11 Marzo 2016, 07.54
Vobarno Valsabbia
Lettere

A proposito di rifiuti

di Ernesto Cadenelli

Leggo su Valle Sabbia News dello storico risultato ottenuto dalla Comunità Montana di Valle Sabbia che, su mandato dei comuni, ha anticipato di sei mesi (sic!) la scadenza del contratto con Aprica per la gestione del sevizio rifiuti in Valle


Sei mesi in più o in meno non contribuiranno di certo a dipanare la matassa dei problemi.
Certo per chi aveva fatto di questa battaglia il caposaldo della sua linea politica e in modo roboante aveva promesso sconvolgenti novità sul sistema entro il 20 novembre 2014, deve essere un risultato che brucia. Brucia al punto tale da arrivare a mettere sotto accusa la linea della Presidenza della Comunità Montana, giudicata arrendevole.

Nel tempo e per varie ragioni, la CMVS ha perso quella capacità programmatoria e di indirizzo solidale che le era proprio, oggi sotto le bordate di Vobarno potrebbe ulteriormente aggravarsi la crisi delle finalità di questo Ente sovracomunale.
Questo è il primo degli interrogativi da porsi.
Bisogna lavorare per il rafforzamento delle capacità programmatorie della CMVS oppure è meglio tornare al Comune fai da te?
Ha già risposto in parte Il direttore del giornale ed io concordo con le sue valutazioni.

Caso mai oggi sarebbe il tempo per aprire una discussione seria sul riordino istituzionale in Valle Sabbia, valutare se non sia più efficace la fusione tra comuni in modo da avere entità abitative e di territorio più consone ad un discorso programmatorio di interventi urbanistici, servizi e utilizzo più funzionale di risorse e tecnologie.
Credo che i comuni dove il campanile è contemporaneamente centro e periferia andranno sempre più in difficoltà e quei cittadini rischiano la serie B.

Ritengo che le amministrazioni dei comuni della Valle con maggior numero di abitanti abbiano grosse responsabilità nella possibilità di rilancio delle politiche comunitarie e quindi dovrebbero anche essere più prudenti nei giudizi e dotarsi di capacità di ascolto.
Ho voluto fare questa premessa perché il tema della raccolta differenziata dei rifiuti non può essere affrontato con una visione ideologica pro o contro un certo modello a prescindere.

Non voglio assolutamente esprimere qui una scelta di schieramento preconcetto, bensì fornire alcune preoccupazioni o valutazioni che possano aiutare tutti i cittadini, comuni mortali, a farsi una opinione al riguardo.
Opinione che riguarda la qualità del servizio e i costi da sostenere.
A mio modesto parere il primo punto da affrontare non è come si lavorano i rifiuti raccolti, bensì con quali scelte è possibile ridurre la produzione di rifiuti.
Le famiglie non potranno farsi carico in eterno dello smaltimento dei rifiuti prodotti dalla grande commercializzazione!

Faccio alcuni semplici esempi:
al posto di tanta plastica non è possibile tornare al vetro con vuoto a rendere? L'ho fatto fino all'età di 20 anni e in molti stati europei è normalissimo.
I supermercati che sono i maggiori produttori di imballo in plastica, possono mettere container per lo smaltimento di parte della plastica da loro messa in circuito? Pensateci ogni due pere ci sono un vassoio e una pellicola plastificata che il cliente-cittadino deve smaltire.
Terzo, tutta la produzione di carta per la pubblicità dei prodotti che arriva per più volte al giorno nelle nostre case, anche da catene distributive lontane, perché dobbiamo smaltirla noi?

Bisogna inoltre ridurre al minimo lo scarto del cibo, cosa scandalosa e che rappresenta un insulto alla miseria (su questo ognuno deve fare la propria parte).
Infine perché non sforzarci di tornare a fare la spesa con le belle sporte di rafia o le borse di tela, che eviterebbero l'utilizzo di molta plastica? Basterebbe poco per avere un buon risultato.

