Esercitazione... ed esercitazione

Pubblichiamo l’articolo apparso sull’ultimo numero del  “Monte Suello” il periodico della sezione di Salò degli Alpini, che fa un raffronto fra l’esercitazione di Protezione Civile tenutasi lo scorso anno in Valtellina con quella dell’anno precedente in Valle Sabbia, denominata “Val Chiese 2006”, che coinvolse una quindicina di Comuni valsabbini. Le considerazioni sono di Romano Micoli, responsabile della Protezione Civile per la sezione.
 

Quest’anno il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ha commemorato due anniversari: dal 19 al 22 luglio il ventesimo dell’alluvione in Valtellina; dal 21 al 23 settembre il decennale del terremoto in Umbria.

In occasione della prima ricorrenza il Dipartimento ha pure organizzato un’Esercitazione di Protezione Civile alla quale hanno partecipato tutte le Associazioni o Enti delle cinque Province lombarde, a suo tempo coinvolte dall’alluvione.

Se in Umbria una nostra delegazione (Gruppo di Agnosine) è stata ospite, a Vescia, su invito del parroco locale, più consistente è stata la nostra partecipazione all’evento in Valtellina, dove, oltre alla manifestazione di Morbegno, siamo stati presenti, con una Squadra, presso il Campo Base di Edolo ed il cantiere di Cevo, così come, con il nostro Coordinatore, presso il Centro Operativo installato presso la Regione Lombardia a Milano. Ed è su questo evento (Valtellina) che reputiamo necessarie alcune riflessioni.

Lo scenario ipotizzato per l’esercitazione coinvolgeva varie tipologie e realtà di intervento cui erano chiamate ad agire tutte le specialità di Protezione Civile, con il supporto di tutti gli Enti pubblici preposti alla gestione di eventi calamitosi di tale portata. Infatti il Centro Operativo Regionale di Milano operava sotto la Direzione del Dipartimento di Roma e con la collaborazione di 5 Centri distaccati presso le Questure delle Province lombarde interessate. Se sulle modalità e sull’organizzazione non siamo in grado di esprimere delle valutazioni, invece su certi numeri e sull’utilizzo dei Volontari, qualche obiezione è doverosa:

• presso il Centro Operativo di Milano erano presenti circa 100 persone (non li chiamiamo Volontari perché quelli erano sicuramente meno di una decina), tra le quali una trentina arrivate da Roma (anche segretarie a fare fotocopie) naturalmente con viaggi in aereo e alloggio in confortevoli alberghi, ecc. ecc., e che operavano tra decine di computer e megaschermi.

Sicuramente niente da eccepire sulla professionalità di tutti, ma alla sera… non si conosceva il numero effettivo dei partecipanti all’esercitazione (circa… 1.400).

• I nostri Volontari, dopo aver montato, assieme a quelli di Brescia, le tende del Campo Base a Edolo (ma perché tocca sempre solo a noi Alpini questo compito!!!) hanno lavorato presso il cantiere di Cevo (pulizia di un rigagnolo) essendo impegnati per ben… 2 ore.

• I costi? Il costo di tutte le manifestazioni relative all’anniversario della Valtellina (commemorazione a Morbegno ed esercitazione) sembra abbia superato abbondantemente il milione di euro, dei quali circa 200mila solo per i gadget (magliette, medaglie, ecc.)!

È trascorso più di un anno da un’altra Esercitazione (la nostra “Val Chiese”), con la partecipazione di esattamente 1.582 Volontari che hanno intensamente lavorato, per due giorni, in 32 cantieri con obiettivi specifici di prevenzione e conservazione del territorio e con la Sala Operativa nello spogliatoio dell’arbitro del Campo sportivo di Sabbio Chiese. Costo totale: 40mila euro scarsi!

Siamo convinti che le motivazioni dei nostri Volontari sono sempre altissime e innegabili, che il loro spirito di sacrificio e di solidarietà vada oltre le considerazioni di cui sopra (e di questo noi Alpini dobbiamo esserne orgogliosi), ma quando dobbiamo fare i salti mortali per pagarci la visita medica o dobbiamo rinunciare all’acquisto di un paio di scarponi o di una tuta… beh la voglia (ma rimane solo voglia) di mandare qualcuno a quel paese, credeteci… è forte.

Romano Micoli

Vedi anche