12 Luglio 2013, 07.48
Valsabbia Anfo
Opere pubbliche

I massi intelligenti della Rocca

di Ubaldo Vallini

Il pericolo di crolli investe l'intera area su cui sorge la Rocca d'Anfo, anche la parte a lago ed il parcheggio che affianca la Provinciale. Nessuno può entrare. La 237 del Caffaro invece è percorribile con tranquillità

 
Lo sono stati i missili nella guerra in Iraq, vuoi vedere sono intelligenti anche i sassi della Rocca d'Anfo?
Un'intelligenza conclamata.
Da tre anni infatti, eccetto che per una settimana lo scorso inverno, i massi pericolanti del monte Censo sul quale è stata edificata l'antica fortezza veneta prima ancora che napoleonica risultano essere perniciosi al di sopra e al di sotto della 237 del Caffaro, area di pertinenza del Demanio, e anche nel parcheggio realizzato a fianco della Provinciale.
 
Lungo l'arteria che collega Bagolino ed il Trentino col resto della Valle Sabbia, che quel terreno demaniale lo attraversa per intero invece no: gli eventuali massi di passaggio, si vede, sono in grado di calcolare il loro rotolamento facendo in modo di non colpire i passanti e le loro auto, camion e pullman.
 
Sembra una barzelletta, invece è proprio così.
Quella che finalmente potrebbe essere cominciata, infatti, è la terza estate senza la possibilità di accesso alla Rocca.
 
E' paradossale: a tutti i livelli istituzionali, la Rocca d'Anfo viene descritta come struttura in grado di rilanciare il turismo nell'intera Valle Sabbia, tanto che la Comunità montana ha pronto un progetto "modulare" che confidando abbondantemente nei favori dell'Europa prevede di investirvi 50 milioni di euro.
Tutto questo mentre in realtà i rovi negli ultimi tre anni di abbandono hanno ripreso il sopravvento, tornando ad intasare gli antichi camminamenti.
 
L'ultimo accesso "istituzionale" è stato quello dell'altro ieri, quando nell'antica fortezza sono entrati fra gli altri il sindaco di Anfo Giampietro Mabellini e l'assessore regionale Viviana Beccalossi, concordando l'esigenza di recuperare fondi per mettere in sicurezza l'area.
 
Come se fosse una novità.
La novità sarebbe quella di permettere almeno l'accesso ai volontari del Gruppo "Sentieri Attrezzati" capitanati da Sergio Rizzardi, che fra il 2006 e il 2011 si sono occupati di ripulire e di mettere in sicurezza i passaggi fra le antiche pietre, portandoci dentro qualche cosa come 15mila turisti.
Quando la Rocca è stata chiusa il sodalizio era pronto ad inaugurare al suo interno persino un museo. Anche quello aspetta.
 
Rizzardi è talmente amareggiato della situazione che neppure vuol parlarne.
Lo fanno altri per lui, raccontando di incursioni vandaliche in Rocca e di furti di attrezzatura.
A sparire sarebbero state persino le grondaie di rame posizionate in occasione dei più recenti interventi, costati centinaia di migliaia di euro.
 
Insomma: quando la gatta dorme...
E in mancanza di manutenzioni, ovviamente, va di male in peggio anche per la sicurezza dei versanti.
 


Commenti:
ID33994 - 12/07/2013 08:10:33 - (Ernesto) -

e allora perche'la beccalossi e il sindaco con la comunita'montana non se ne fregano del demanio e la riaprono???o nessuno vuole responsabilita'???PADRONI A CASA NOSTRA............?????

ID33996 - 12/07/2013 09:47:32 - (Baldo degli ubaldi) -

Non si può aprire la rocca in queste condizioni. se dovesse cadere un altro masso e questa volta ferire qualcuno chi risponde? Lei egregio Ernesto?

ID33997 - 12/07/2013 10:37:06 - (Ernesto) -

e se cade nella strada'''''????CHI RISPONDE???