Sono esempi banali, probabilmente ce ne sono molti altri.
Ridurre la produzione di rifiuti significa ridurre costi generali di smaltimento, fatica e tasse in meno da pagare per le famiglie. Già poiché la tariffa a carico degli utenti continua ad aumentare.
Meglio lavorare per produrre meno rifiuti che lavorare per doverli selezionare dopo la raccolta.
Anche in questo caso sarebbe meglio prevenire che curare. Mi rendo conto che ci vorrà tempo, ma è una via da prender in considerazione seriamente.

Dopo queste brevi considerazioni, il metodo di raccolta che si vorrà adottare, mi auguro dopo una ampia consultazione dei cittadini, deve saper risolvere i problemi che la cittadinanza della Valle Sabbia e dei Comuni pone.
Mi sono chiare alcune criticità del sistema a calotta, ma anche alcune comodità.

Nell'ipotesi di sistema porta a porta, spinto o misto che sia, le problematiche che vedo e che andrebbero studiate bene e risolte sono:

- I pannoloni e i pannolini di anziani e bambini come si raccolgono?

- per l'umido puzzolente (scarti del pesce, verdure e frutta avariata) per chi non ha comodità di spazio quale soluzione si propone? Penso soprattutto ai condomini, dove tra l'altro vivono spesso persone anziane e magari sole. Non è che si può mangiare il baccalà in funzione dei giorni di raccolta dell'umido vero? Allora occorre focalizzare bene la questione: la scelta è tra orari fissi e libertà di conferimento.

- La caratteristica delle frazioni montane o dei piccoli comuni rende sopportabile economicamente il sistema?

- Nei condomini per la raccolta di plastica, carta, vetro che sono molto voluminosi verranno forniti contenitori particolari oppure ognuno avrà il suo sacchetto da metter in vista?

- Giorni e orari di raccolta come saranno organizzati, con quali orari?

Infine, poiché sono convinto che la differenziata si fa all'interno delle case e non quando i sacchi sono in strada, chi garantisce il controllo della correttezza delle operazioni di separazione dei rifiuti? Spesso mi capita di girare in paesi dove il sistema porta a porta è in essere e pur osservando attentamente non vedo particolari controlli del contenuto. E come potrebbe essere con un solo operatore addetto?
Non secondarie sono poi le condizioni di lavoro in cui gli addetti saranno chiamati ad operare in confronto alla massima meccanizzazione di oggi (forse è una deformazione professionale).

Da ultimo e non meno importante sarà la tariffa cui si dovrà pervenire per sostenere il servizio.
E' vero che il Comune potrà recuperare dalla gestione e vendita dei materiali riciclabili, ma il cittadino vorrebbe sapere, tra oggi e domani, cosa gli costerà lo smaltimento dei rifiuti.

Mi rendo conto di aver fatto meticolosamente l'elenco della spesa, ma credo che alla fine interessi avere un sistema con costi che non lievitino troppo, aiuti a tener puliti i paesi e a recuperare il massimo possibile dai rifiuti.

Dopo queste poche osservazioni, torno a bomba all'inizio del mio ragionamento: meglio un sistema integrato per tutta la Valle che non il fai da te dei singoli comuni.
Per questo la sperimentazione di Vallio Terme o l'attenzione su Brescia sono importanti.
Così come è fondamentale favorire un salto culturale e di civiltà a partire dalla scuola, ma anche da una assidua campagna di spiegazione e di informazione sull'importanza del tema.

Le vie prepotenti o vessatorie rischiano di produrre solo reazioni negative e… rifiuti.

Ernesto Cadenelli
consigliere comunale - Insieme per Vobarno

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Fa piacere di poter ospitare su queste pagine opinioni diverse ed ugualmente propositive sul tema dell'igiene urbana.

Tema fra quelli che nel prossimo futuro assorbiranno gran parte degli sforzi programmatori delle nostre amministrazioni, convinto come sono che insieme potranno fare meglio.

