«Ho 17 anni e mi chiamo Michela Finolli. Vorrei mi pubblicaste una lettera indirizzata al mio papà, seguita da un messaggio per i miei coetanei. E' molto importante per me».
Lo facciamo volentieri
se tu oggi crepassi mi daresti davvero molto, quantomeno mi restituiresti ciò che mi hai strappato di dosso, la mia vita... DRU è Vaglia Alessandro
i tuoi genitori cara. e io ringrazio tè e loro.
appunto, dipende dal papà che hai e con che occhi lo sai guardare, che a secondo dell'età vedono cose diverse e a distanza di tempo possono anche rivelarti consapevolezze scomode....Se poi il succo è non sbattersi in giro fino alle 4, allora ok, ma non che il motivo di non farlo sia avere genitori a cui si vuol bene e farlo, invece, averne due che sarebbe meglio perdere..
Questa lettera mi sembra alquanto finta.. Quanti "coetanei di 16,17,18 anni" l'avranno lettae "tratto insegnamento"?? Io me ne sono stata spesso in giro fino alle 4 e oltre, da adolescente, ma avendo ricevuto un adeguata educazione mi sono comportata di conseguenza, senza che nessuna lettera di sconosciute cercasse di insegnarmi qualcosa!!!
e capirai che ogni tuo desiderio va difeso con i denti, anche quello di amare i tuoi genitori, anche quello di odiarli. Ma forse mai capirai che sono tutti desideri tuoi appunto e con ciò che desideri tu ti confronti e ti scontri e non con la realtà, perché il desiderio è il dev'essere mentre la realtà è l'essere. La realtà è che anche i tuoi genitori hanno dei desideri e non possono essere i tuoi. Desiderare significa vivere, un uomo senza desideri è un uomo che muore, e i desideri sono come l'impronta digitale, ogni desiderio è diverso da ogni altro desiderio che non è lo stesso ma gli è contiguo, e con l'altro fa guerra. Allora due desideri che si fan guerra sono due desideri che cercano di far morir l'un per non vivere l'altro.
Una ragazzina ha un pensiero per suo padre e cosa ne consegue? Quello che prima le dice "sciocchezze" e poi vomita tutta la tristezza della sua vita e quell'altro che si permette pure di dire che è una lettera finta? Ma che cosa è diventato questo portale? Il viatico per ogni frustrazione repressa? Ma togliete i commenti (compreso il mio) e togliete la possibilità di farli. SEMPRE. Salviamo almeno l'apparenza della decenza.
Anzi, no, forse meglio lasciare i commenti che sono l'unico modo con cui certa gente riempie la propria vita, altrimenti di una desolante e terrificante vuotezza
fai onore al tuo nik. e sai na cosa? niente azzeramento dei commenti! piuttosto,che le persone come tè controbattano..il "silenzio dei giusti" è il vero problema.
Michela? A proposito, grazie Aristofane.
Il vero problema, sonia, è quel rettangolo bianco dentro al quale la gente crede di DOVER scrivere per forza qualcosa. Poter commentare non significa, per forza, dover manifestare il proprio disagio sempre e comunque. Ma qualcuno non l'ha capito. Il fatto è che di giusti che stanno zitti ce ne sono tanti, finché qualcuno non si stufa di dover sempre leggere i commenti (quasi sempre inopportuni e a sproposito) di gente che è evidentemente disturbata.
che insegnano che,il "dire" è sempre lecito..che bisogna "dire" senza "pensare" e fregandosene altamente dei concetti e delle ripercussioni di questi concetti divulgati al mondo! addirittura "negano" che ,le parole,siano portatrici di "concetti"! ogni giorno mi chiedo chi sia il vero autistico..(lo sai che le parole per loro non hanno molto significato ? le usano spesso senza collegarle al loro vero significato..però capiscono ben tutte quele legate alla paura e ala negatività..)ogni giorno confronto la patologia contro una planetaria presunta"sanità"... e di differenze ne trovo poche..