ID33999 - 12/07/2013 11:07:49 - (ottone) -

Riaprire la rocca non è di certo sufficiente per il rilancio della valle. è un inizio ma bisogna investire per creare qualcosa di più di un percorso turistico: alloggi, ferrate, spiegge atrezzate, etc insomma qualcosa di più di una struttura da ammirare passandoci accanto

ID34008 - 12/07/2013 13:02:49 - (sorech) -

Ma voi non siete stufi delle "sfilate" dei politici che si fanno vedere per dire banalità e poi... nulla???? Il nostro povero territorio, ma a dire il vero non solo il nostro, è sempre più abbandonato a se stesso, manca la prevenzione (vedi il tubo assassino del torrente Re), le strutture sono precarire, ognuno fa un pò quel che vuole. La soluzione?? Più che padroni in casa nostra dovremmo essere attenti alla casa nostra e farci intendere al fine di farci rispettare come cittadini.

ID34009 - 12/07/2013 13:32:49 - (bob63) - Ruoli e poteri

Saro' banale ma finche' le cose non le possiamo decidere noi sara' sempre peggio, finche' ogni sciocchezza deve essere passata al vaglio di decine di perfetti sconosciuti pronti a riempirsi la bocca di promesse e ben lontani dall'impegno verbalmente profuso non cambiera' mai niente, come gia' ampiamente esposto resto del parere che anche i nostri politici locali con funzioni a livello anche regionale dovrebbero essere molto piu' incisivi minacciando e boicottando varie sedute regionali al fine di smuovere questa stagnazione che rasenta l'immobilita',resto del parere che chiudere le province, cordone ombelicale con la regione-stato cosa tanto amata dalle sinistre sia un errore madornale che oltretutto non porta nessun giovamento ai bilanci (tanto che Letta ha gia' promesso che comunque nessuno verra' licenziato) ma al contrario dovrebbero esserne rafforzati i poteri sia decisionali sia finanziari, a Roma la Rocca d'Anfo non sanno nemmeno dove sia.

ID34032 - 12/07/2013 17:38:44 - (Ernesto) -

appunto, a roma non sanno:in regione abbiami i ruspanti padani lombardi bresciani!!!!!!!!

ID34034 - 12/07/2013 19:31:57 - (genpep) -

ha ragione sorech, non sono le province che vanno eliminate, ma le regioni e le inutili comunità montane, enti che producono solo sovrapposizioni di burocrazia e ruberie in grande stile. per il resto finchè non trovano come far la grande abbuffata sia la rocca che la strada dubito andranno avanti.

ID34035 - 12/07/2013 23:02:41 - (Tc) -

Preghiamo tutti che non si stacchi mai qualcosa da lassu' e che non finsca mai sulla sp 237....magari nell'ora di punta...prevedo molte teste sul ceppo....certo e' che e' ridicolo e terrificante allo stesso momento....siamo proprio messi bene....

ID34055 - 13/07/2013 16:35:18 - (mik69ca) - Cambiamento

Ma se la popolazione continua a votare gli stessi vuol dire che va bene quello che hanno. Per cui non è colpa della politica ma di chi vota questi politici che in regione lombardia governano da più di 20 anni (vedere la Beccalossi). Per lanciare il turismo non bastano Rocca e lago pulito ma bisogna gestire l'accoglienza modello trentino o emiglia romagna se no non si va da nessuno parte. Ma siamo sicuri che i laghè vogliono questo? A me non sembra proprio.

ID34059 - 13/07/2013 17:21:28 - (kyselak) -

Non certo per piaggeria, ma devo complimentarmi con il direttore per un articolo coraggioso che rispecchia la realtà del come siamo, ahimè, governati. Mi ero sinceramente stufato di leggere sulla carta stampata locale i soliti peana apologetici sulle rivendicazioni dei vari comitati pro lago. Qualche lettore del blog, se ben ricordo, già in passato aveva messo in evidenza questa contrapposizione di intenti da parte della Provincia che da parte del Comune di Anfo. E' vero che la sicurezza è un problema che va risolto attingendo a tutte le risorse possibili e immaginabili. Se non sbaglio era disponibile un finanziamento regionale di un milione di euro da destinare alla Rocca nell'ambito dell'accordo di valorizzazione del lago d'Idro. Sono stati persi anni a cincischiare e ci ritroviamo con un pugno di mosche. Il risultato? Rocca chiusa da tre anni e lavoro dell'equipe di Sergio Rizzardi andato in fumo.

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