Però ho una visione (sono visionario?). Mi immagino, e chissà se sarà così per davvero, un bell'imballaggio di cartone, plastica e polistirolo sul quale lucrano: l'azienda che lo produce, chi lo commercializza, chi lo trasporta, chi lo recupera e chi lo rivende, brucia o smaltisce.
E il cittadino?
Me lo immagino ben educato e diligente nel suddividere correttamente i diversi materiali, perchè la società, l'Amministrazione o la cooperativa di turno possano facilmente riciclarli.

Unico attore pagante invece che pagato nel gestire l'intera.

Quindi la butto lì: siamo proprio sicuri che aumentare la capacità del cittadino di differenziare sia la soluzione? e chi ne gioverebbe?
Me lo chiedo soprattutto quando, come giustamente fa notare anche Ernesto Cadenelli, non si fa nulla o quasi per diminuire la produzione di rifiuti. Questo sì sarebbe in grado di generare un risparmio vero ed immediato nella loro gestione.

Fa e desfà l'è töt laurà... e a pagà iè semper chei
(Fare o disfare, sempre lavoro è... e a pagare sono sempre gli stessi)

Ubaldo Vallini



Commenti:
ID64785 - 11/03/2016 14:25:08 - (blurex) -

Non posso che condividere al 100% sia la lettera del sig.Cadenelli che il commento del sig. Vallini.Fa molto piacere sentire anche il parere di qualcuno che non decide a prescindere qual'è la cosa migliore.

ID64787 - 11/03/2016 14:52:17 - (Otto) - otto

non si decide a priori ma è il momento dei fatti non delle parole .... qualcuno prima o poi deve decidere

ID64788 - 11/03/2016 15:11:34 - (blurex) -

Quel qualcuno è la popolazione, che prima va informata e quindi consultata.

ID64789 - 11/03/2016 15:30:35 - (Claudio Zanoni) - Zanoni Claudio

Seguirà una mia lettera di risposta a questo. Ho preso un impegno in questa legislatura e con grande tenacia ci sto riuscendo. Non sono un despota di regime ma semplicemente un cittadino che ha cercato ogni leva possibile compresa la CMVS per riuscirci. Un cittadino che si è reso disponibile per sovvertire un sistema che presenta risultati scarsi, costi elevati e insoddisfazione dei cittadini per tutte le problematiche che la calotta ha dato. Uscire da questo contratto capestro accettato, probabilmente per mancanza di informazione, era impossibile. CMVS insieme ad alcuni comuni compreso Vobarno hanno fatto l'impossibile per uscirne quanto prima. Sei mesi sembreranno pochi ma è comunque una vittoria. Ai cittadini vobarnesi ho promesso che prima della fine del mio mandato, Vobarno avrà il PaP. come l'80% dei comuni della Lombardia che non lamentano puzze ma apprezzano i risultati.

ID64790 - 11/03/2016 15:46:53 - (Claudio Zanoni) - Zanoni Claudio

Non era certo possibile cambiare per il 28/11/2014. Il Consigliere comunale Cadenelli confonde questa data con la dichiarazione che avevo fatto in Consiglio Comunale, assicurando che saremmo riusciti a fare pagare a Aprica i costi della raccolta dei rifiuti fuori cassonetto. Così è stato e a seguito sono arrivati anche tutti gli altri comuni che stanno utilizzano la calotta. Per ora non mi devo rimproverare proprio nulla ma sto raccogliendo soddisfazione. Le critiche mi arrivano in particolare da chi spesso, fa prevaricare le ideologie agli ideali.

ID64791 - 11/03/2016 15:50:53 - (Spark) -

Qualcuno mi spiega cortesemente quali sono le citate problematiche riscontrate relativamente all'introduzione delle calotte? Il sistema, se applicato nella sua interezza, dovrebbe consentire una quantificazione del rifiuto prodotto per nucleo familiare e conseguentemente una equa ripartizione degli oneri ed un incentivo alla differenziata. Cosa non funziona?