mah se c'è un articolo da commentare forse è proprio questo visto che Michela scrive apposta per insegnare qlcs, e allora magari per lei è costruttivo anche sentire l'opinione di altri e capire che la sua è relativa e soggettiva. Poi ogni tanto invece c'è da chiedersi se valsabbia news non può fare a meno di tanti articoli proprio futili o di poco contenuto, che probabilmente servono solo a far volume... Anche questa letter di Michela ad esempio non ha un messaggio nè così chiaro nè così logico, anzi direi che è un po' confusa su cause e conseguanze dell'affetto famigliare, ma di certo innamorata di suo padre come da psicologia freudiana...
non è che ,piuttosto,è soggettivo (in base alle esperienze) averne un pessimo o buon ricordo? ?secondo tè,il rapporto con il padre è un argomento "futile"? 'annamo bene..
ma si...'sfoghi' adolescenziali...solo che una volta si tacevano,ora si usa Internet...non vedo nulla di male in una figlia che esterna un bene per suo padre...Michela sei giovane e avrai ancora esperienze da provare nella tua vita...sappi solo viverle bene,siano esse positive che negative...non voglio farti la 'predica saccente'...ti dico solo che quello che tu ora porti dentro passalo ai tuoi figli se un giorno ne avrai...se al seme dai acqua la pianta crescera' sempre...;-)Personalmente il rapporto con mio padre nel mio periodo adolescenziale non e' stato idiliaco...ora dopo tanti anni...ho scoperto che dietro un padre c'e' un Uomo a cui non finiro' mai di dire GRAZIE!!
non è argomento futile il rapporto con la famiglia, poi dipende cosa e quanto si dice, ma soprattutto è proprio necessario scriverlo a un giornale??
TU hai risposto come un vero educatore degno del suo nome. e come un buon padre...perchè la lettera è autentica ! e anche se non lo fosse stata,lo scopo e la sfida (dai più persa)di una risposta adeguata ,sarebbe stata uguale.
un giornale serve solo per la cronaca? che "funzione " può avere rendere pubblico un pensiero?
ma quanto sei bravo a mettere in imbarazzo una ragazza di 17 anni perchè ha pubblicato questa lettera dedicata al suo papà e alla famiglia . Ammiro il coraggio di Michela per quello che ha scritto io alla sua età avevo già perso i miei genitori e non avevo più nessuno al mondo . Invece di darle addosso provate a mettervi nei suoi panni e chiedetevi perchè ha scritto questa lettera , poi provate a pensare che i vostri genitori non ci sono più .... sono curiosa se mi rispondete
e' noto che una figlia vede nel padre l'unico uomo/eroe della propria vita, rendendo questo uomo molto orgoglioso. Se un giorno mia figlia che ora ha 8 anni, mi scrivera' una lettera come questa, non mi restera' che ringraziarla per sempre probabilmente con tanto di lacrime agli occhi. Brava Michela
Io che ero convinto che a sbattersi in giro fino alle 4 (magari ubriachi e...) tra i valore requisiti dell'Occidente....questa lettera mi ha ribaltato la mia convenzione. Grazie a Michela .
Valori acquisiti.
n quanto ho messo in conflitto due desideri e qualcuno potrebbe pensare che dentro il proprio desiderio invece ci sia pace.... No, il desiderio stesso è guerra, il desiderio è appunto ciò che non si è o ciò che non si ha, è appunto opposizione fra ciò che si è è ciò che si vuol essere, senza questa opposizione il desiderio muore e così il desiderante o amante e l'amore stesso/a...
è questo conflitto.
“Polemo (la guerra), di tutte le cose è padre, di tutti è re; e gli uni palesa dei, gli altri uomini; e gli uni fa schiavi, gli altri liberi”.
La stessa cosa sono il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio: questi infatti mutando son quelli e quelli mutando son questi.
perché "crediamo" (fede appunto, volontà) che Dio ci può salvare, perché alla base tra quello che è Dio e noi ci sta che noi vogliamo essere salvati, cioè appunto vogliamo ciò che non siamo, il presupposto nell'amore di Dio è la persuasione che noi non siamo come Dio, è la persuasione che noi veniamo e andiamo nel "nulla" e solo un Dio ci può salvare.
