Gli effetti dei nuovi media

La diffusione sempre più ampia di tecnologie come l’IPad e l’IPhone e l’aumento delle connessioni al Web rende urgente interrogarsi sulle loro ricadute nelle sfera personale e relazionale.

È ormai chiaro che l’utilizzo continuativo di questi dispositivi è in grado di produrre degli effetti sulla strutturazione e il funzionamento del pensiero ovvero di quei processi mentali che stanno alla base della rappresentazione di sé e dell’altro.

Una delle questioni centrali è quella della (non) conciliazione tra dimensione virtuale e dimensione reale che può avere luogo, in positivo o in negativo, anche nel semplice segmento comunicativo di un sms.

Oggi appare fondamentale tenere sotto controllo gli effetti negativi di una comunicazione priva di riconoscimento dell’altro o finalizzata solo ad alimentare sé stessa che può produrre un generale appiattimento della coscienza con l’affermazione di un io virtualmente a-problematico ma in realtà più debole e povero.

In apparenza il fattore prevalente nella scelta di collegarsi ad esempio ai social network o a piattaforme di condivisione (es. Whatsapp) è quello di cercare relazioni, comunicare con gli amici, condividere esperienze, cercare qualcuno con cui confidarsi o a cui mostrarsi.
Tuttavia spesso si impossessa della navigazione il desiderio di capire che cosa facciano gli altri in una sorta di voyerismo quotidiano che vuole catturare fotografie, parole, “mi piace” esibiti da amici o conoscenti.

Dietro l’esigenza di essere perennemente “online” vi è forse l’indisponibilità a confrontarsi con l’incertezza di una relazione diretta e face to face con l’altro, ma anche con l’imprevedibilità, la noia e il silenzio di certi momenti.
A fronte di questo quadro sembra urgente il tentativo di favorire una umanizzazione degli spazi virtuali favorendo comunicazioni sempre e comunque legate a una altro concreto e un pensiero non situazionale.