ID64792 - 11/03/2016 16:29:52 - (Zanoni Claudio) - Zanoni Claudio

Ma dove vivi? Ci vogliono dei grandi paraocchi se non vedi i disastri della calotta. Sarebbe bastato aggiungere il cassonetto marrone dell'umido senza calotizzare nulla e le cose avrebbero funzionato meglio. Non hai una tariffa puntuale? Forse dovremmo chiederci il perché. Quando apri una calotta tu puoi immetterci quello che vuoi, un rifiuto speciale e anche pericoloso che nessuno potrebbe attribuire la responsabilità.

ID64793 - 11/03/2016 16:54:40 - (Spark) -

Vivo in un comune dove si utilizzano ancora i cassonetti e non è applicato il sistema delle calotte e volevo comprendere le problematiche riscontrate relative alla sua introduzione, non conoscendo esattamente lo modalità di applicazione nello specifico.Non è una questione di paraocchi ma di non conoscenza della situazione Una semplice richiesta di informazioni, senza alcuna volontà o necessità di fare inutili e sterili polemiche.Giusto per puntualizzare anche quando si apre un cassonetto è possibile buttarci quello che si vuole senza che venga attribuia alcuna responsabilità. Con una calotta si dovrebbe (uso il condizionale) avere quantomeno la possibilità di restringere il campo. Questo solo per capire da chi il sistema lo ha già applicato

ID64797 - 11/03/2016 17:53:45 - (Zanoni Claudio) - zanoni Claudio

Scusa non avevo capito che voleva essere una informazione.Problematiche delle calotte: Si inceppano frequentemente, hanno aumentato l'abbandono dei rifiuti fuori cassonetto, la RD è migliorata solo perchè l'umido o organico è stato tolto dal cassonetto grigio (indifferenziato) al quale gli è stato dedicato un cassonetto specifico, quello marrone (FORSU). Questo tipo di rifiuto "organico" incide sulla complessiva raccolta dei rifiuti del 30% e sulla RD del 40%. Questo è il motivo per cui sarebbe stato sufficiente introdurre il cassonetto marrone senza calotte. La possibilità che un comune in valle sostituisca i cassonetti liberi e li voglia calotizzati è molto improbabile visto che al 31/12/2017 scadrà il contratto. Spero di aver risposto in modo esaustivo

ID64798 - 11/03/2016 18:09:54 - (chiara.a) - chiara.a

Il Porta a porta non fantascienza, attuato oramai in molte zone di Italia; Per esempio nel Trevigiano dove ho vissuto, da vent'anni l'azienda Contarina svolge questo sistema. La raccolta avviene in giorni della settimana a orario prestabiliti (ogni cittadino riceve un Eco-calendario) e si riesce a vedere se all'interno dei sacchetti ci sono materiali inidonei perch sono semitrasparenti. Per i pannoloni c' un bidoncino apposito, consegnato dal Comune su richiesta. Per gli anziani e disabili vengono passati gratis anche i pannoloni nuovi. Per i condomini ci sono appositi contenitori. Qui a Brescia abbiamo un termovalorizzatore che continuer comunque a funzionare perch una quota di indifferenziato rimarr e potrebbe confluire qui ci che in altre zone d'Italia finisce nelle discariche.

ID64799 - 11/03/2016 18:11:52 - (chiara.a) - chiara.a

Claudio comunque ha una visione ampia che considera il Porta a Porta come un "Sistema" per:- Educare sulle buone pratiche di gestione rifiuti, a partire dalla scuola;- Riciclare i rifiuti e venderli, per creare ricchezza da questo, anzich pagare per smaltirli;- Tenere il paese pulito;Non so se ci avete fatto caso...ma l'albero di Natale che da anni facciamo in piazza a Vobarno addobbato con "rifiuti" che diventano decori proprio perch c' l'idea di valorizzarli