Queste ultime mie perle sono dedicate ad una cara amica che spero di vivere di più, perché cali in lei la tensione che produce l'angoscia, la tensione tra Lei mortale e Dio eterno. Se calerà e poiché calerà, non ci sarà più bisogno di amare Dio, proprio perché Dio siamo noi. Se siamo eterni allora Dio è inutile alla sua attuale funzione, diventa uno di noi e fra noi...
Naturalmente Dio è l'archetipo di ogni cosa amata...
"che Dio solo sa fino a quando potremo goderceli" dici... Dio, ciò che non siamo, può ciò che non possiamo...l'eucarestia o la transustanziazione, il mangiare il corpo di Cristo è questo tentativo di-sperato o amore verso ciò che non si è, verso l'altro, che la fede o volontà vuole trasformato (poiché Dio in sé non è Dio in me), ciò che non si è e che si vuole, lo si mangia, lo si trasforma, come per ogni altro cibo è per l'affamato l'esser sazio...
certo che credere che trai valori dell'occidente ci sia lo sbattersi in giro ubriachi è già segno di ignoranza nei confronti del nostro paese, cambiare idea poi per un'affermazione di una diciassettenne lascia senza parole...Basta così poco a convincerti e sconvincerti armando o sei in grado di farti opinioni personali?
Ogni lingua ha uno o più termini usati in riferimento a Dio (e talora anche ad altri dei, di minore importanza). Questo non è il caso della parola “Allah”. Allah è il nome proprio del vero e unico Dio, Nessun’altra entità può essere denominata Allah. Il termine è indeclinabile, non ha quindi plurale o genere e ciò mostra l’esclusività di questa parola quando viene confrontata alla parola “dio” che può essere resa al plurale, es. “dei” o al femminile , es. “dea”. È interessante notare che Allah è anche il nome personale di Dio in Aramaico, la lingua di Gesù pace su di lui. La parola Allah è il riflesso dell’unico concetto che l'Islam associa a Dio.Per un musulmano, Allah è l’Onnipotente, il Creatore e il Sostenitore dell'universo, niente è simile a Lui e nessuno è paragonabile a Lui. Il Profeta Muhammad
Il Profeta Muhammad (pbsl) è stato interrogato dai suoi contemporanei su Allah. La risposta provenne direttamente da Dio stesso in un capitolo breve del Corano considerato l'essenza dell'unicità di Dio o del precetto del monoteismo. “Di': Egli Allah è Unico, Allah è l'Assoluto. Non ha generato, non è stato generato, e nessuno è eguale a Lui”. [Corano 112:1-4] Alcuni non-Musulmani affermano che il concetto di Dio nell'Islam sia quello di un Dio rigido e crudele che chiede di essere obbedito completamente. Non amorevole. Niente può essere più lontano dalla verità di questa affermazione. Basterebbe sapere che a eccezione di uno, ciascuno dei 114 capitoli del Corano comincia con il versetto: “In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso” in uno dei detti (hadith)del Profeta Muhammad (pbsl) ci dice: “Dio è più Misericordioso verso i Suoi servitori di una madre verso
di una madre verso l’amato figlio.”Oltre a essere Misericordioso, Dio è anche Giusto. Quindi i malfattori e i peccatori devono avere la punizione che spetta loro e i virtuosi la legittima ricompensa. Effettivamente, l'attributo di Dio come Misericordioso si manifesta completamente nel suo attributo di Giusto. La gente che soffre durante la vita nel nome di Dio e la gente che opprime e sfrutta altri per tutta la vita non dovrebbe ricevere lo stesso trattamento. Pretendere un medesimo trattamento è come negare la credenza stessa nel giudizio dell’aldilà e quindi negare tutti i precetti verso una vita morale e virtuosa in questo mondo.L'Islam rifiuta la caratterizzazione di Dio in nessuna forma umana o la Sua descrizione come se prediligesse certi individui, o nazioni in base alla ricchezza, potenza o atnia. Ha creato tutti gli esseri umani uguali.
