05 Dicembre 2011, 07.00
Valsabbia
Lunedì 33

La diagnostica senologica

di Tiberio Evoli

La patologia mammaria costituisce, nell’ambito della diagnostica per immagini, un settore di grande interesse e attualitŕ ma di indubbia complessitŕ.


Negli ultimi anni infatti, alla mammografia si sono affiancate altre metodiche come l’ecografia e più di recente la risonanza magnetica che, se da un lato hanno consentito un incremento formidabile delle capacità diagnostiche, dall’altro possono creare dei problemi di corretta gestione del loro utilizzo.
Si aggiunga poi che spesso dopo l’imaging si rende necessario il ricorso a prelievi, sui reperti patologici evidenziati, che possono essere realizzati con tecniche e con sistemi di guida diversi.
 
Di solito le donne sane, senza sintomi che facciano sospettare una patologia della mammella, dovrebbero comunque sottoporsi ad un primo controllo a scopo preventivo all’età di 40 anni.
L’unico esame che può essere usato per la prevenzione del tumore del seno è la mammografia.
 
In caso di esame mammografico negativo la paziente viene comunque invitata a sottoporsi a controlli mammografici periodici. Per pazienti con familiarità per tumore mammario l’età di esecuzione della prima mammografia può essere abbassata a 35 anni.
L’ecografia mammaria, spesso più “gradita” dalle pazienti, in questo contesto è una metodica assolutamente complementare che non può in nessun caso sostituire la mammografia. L’eventuale esecuzione di un’ecografia deve comunque essere  effettuata dallo stesso medico, immediatamente dopo la mammografia.
 
A questo scopo, come avviene nel Servizio di Radiologia di Gavardo-Salò, deve esistere un’organizzazione che consenta di realizzare in un’unica seduta, un ciclo diagnostico di I livello completo (mammografia, visita senologica ed ecografia) ed in caso di positività delle indagini, di pianificare il successivo iter diagnostico con il ricorso ad indagini di secondo livello (agoaspirato).
Le pazienti “sintomatiche”, quelle cioè che hanno dei segni clinici indicativi di una patologia mammaria (l’esempio più classico è il nodulo scoperto con l’autopalpazione) potranno essere studiate con metodiche diverse a secondo dell’età.
 
Le donne sintomatiche al di sotto dei 35 anni (vista anche la scarsa incidenza di tumori maligni in questa età) possono essere sottoposte ad un’ecografia mammaria. Questo esame potrà facilmente chiarire se il nodulo è liquido (cisti mammaria) che quindi non necessita di altri accertamenti o solido, ma con caratteristiche di benignità e quindi da controllare nel tempo; al contrario, il riscontro di caratteristiche strutturali sospette, renderà necessari approfondimenti ulteriori (mammografia e agoaspirato).
Le donne sintomatiche di 35/40 anni o piĂą devono invece sottoporsi comunque sempre alla mammografia come metodica di prima istanza che sarĂ  completata opportunamente secondo le necessitĂ  e secondo le indicazioni del medico radiologo.
 
La risonanza magnetica, introdotta in campo senologico più di recente, ha conquistato un ruolo sempre più importante ma non è mai (se non in pochi casi selezionati) da considerarsi metodica di prima istanza. Il suo utilizzo viene di solito proposto dal medico radiologo in caso di dubbio diagnostico non risolto con mammografia ed ecografia o in caso di pazienti a cui è gia stata diagnosticata una neoplasia mammaria, per un bilancio preoperatorio più completo.
 
Eventuali prelievi diagnostici su lesioni mammarie così identificate possono essere eseguiti sotto guida ecografia (più agevole) o sotto guida radiografica stereotassica nel caso di reperti non visibili all’ecografia (microcalcificazioni); possono essere citologici (con prelievo di cellule), eseguiti con aghi sottili o microistologici (con prelievo di piccole porzioni di tessuto) con aghi trancianti di calibro maggiore.
Di recente il Servizio di Radiologia di Gavardo-Salò (che è anche sede di screening mammografico), nel quale vengono eseguite circa 10000 mammografie annue, si è dotato di un sistema in grado di eseguire prelievi istologici di calibro maggiore ed in aspirazione (“sotto vuoto”).
Questa procedura oggi è ritenuta la più idonea nel caso di microcalcificazioni sospette riscontrate alla mammografia.
Questa metodica consentirĂ , una volta installata la risonanza magnetica, di collocare il Servizio tra le unitĂ  funzionali di senologia di III livello.

Dr. Tiberio Evoli
Direttore Servizio di Radiodiagnostica
Presidio Gavardo-Salò
Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda


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