13 Giugno 2013, 07.00
Vobarno Valsabbia
Terrorismo 2

Giudizio sospeso

di val.

Increduli i vobarnesi che conoscono la famiglia del giovane marocchino accusato di terrorismo. Una famiglia regolare, dignitosa, ben inserita nel tessuto sociale

 
Qualcuno il trambusto l'ha sentito fin troppo bene, altri dicono di non essersi accorti di nulla.
Dalle finestre e dalle porte che si affollano attorno al civico 21 di via 1° Maggio sono pochi i visi che si sporgono quando mancano pochi minuti a mezzogiorno.
Tanti sono al lavoro, oppure preferiscono non immischiarsi.
 
Sono questi pochi a spiegarci che il via vai di poliziotti c'è stato più o meno introno alle 7 del mattino: «C'è stato un gran movimento di uomini e di mezzi, alla fine hanno portato via un ragazzo. Ma scusate, cosa avrebbe fatto di tanto grave?».
L'invito è allo scambio di informazioni e il cronista ci sta: «Ma allora quella storia di terrorismo che hanno detto alla Tv sarebbe successa qui. Faccio fatica a crederci» afferma uno degli interlocutori.
 
Che ci spiega dove abita la famigliola: «Lo vede quel terrazzino al secondo piano con lo stendino chiuso? Ecco, è là. Brava gente: un papà che lavora, la mamma che si fa i fatti suoi, due ragazzi che vanno a scuola... chi l'avrebbe mai detto».
 
Sorpreso anche il coinquilino che abita al piano sopraelevato della grande casa rossa: «Mai avuto problemi con questa famiglia e anche a sentire in giro è gente che ha sempre pagato puntuale e che si comporta bene. Diverso è stato con quelli che c'erano prima. Ah, quello non che ne combinavano di ogni, ed erano italiani sa?».
 
«Il ragazzo più grande però è vero, si atteggiava un po' a predicatore: vestiva quasi sempre con una tunica bianca, lo vedevi che ci teneva alle sue tradizioni. Però fastidi mai, andava e veniva senza mai questionare con nessuno» ci dice un altro.
Una vicina non vuole invece commentare: «Sono amica della mamma, una gran brava donna, sentirò da lei cosa è successo veramente» ci dice prima di eclissarsi in casa.
 
Insomma, tutto meno che "dagli al mostro".
Segnale inequivocabile di una comunità matura, quella vobarnese, che non ha nessuna intenzione di esprimere giudizi affrettati, per non correre il rischio che possano essere frutto di pregiudizi.
Anche verso sera, quando Tv e Web hanno già diffuso la notizia con dovizia di particolari, l'atteggiamento non cambia di molto: «E' tutta roba che avrebbe fatto su Internet» dicono quasi "autoassolvendosi" per non essersi accorti di nulla: loro e quella brava famiglia.
 


Commenti:
ID33112 - 13/06/2013 23:30:12 - (armandoilias) -

per antonio65 : non hai ancora visto un attentato terrorista in italia? . ti faccio ricordare io : il terrorista di brindisi che ha messo la bomba davanti la scuola con intenzione di uccidere il maggior numero delle studente innocente, per fortuna ha ucciso solo una ragazzina . in quel caso nessuno ha parlato con il plurale e nessuno ha parlato della sua religione cristiana in tutti i giornale e in TV e la radio. il suo reato collegato con il suo nome e basta non di altro

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