Possono distinguersi e guadagnare la Sua gratitudine solo con virtù e rettitudine.Capire la vera essenza di DioIl concetto che Dio si sia riposato il settimo giorno dopo la creazione, abbia lottato con uno dei suoi soldati, sia un invidioso cospiratore contro l'umanità, o che Dio stesso si sia incarnato in qualsiasi forma umana è da considerare blasfemo dal punto di vista islamico. L' unico uso possibile del termine "Allah" come nome personale di Dio è il riflesso di un'enfasi dell'Islam sulla purezza della credenza in Dio. Questa credenza nell'unicità di Dio, è l'essenza del messaggio di tutti i Suoi Profeti. Perció, l'Islam considera l'associazione di qualsiasi divinità o personaggio all’unico Dio come un grande peccato che Dio non perdona mai se questa persona muore senza pentirsene.
Il Creatore è diverso dalla Sua creatura poiché se fosse della stessa natura parteciperebbe al ciclo temporale e quindi necessiterebbe a sua volta di un creatore. Niente quindi è simile a Lui. Se il Creatore non è soggetto al tempo, allora deve essere eterno, non creato e se niente lo ha indotto a esistere, niente fuori di Lui lo fa continuare a esistere, il che significa che deve, per definizione, essere autosufficiente; e non dipendendo da alcuna cosa per la continuazione della propria esistenza, non può che essere eterno. Il Creatore è quindi eterno: “Egli è il Primo e l'Ultimo, il Palese e l'Occulto, Egli è l'Onnisciente." [Corano 57:3] È autosufficiente o autosussistente o, per usare un termine Coranico, È Al-Qaiyum. Il creatore non crea soltanto nel senso di portare le cose all'esistenza, le conserva e se ne prende cura sin dall'inizio ed è la causa ultima di qualunque cosa accade a loro.
“Allah è il Creatore di tutte le cose e di tutte le cose è il Garante. Egli detiene le chiavi dei cieli e della terra. Coloro che non credono nei segni di Allah sono i perdenti.” [Corano 39:62-63]“Non c'è animale sulla terra, cui Allah non provveda il cibo; Egli conosce la sua tana e il suo rifugio, poiché tutto [è scritto] nel Libro chiarissimo.” [Corano 11:6]. Gli Attributi di DioSe il Creatore è Eterno e Immortale, allora i Suoi attributi devono anche essere Eterni e Duraturi. Non dovrebbe perdere niente dei Suoi attributi né acquisirne di nuovi. E se così è, allora i Suoi attributi per definizione sono assoluti. Potrebbe mai esistere più di un Creatore con tali attributi assoluti? Sarebbe mai possibile per esempio, aver due creatori equamente potenti in maniera assoluta? Un rapido pensiero ci mostra quanto questo non sia verosimile. Il Corano riassume l’argomento nei seguenti
nei seguenti versetti:“Allah non Si è preso figlio alcuno e non esiste alcun dio al Suo fianco; ché altrimenti ogni dio se ne sarebbe andato con ciò che ha creato e ognuno [di loro] avrebbe cercato di prevalere sugli altri. Gloria ad Allah ben oltre quello che affermano !” [Corano 23:91] L’Unicità di DioIl Corano ci ricorda la falsità di tutti i presunti dei. Ai veneratori di manufatti artificiali chiede:“Disse: « Adorate ciò che scolpite voi stessi: mentre è Allah che vi ha creati, voi e ciò che fabbricate.”[ Corano 37:95-96]“Dí: « Prendereste all'infuori di lui, patroni che per se stessi non possiedono né il bene né il male?».” [Corano 13:16]Ai veneratori degli enti celestiali Egli cita la storia di Abraham: “Quando la notte l'avvolse, vide una stella e disse: «Ecco il mio Signore! » Poi quando essa tramontò disse:«