ID64802 - 11/03/2016 23:05:49 - (blurex) -

Continuiamo a demonizzare la calotta quando non si è fatto NIENTE per farla funzionare, ne avete fatto il capro espiatorio nella campagna elettorale e l'avete avversata dal primo giorno invece di cercare di capire quali sono i problemi e cercare di risolverli.In queste condizioni comunque il 71% di RD è un risultato più che rispettabile. Vedremo dove arriva il PaP, con i costi e i disagi che comporta. P.S. Il quaderno 2015 dell'osservatorio provinciale rifiuti dice che a vobarno l'organico è il 13% del totale che corrisponde al 18% della RD

ID64820 - 12/03/2016 20:17:48 - (Zanoni Claudio) -

Sei poco informato. È dell'effettivo avvio al riciclo che dobbiamo porre l'attenzione non di una raccolta differenziata inquinata.

ID64829 - 12/03/2016 22:27:18 - (blurex) -

Io ho usato dati ufficiali disponibili a tutti e ne ho citato la fonte, se Lei ha dati diversi può fare altrettanto.

ID64872 - 13/03/2016 19:51:28 - (Zanoni Claudio) -

Chi ha fornito questi dati? Il controllore che è il controllato? Sono solo pesate. Fatto 100 29 è la pesata dell'indifferenziato e il rimanente 71 sono l'insieme delle pesate del materiale raccolto dai cassonetti della RD. Ripeto, di questo 71 quanto viene veramente riciclato? Se lei lo sa mi fornisca pure il dato. Attendo e grazie perché è una informazione che cerchiamo da un bel po'

ID64883 - 13/03/2016 22:25:36 - (blurex) -

Sul quaderno della provincia la RD è suddivisa in 22 (ventidue) tipolgie di rifiuti, e i dati alla provincia li danno i comuni pertanto per quanto poco attendibili lo sono sempre più delle chiacchiere del bar.I rifiuti COMUNQUE RACCOLTI prima di essere avviati al riciclo vengono cerniti, pertanto la qualità del raccolto è quasi ininfluente ai fini del prodotto finito. I rifiuti, una volta coferiti nei cassonetti sono di proprietà del gestore del servizio, il quale nell'ambito della legislazione vigente, regionale e nazionale ne può disporre come meglio crede. Le amministrazioni invece di preoccuparsi di cosa fa APRICA dei rifiuti dovrebbero cercare di dare ai cittadini un servizio efficace col minimo di COSTI e DISAGI e da questo punto di vista il PaP è il peggiore che si possa immaginare.

ID64888 - 14/03/2016 07:54:04 - (Zanoni Claudio) -

Chiudo ogni conversazione ma visto che è così bravo perché non si mette a disposizione e migliorare questo servizio. Io mi metto a disposizione per il prossimo e sarà un funzionante, pulito, efficiente, con una RD non inquinata. Con cassonetti (15/25 di inquinamento nella (FORSU 25/30% (nella plastica25/30%) (15% nella carta) - Con PaP nella (FORSU 1% (nella plastica6/12%) e (5% nella carta). Alla faccia che il PaP è il peggiore che si possa immaginare.

ID64909 - 14/03/2016 16:44:52 - (blurex) -

Io a disposizione ci sono stato x 5 anni è giusto che ora ci provi anche Lei, quello che che mi dispiace e mi preoccupa è che questa discussione l'abbiamo portata avanti solo Lei ed io e NESUN ALTRO, vuol dire che in Valsabbia va tutto bene o che non gliene frega niente a nessuno?.Per essere un argomento che abbisogna del massimo coinvolgimento della cittadinanza mi sembra che non ci siamo proprio. AMMINISTRATORI E MINORANZE varie, auguri di Buona Pasqua, ...e non solo!

ID64917 - 14/03/2016 20:04:51 - (Zanoni Claudio) -

Significa anche che negli anni addietro non è stata fatta informazione. Ci hanno consegnato la chiavetta e "ora cominciate a conferire".Comunque tanti auguri anche a Lei.

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