24 Dicembre 2014, 09.39
Vobarno Valsabbia
Dal Perlasca

«Da domani mi allaccio il casco, giuro»

di Antonella Ali

“Sì, indietro non si torna, cari ragazzi, e quando l’evento avrà incominciato a prendere forma, a nulla serviranno i buoni propositi o le imprecazioni, l’accaduto sarà “accaduto” e il “prima” sarà già diventato “dopo”. E noi, noi ci siamo ritrovati “altri"


Parlano a braccio Maurizio,Luca, Sergio, Beppe e Romina, che mercoledì 17 dicembre, hanno intrattenuto gli studenti del Perlasca nella aula magna della sede di Vobarno, raccontando loro, tra ironia ed emozioni, frammenti di vita vissuta.

L’intento educativo era quello di stimolare riflessioni sul valore della vita, sulla necessità di rispettare le regole, sull’importanza della prevenzione degli incidenti stradali.
I metodi scelti sono stati il dialogo e alcuni video proiettati per aiutare a pensare.

Ma meglio delle immagini sono state le loro parole,
intense, ascoltate e introiettate “Non si può giocare con il rischio e mettere a repentaglio la propria e l’altrui vita solo perché tu ritieni che tutto sia lecito, divertente o di moda” - dice a chiare lettere Maurizio, che all’età di 19 anni perde l’uso delle gambe in seguito ad incidente in auto.

“Ricordate che il vero uomo non è colui che compie azioni eccezionali come bere fino allo sfinimento o correre a 180 all’ora sulla strada del paese - dice Luca- il vero eroe è colui che impedisce all’amico ubriaco di prendere l’auto e in questo modo gli salva la vita”.

I ragazzi lo ascoltano con attenzione, visibilmente coinvolti; le parole di Luca, da anni sulla sedia a rotelle per colpa di un errore altrui (l’autista del mezzo su cui viaggiava guidava infatti in stato di ebbrezza) raggiunge i loro cuori non tanto per i toni quanto per l’intensità del suo messaggio “Io mi ritengo fortunato, perché sono vivo e mi trovo qui a parlare con voi di sicurezza e prevenzione.
Questa è la mia forza: pensare che i nostri consigli servano a voi affinchè possiate capire quanto siano importante le regole, non perché il violarle comporterebbe una multa o il carcere, ma perché sono il presupposto per la vita stessa.”

“Pensate a noi, alle nostre esperienze,
ogni volta che vi metterete al volante di una macchina e avrete voglia di pigiare troppo il pedale o quando state per salire con altri che sapete aver bevuto troppo" aggiunge Sergio che, mentre stava lavorando, chino a terra, è stato travolto da un autista occupato a rispondere al telefonino mentre era alla guida.

I ragazzi ascoltano questi uomini in un silenzio rispettoso
e apprezzano il loro sforzo educativo; sono adolescenti ma non sono sciocchi, sanno capire che non si tratta di uno scherzo ma della vita, quella vera .
“Non mollate mai, nemmeno quando tutto vi sembrerà crollare sotto i piedi, perché tutto ha una soluzione se si risponde con determinazione e volontà” aggiunge la dolce Romina, che al momento del parto, dopo aver dato alla luce la sua bambina, perde conoscenza risvegliandosi dopo mesi in un corpo “nuovo”; “la vita è bella, vale sempre la pena di combattere, di impegnare le proprie risorse perché alla fine si rinasce” conclude la giovane mamma.

Anche lo sport e la vita sociale aiutano a riprendere quota quando la vita è crollata a terra; ricordate che tutto si può, basta volerlo”, ammonisce Beppe che si è trovato a ricostruire la propria esistenza lo schianto in deltaplano sul monte Pizzocolo, accaduto qualche anno fa.

Sorridono tutti, senza ipocrisie, nelle loro parole non c’è posto per il piagnisteo.
Essi sono abituati al caseificio e allo sforzo, anche fisico, perché oltre ad essere uomini e donne veri sono anche atleti dell’Active Sport, assi dello sport! Romina è campionessa italiana e europea di biciletta a braccia, Maurizio, detto il gran Re, ha appena concluso la sua “camminata” a quattro ruote sulla via di Santiago de Compostela, Sergio è campione regionale di bicicletta a braccia e Beppe non ha rinunciato a volare ancora.

Luca , non potendo fare sport,
sostiene la squadra con la forza del cuore e con il suo contagioso entusiasmo.
Alla fine dell’assemblea un lungo e spontaneo applauso degli studenti esprime la loro gratitudine.

“Vi scriveremo su face book - dicono i ragazzi - ma intanto vi diciamo grazie di cuore!”
Un adolescente dal volto vispo, uscendo dall’aula dice rivolto al compagno: “Da domani mi allaccerò il casco ogni volta che prenderò il motorino! Giuro.”

Gli ospiti non hanno potuto udire queste parole, ma se ciò fosse accaduto sicuramente si sarebbero scambiati uno sguardo d’intesa; “Ce l’abbiamo fatta!” avrebbe sussurrato soddisfatto Maurizio ai suoi compagni.
Io, che ho assistito a tutto, so che niente di quello chè è stato seminato oggi andrà perduto; il terreno è infatti fertile e quel seme- ne sono certa- darà buoni frutti.

Antonella Ali




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