Poi quando essa tramontò disse:« Non amo quelli che tramontano»: Quando osservò la luna che sorgeva , disse: «Ecco il mio Signore!». Quando poi tramontò, disse: «Se il mio Signore non mi guida sarò certamente tra coloro che si perdono!»: Quando poi vide il sole che sorgeva, disse:« Ecco il mio Signore, ecco il più grande!» . Quando poi tramontò disse : « O popol mio, io rinnego ciò che associate ad Allah!: In tutta sincerità rivolgo il mio volto verso Colui che ha creato i cieli e la terra : e non sono tra coloro che associano».” [Corano 6:76-79] L'Atteggiamento Dei CredentiPer essere un musulmano (dall’arabo ‘muslim’=sottomesso a Dio), è necessario credere nell'Unicitá di Dio, nel senso del Suo essere l'Unico Creatore, Preservatore, Colui che Nutre, ecc. Ma questa credenza, più tardi denominata Tawhid Ar- Rububiyyah, non
non è abbastanza. Molti degli idolatri sapevano e credevano che soltanto il Dio supremo poteva fare tutto questo. Per acquisire Tawhid Ar-Rububiyyah si deve aggiungere anche Tawhid Al-Uluhiyyah, ovvero si riconosce il fatto che è Dio l'Unico degno di essere adorato, e ci si astiene così dall'adorazione di qualunque altra cosa o entità. Avendo ottenuto questa conoscenza del Vero ed Unico Dio, l'uomo dovrebbe costantemente aver fede in Lui, e non dovrebbe permettere a niente di indurlo a negare tale verità. Una volta che la vera fede è entrata nel cuore della persona, essa mostra i suoi effetti sulla prospettiva e sul comportamento della persona stessa. Il Profeta(pbsl) ha detto, “La fede è quella che risiede saldamente nel cuore e che è dimostrata negli atti”. Uno dei risultati notevoli della fede è sentire gratitudine verso Dio, quale potrebbe chiamarsi l'essenza dell'Ibada (l'adorazione). Il sentirsi grati
...che un nome non cambi rispetto al significato, non significa potenza, ma volontà di esprimerla, perché la potenza è appunto la capacità di cambiare o diventare altro e se è "sacro" ( perché il sacro è la somma potenza) che tutto cambi allora voler che nulla cambi è quel volere che crede di potere sulla potenza . È il potere che vuole bloccare il nome al significato, la potenza vuole trasformarlo. Per questo motivo l'Occidente è sommamente più potente del medio oriente e dell'Oriente... Per questo semplice ma inespresso motivo, perché ha portato alla luce per prima e in maniera che così appaia incontrovertibile, l'oscillare e di ogni ente che dall'essere diventa nulla. Questa che è l'origine di ogni portaerei e di ogni arma e missile aerospaziale, come di ogni vaccino è la sapienza occidentale che è in ultima analisi la tecnica.
Il sentirsi grati è talmente importante che chiunque neghi la verità è denominato kafir (ingrato) Un Credente ama, ed è riconoscente a Dio per la Sua generosità e per tutti i doni che gli sono stati dati. Consapevole che le sue buone azioni sono lontane da essere proporzionate ai favori Divini, è sempre ansioso di pregare e ringraziare Dio. Si ricorda sempre di Dio. Il Corano stesso manifesta questo senso di gratitudine ripetendo gli attributi di Dio molto frequentemente. “Allah! Non c'è altro dio che Lui, il Vivente, l'Assoluto . Non Lo assalgono mai sopore né sonno. A Lui appartiene tutto quello che è nei cieli e sulla terra. Chi può intercedere presso di Lui senza il Suo permesso? Egli conosce quello che è davanti a loro e quello che è dietro di loro e, della Sua scienza, essi apprendono solo ciò che Egli vuole. Il Suo Trono è più vasto dei cieli e della terra, e
e custodirli non Gli costa sforzo alcuno. Egli è l'Altissimo, l'Immenso .” [Corano 2:255]. ...Fonte:.http://www.huda.it/articoli/allah.htm
"il creatore è diverso dalla sua creatura" e "Allah è il creatore di tutte le cose e di tutte le cose è il Garante.." (è il garante significa è la verità) e cioè, se tutte le cose sono create, questa è la loro verità, perché verità significa appunto identità o garanzia, nesso che mostra ciò che fra di esse vi è di identico appunto, significa che prima di essere erano nulla, nessuna creatura può altrimenti esistere, altrimenti esiste appunto Dio, che si dice eterno differentemente. Allora nessun dio ci può salvare.
ohhhh, ma che zuppa tutti e due!!!!! proprio discorsi inerenti all'articolo.
