Il triumplino alla corte di Konichev Tinkoff, da grande showman quale è, ha richiamato l’attenzione generale suscitando grande entusiasmo. Il franciacortino alla corte di Giuseppe Martinelli e Guido Bontempi invece è arrivato senza squilli di tromba sotto gli occhi di amici e parenti, il fratello Paolo in testa già professionista alcuni anni fa con scarsa fortuna.

Ma lo spettacolo più grande l’hanno offerto i compaesani di Contrini che hanno allestito un buffet all’aria aperta davanti al bar Erika a Inzino che lui frequenta abitualmente. Il «Contra» scattato sul Lodrino tra folla entusiasta è giunto in perfetta solitudine all’appuntamento, seguito a qualche minuto dagli altri corridori Danilo Di Luca in testa. Una «visita parenti» in piena regola come si usava fare tanti anni fa. Che ha evidentemente avvicinato ancora di più i tifosi al Giro. E anche a Cremignane festa grande per Stefano Garzelli festeggiato da Gian Luigi Gozzini del Rosengarden.

E fino al confine bergamasco è stato un susseguirsi di manifestazioni calorose ed emozioni palpabili, da Ponte Zanano (un muro umano) a Polaveno; da Iseo a Clusane; da Paratico a Capriolo; da San Pancrazio fino sul ponte romano di Palazzolo sull’Oglio attraverso il salotto buono, ovvero piazza Roma.

È stato spettacolo, grandissimo spettacolo perchè bambini, genitori, nonni e club organizzati hanno fatto a gara per assistervi in prima fila. Proprio come si usava fare tanti anni fa. Peccato che ad un certo punto sia toccato ai «cugini» bergamaschi gustarlo. Ma il ciclismo è di tutti ed è giusto sia finita così.

Angiolino Massolini
Da Bresciaoggi

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