13 Marzo 2015, 12.00
Valsabbia
Curiosità

Finisce l'inverno, addio vin brulè

di Mirella Prandelli

Il vin brulè si serve sempre in piazza e il giovedì grasso è l'ultima occasione per gustarne un buon bicchiere in compagnia


Vuoi leggere l'articolo completo?

A) Accedi con il tuo account


B) Registrati nella Community di ValleSabbia News

Registrandoti e acquistando un abbonamento potrai accedere a tuttle le notizie, commentare e usufruire dei servizi di ValleSabbia News (secondo il piano di abbonamento scelto)


REGISTRATI

Leggi qui per avere maggiori informazioni...



Dopo il rogo della vecchia, arriva la primavera e, con essa, il congedo dal vin brulè, bevanda invernale calda e corroborante, con cui viviamo la nostra convivialità e le feste pubbliche.
Non è Natale se fuori dalla chiesa non ci sono gli alpini con pandoro, panettone e un bel bicchiere di Brulè.
I bicchieri rossi e alcolici vanno a ruba, mentre la coda per il tè caldo si limitata a qualche bambino.

Si tratta di una miscela di vino e spezie, che nelle fredde serate d'inverno riscalda le mani e il viso, rilassando il corpo.
La ricetta tradizionale vuole che ci siano vino rosso, cannella, chiodi di garofano, scorze di arancia e limone, mele tagliate a rondelle e un pizzico di noce moscata. Dopo aver portato ad ebollizione e fatto cuocere per almeno cinque minuti, la bevanda è pronta.

Curioso del vin brulè è il fatto che si consumi in diverse parti del mondo, con ricette molto simili, seppur contraddistinte da varianti: in Canada per esempio è molto popolare e si chiama mulled wine. Anche in Scandinavia è ampiamente consumato ed è chiamato glogg. Glühwein è la parola che usano i tedeschi e gli austriaci, che letteralmente significa “vino della felicità”.
In francese, si dice vin chaud e il suono della parola brulè, che pare derivare da un dialetto delle Alpi italo-francesi, significa “bruciato” nell'italiano standard.

Le origini del vin brulè sono antichissime
, già gli etruschi, che fermentavano il vino in vasi di terracotta, usavano berlo con del miele, per renderlo più piacevole al gusto.
Nell'antica Roma era popolare il conditum paradoxum, una bevanda a base di vino e spezie, preparata con zafferano e datteri. 
Più tardi, nel Medioevo si preparava l'ippocrasso, una sorta di miscela tra vino rosso o bianco e miele, che però si serviva fredda.

Il denominatore globale del brulè è il fatto che sia molto diffuso nelle zone dagli inverni lunghi e freddi, a ridosso delle zone alpine e montuose, grazie alle sue proprietà riscaldanti e disinfettanti. Nell'Europa Centrale era conosciuto come “vino dei poeti”, perché faceva compagnia agli artisti della notte, per strada e in cerca di ispirazione, magari attorno ad un fuoco.

Servito in tazza o bicchiere, è sempre un grande conforto e invita alla dimensione sociale.




Vedi anche
23/12/2011 10:30

Brulé solidale Sabato al mercato di Sal gli alpini ripropongono il brul di Natale e l’offerta sar devoluta a una famiglia salodiana in difficolt.

29/11/2018 11:45

«Ah, che bel vivere», ricordando Rossini Nel 150° anniversario della morte del compositore di Pesaro, sabato 1 dicembre a Salò la presentazione del libro di Ennio Cominetti dedicato ai piaceri della tavola e ai luoghi rossiniani

04/01/2014 15:15

Presepe, Stella e vin brulè L'appuntamento a Mura col presepe, il canto della stella e una bevuta corroborante in compagnia per questa domenica 5 gennaio, alle 21, nella piazza del paese

26/03/2016 14:17

Vino italiano, anno record I dati dell’Osservatorio del Vino relativi all’export 2015 confermano le previsioni rilasciate dallo stesso organismo nei mesi scorsi. Ecco tutti i numeri e le tipologie di vino protagoniste di questo successo

18/01/2016 17:08

Vino, più «osservato» che bevuto Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini, ha annunciato nei giorni scorsi la nascita dell’Osservatorio del Vino italiano. Inato migliora la qualità e aumentano i prezzi, diminuisce invece la quantità di vino consumato. Alcuni dati




Altre da Valsabbia
20/04/2024

14 grammi in casa: due sabbiensi denunciati

Attività sempre più assidua quella della Polizia Locale: sequestrata piccola partita di droga, denuncia per i due consumatori

20/04/2024

L'Unione ristoranti del buon ricordo festeggia i 60 anni

Al sodalizio sono stati legati, nel corso degli anni, ristoranti valsabbini e gardesani che donavano ai commensali degli speciali piatti in ceramica decorati, ora oggetto di collezione

19/04/2024

Nel mirino i «furbetti» dei rifiuti

Una trentina, dall'inizio dell'anno, le violazioni riscontrate dalla Polizia Locale in materia di mancato (o errato) conferimento dei rifiuti nelle apposite sedi. Ben 18 solo a Gavardo

19/04/2024

Appuntamenti del weekend

Ricco programma di eventi, spettacoli e concerti per questo fine settimana in Valle Sabbia, sul Garda, a Brescia e in provincia

19/04/2024

Ritrovo alpino a Vipiteno

Tante anche dalla Valle Sabbia e dal Garda le Penne nere che si sono ritrovati a 50 anni dalla naia nella caserma del battaglione Morbegno

19/04/2024

Per Secoval è il Bilancio dei record

Nel 2023 la compartecipata dalla Comunità Montana e da una quarantina di Comuni bresciani ha avuto una significativa crescita di fatturato e di dipendenti. Lo dicono i numeri del bilancio d'esercizio, approvato all'unanimità

18/04/2024

Ciacolada al ciàr de lüna

Sfruttiamo la primavera! Un invito a tutti i valsabbini per un escursione sui percorsi di Serle

18/04/2024

Fondi per lo stato di emergenza dell'autunno scorso

Stanziati dal Governo, sarà la Regione e il commissario straordinario a stabilire la ripartizione fra i territori coinvolti, fra i quali la Valle Sabbia

18/04/2024

A Vestone cinema e mercoledì d'autore

Nel fine settimana, al Cinema di Vestone, il film “Race for Glory” con Riccardo Scamarcio. La rassegna dei mercoledì d'autore prosegue il 24 aprile con “Perfect days”

18/04/2024

«Trash for dinner» vince «Non c'è arte da buttare»

Il manufatto artistico della 2° E delle Medie di Odolo ha vinto il concorso per le scuole progetto GenerAzione Eco: cultura e cura dell’ambiente nelle nuove generazioni.