Per esempio: prima di Galileo Galilei l'umanità era convinta di tanta falsità... A mettere in dubbio la loro e anche la sua convinzione ha scoperto tanti verità.
Ma perché avete risposto a armandoilias, ha riempito come al solito la discussione di copia incolla.
solo quello che partorisce la tua mente ha valore o è "giusto"? la religione c'entra! perchè ,la figura di Dio è quella del padre di tutti.il padre che dà la vita, che ci ha dato la vita. un padre che vuole essere amato e che dice di amarci. un padre che vuole essere "riconosciuto" e che pretende riconoscenza.come i padri veri..ma và? un padre che ci insegna ad amare , ma anche una religione che "pretende" di avere il monopolio sull'amore umano. questa è la balla grossa come una casa!senza religione si ama lo stesso! perchè l'amore è dentro di noi come il suo opposto(sentimenti naturali)la religione vien a ricordarcelo-regolarci meglio ..ma chi pensa che ,senza la religione -amore avrà il "viatico " per la barbarie..è mica tanto equilibrato. quello che uccide per la religione..fuori come un balcone ..
Bella la rima
ma sembra che pensare costi euri! tranqui! i neuroni non si consumano hè? si incontrano,si piacciono..si riproducono..e costano meno di un bambino vero..
dato che non sapevo come nascevano veramente i bambini e odiavo il mio papà che mi faceva paura..e anche le suore che me ne facevano di più,non capivo proprio a cosa servisse un papà..nè la religione.ma che mondo di ..che avevo intorno! e l'amore dov'era? non mi sono rassegnata..ero sicura che ci fosse!e crescendo l'ho trovato.anche nelle suore (ih)e,molto più tardi (meglio tardi che mai) nel papà..fine.un bacione a Michela.
Aristofane sei un cretino o hai qualcosa da dire...? Ad oggi mi sembri solo un cretino.
Ti spiego, anche se so già che sei un cretino e non mi capirai. Chi ti obbliga a leggere, ma sai quanti fanno a meno di leggermi? Se mi hai inteso e non mi vuoi aprire, a che pro leggermi? Sei un masochista per caso? Se sei un masochista allora il cretino sono io che non ti ho compreso, per tutte le altre possibilità sei solo un cretino...
ok le lettere delle ragazzine in adorazione del padre, ma che c'entrano le lezioni di Corano?? paragonare poi un padre personale e biologico, imperfettamente umano, con Dio Padre, onnipotente e creatore del tutto o chi per esso sopra la nostra dimensione mi sembra anche cosa un po' tirata per i capelli...
...e pensare che eravamo partiti cosi bene...poi va a capire come cacchio siamo finiti a parlare di profeti,dio e correlati...mah...saro' ignorante io,ma a me sembrava cosi carina questa letterina della ragazzina che prova un sentimento per suo padre e che ha semplicemente voluto esternarlo con 2 righe...
Povera Michela. Mi sento di chiederti scusa per il degrado assoluto a cui sei stata sottoposta insieme alla tua lettera. Mi sento di chiederti scusa io al posto di chi è meno abile (o, meglio, inabile) a farlo. Davvero ci si chiede se non sia il caso di porre limiti alla libertà dei commenti, quando di questa libertà si fa un chiaro abuso.
ma l'argomento religione-Dio-padre c'entra .forse di più suo figlio che,come tutti i figli (compresa Michela) viene a "salvarci" nel vero senso del termine:ci salva sal nostro sempre latente "delirio di onnipotenza",dall'egoismo e dalla durezza di cuore. ci insegna l'amore vero che è la mortificazione di tutte queste nostre "buie" inclinazioni umane. Michela sei stata grande! con la tua semplicità hai smascherato le nostre illogicità di adulti che guardano il dito e non la luna! che si lamentano del cinismo giovanile e non si accorgono di esserne i principali artefici-cattivi maestri. grazie ad Aristofane
Non è questo un modo appunto di uccidere? non è dicendo ad una voce qualificata che è inqualificabile, un modo per trasformare una voce in silenzio? Cosa credete voi qui, che pontificate dalla mattina alla sera senza dire una sola cosa, ma confondendola sempre, di dir qualcosa?
