09 Aprile 2008, 00.00
Vestone
I nostri lutti

L'ultimo «strugì», Ottorino Zuaboni ci ha lasciato

di Giancarlo Marchesi

L’ultimo fabbricante di striglie di Promo, Ottorino Zuaboni, si spento pochi giorni fa. Oggi, nell’era di Internet, la striglia un oggetto sconosciuto ai pi, ma fino ai primi decenni del Novecento era uno strumento indispensabile.

L’ultimo fabbricante di striglie di Promo, frazione di Vestone, Ottorino Zuaboni, si è spento pochi giorni fa, all’età di 87 anni. Oggi, nell’era di Internet, la striglia è un oggetto sconosciuto ai più, ma fino ai primi decenni del Novecento era uno strumento indispensabile per il governo degli animali, un prezioso alleato degli allevatori che se ne servivano per pulire il manto delle mucche e soprattutto dei cavalli.

Ancora negli anni Cinquanta del secolo scorso, Promo di Vestone poteva vantare un indiscusso primato a livello nazionale nella fabbricazione delle striglie, realizzate rigorosamente a mano da sapienti artigiani.

A documentare l’importanza di tale lavorazione, dopo la scomparsa di Ottorino Zuaboni, restano le autorevoli testimonianze di alcuni dei più noti osservatori dell’economia bresciana dell’Otto e dei primi anni del Novecento.

L’ispettore censuario Pietro Rebuschini nel 1836 ne parla nella sua raccolta dal titolo «Cenni statistici intorno la Provincia di Brescia», mentre sul finire dell’Ottocento è Massimo Bonardi, nel suo volume «Il ferro bresciano: note storiche e statistiche», a segnalare questa specializzazione produttiva vestonese; all’aprirsi del Novecento è invece Arnaldo Gnaga a dedicare alcune pagine a questa attività, nel catalogo per l’Esposizione bresciana del 1904. Lo Gnaga scrive che: «la fabbrica delle striglie si è tutta concentrata nella frazione Promo di Vestone, ove l’industria esiste dal XVII secolo e vi permane ancora, unica arte fabbrile del genere in tutta Italia. Con meschinissimo guadagno i laboriosissimi fabbri lavorano dall’alba al tramonto e vendono annualmente ai grossisti di Brescia e di poche altre piazze italiane circa 9 mila dozzine di striglie, ripartite fra sei ditte».

Ottorino, continuatore della secolare azienda paterna «Pasini e Zuaboni», ha realizzato nel suo laboratorio questo strumento semplice - formato da piccole lamine di ferro dentellate, poste parallelamente su una piastra munita di un manico in legno - fino agli anni Cinquanta, quando iniziò ad essere prodotto industrialmente.

Zuaboni, che iniziava alle 4 del mattino a scaldare il ferro in un forno a carbone di legna, per realizzare in una giornata di lavoro cento striglie non poteva certo competere con la concorrenza inglese e francese che otteneva il prodotto meccanicamente in serie. Con la sua scomparsa si chiude un antico e importante capitolo della storia economia valsabbina, che per secoli aveva decretato la fortuna di molte famiglie vestonesi.


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