:-)
che c'entra? io ti difendo sempre sugli argomenti non su questo.punto ciao
anche questo sarebbe un argomento da sviluppare. Sembrerebbe che ciò che diciamo lo diciamo secondo noi e non secondo pensiero e allora ci si offende. O sembrerebbe che se lo diciamo secondo pensiero chi ci giudica intendesse che non siamo in grado di connetterci al pensiero. Ma tutto ciò è l'impossibile, è impossibile non essere e è impossibile sbagliarsi senza rendersene conto. Gli argomenti Sonia non vanno difesi ma da essi ci si difende. Capire questo aspetto, capire che l'argomento non ha bisogno di alcuna difesa è il passaggio dalla fase mitica a quella filosofica del nostro pensiero.
del mio ID57345 cosa ti ha offeso veramente e cosa hai inteso veramente di quell'ID...
Del senso del titolo vi rimando ai miei ultimi scritti sul senso del nulla...
E alla domanda rispondo subito dopo... Non è dicendo ad una voce qualificata (= qui appunto indico il senso di una voce che per definizione è qualcosa, qualifica appunto, poiché il senso ultimo di ogni qualità è l'esser qualcosa) che è inqualificabile (= l'esser inqualificabile è il non essere appunto, cioè è l'esser nulla del titolo, perché dir nulla o esser nulla è lo stesso) un modo per trasformare una voce (=il divenire altro appunto) in silenzio (=l'autorità che si sente libera dalla necessità).
qui appunto indico l'assurdo, cosa volete trasformare voi che vi sentite liberi di farlo... Pontificare significa appunto dire di ciò che non è l'essere...
cioè, se pontificate e poiché pontificate, se vi sentite liberi di dire qualcosa senza mai giustificarla e addirittura di volerla annichilire, senza argomento alcuno, poi vi meritate ciò che l'argomento intende e fa sempre sulla follia, la verità. Non dire una sola cosa,ma confondendola significa appunto esser lontani dalla verità, pur essendone coinvolti inevitebilmente..
le parole in libertà sono la stupidità se poi non si è in grado di giustificarle, giustificare le parole in libertà significa saper connetterle, dargli appunto un significato, comprenderle. Quindi, prima di dire ad un dire giustificato che è inqualificabile, bisogna esser armati, ma ben armati... :-) ad esempio Aristofane lo stupido si chiede se davvero non sarebbe il caso di far censura, ma poi non sa cosa sia la censura, perché conclude dicendo, quando della libertà si fa un chiaro abuso. Cioè, Aristofane lo stupido crede di poter, sulla base appunto di questo potere, che è libertà, di non poter, cioè di mettere in schiavitù ciò che a questo "mettere" dà un senso, la libertà appunto...
Che oltretutto non conosco e che potrebbe essere una persona per bene che non ha capito nulla di quanto scrivo e del mio stato d'animo, ma sto colpendo le sue parole in specifico, sono le sue parole che sono Aristofane lo stupido (logos o comprensione), fin tanto che quelle parole non saranno giustificate (cioè saranno solo parole in libertà), le parole e non egli saranno Aristofane lo stupido.
non saper quel che dice, si che la negazione ha, con esso, gioco facile.
dovremmo tenere religione e filosofia fuori da ogni commento..mi sembrano solo derive che appagano l'ego di chi di queste due cose riempie i propri post, senza poi aggiungere nulla di fatto
dovremmo essere caproni, che di fatto aggiunge tutto... ;-)
Io lo trovo un bel gesto, ora dovresti dirle a voce al tuo papà.
che ricerca solo la logica senza umanità siamo umani e siamo ,"animali guidati dal psiche".quella che ti fa cosi paura. per questo non capisci.la paura è na porta chiusa. ma davvero credi che le parole aprano magicamente le porte della comprensione?(magari!) niente può aprire ua porta chiusa dal'interno...
è vera ignoranza. e non ci sarebbe assolutamente niente di male in questo! è chudere la porta il vero male! su tutto!scrivere ,mille post di "linciatelo linciatelo" credi che ci serva a capire perchè succedono queste cose orrende? è solo un modo di chiudere la porta su ciò che ci spaventa:le nostre motivazioni,orrende.quella chiusura emotiva che fa andare a messa dopo che hanno linciato un negro.
ma c'entra. eccome! di chi stiamo parlando? su cosa si stà riflettendo? sui sentimenti no? ci sono quelli buoni e queli cattivi..ci sonno i MOTIVI profondie personali ma( anche universali )che spiegano tuto quesyto.o almeno ci provano..chi ci aiuta nella comprensione di questa nostra forma mentis,psicologica ,sociale ,culturale ecc. emotività e condizione comune umana? la filosofia,la religione,la psicologia..il "pensiero" ! ti rendi conto ,proprio tè reazionario ansioso di ordine e disciplina ,di quanto sei DISEDUCATIVO? vedi..io non dimentico MAI che qui e fuori di qui,mi leggono le Michela/e.cumpri?
sempre a fraintendere e a trarre conclusioni pretestuose. Essere caproni toglie a se stessi e agli altri, ma quintali di filosofeggiamenti (visto che so bene cos'è la filosofia propriamente degna del suo nome e non vi resta che fare il pelo alle parole), per un articolo come questo sono fuori luogo..che non si sa nemmeno più se si sta commentando l'articolo o cosa.
io no di certo, chi quindi riduce le parole di qualcuno ad altro?
attento anche tu alle parole in libertà, sono la stupidità...
che l'atteggiamento di Michela nei confronti di suo padre,la sua sensibilità,capacità di umile autocritica,non possano essere suscitati proprio da un credo religioso?
ecc.? noi nasciamo imparati?bè si è vero ! la cultura non è garanzia di più sensibilità o umanita..la cultura ha sfornati anche barbarie..ma ,certi concetti e sentimenti,mostrano che tipo di cultura abbiamo avuto. la cultura non racchiusa solo nei libri difficili..anche un analfabeta può divulgare cultura. ok?
abbandono la discussione, ancora a dirmi cosa dico o non dico che dite o non dite..filosofia o no, aforismi o no, frasi fatte o no...specualzioni dialettiche etc..ad arrogarsi ragioni ed accusare gli altri di non capire, non ragionare o non essere. Marea di saccenti e basta!
Come può lei rinunciare alla discussione discutendo? il suo è un abbandono che non rinuncia mai a rimanere, altra grossa contraddizione.
continui a dire "non vedo" non capisco..e quando provano a farti vedere gli dai del saccente?il tuo "non vedo" dovresti cambiarlo in "non ti credo" ..ergo:non capisci ma hai già deciso che quello che ti si dice non è esatto per tè.o addirittura,inutile.. chi è presuntuoso ?ma lo sai perchè ti rispondo? per "lustrarmi l'ego"? no. per educare. e ti ringrazio..il tuo "non capire"dà la posibilità di parlare e ,magari,portare parole che altri riescono ad afferrare. non certo parole e concetti perfetti ed assoluti..ma dialoghi che ,anche magari sbagliando,(o forse proprio per questo..l'errore ci porta e ci dà la possibilità di incaminarci.. ("errare-cercare") ci permettono di esplorare e ,a volte,anche capire..
ma anche "vagare" "ricercare"..e cosa c'è di più importante per noi che cercare -errare di capire i nostri erori? e magari condividere questa scoperta con gli altri? cosa c'è di arrogante in questo? questa ragazza non ha fatto proprio questo in questa lettera? cercare di capire i suoi errori e le sue incomprensioni con il padre.cercare di capire sè stessa,atraverso l'autocritica.. e di capirlo. vedi che siamo sempre colegatie al significato di questa lettera? te l'ho già detto che i figli ci salvano?
non riesco a capacitarmi
per chi scrive certe cose di suo padre, di ti ha creato
La creazione è proprio ciò che dà vita al senso del potere sulle cose tutte, ad esempio sulla vita degli altri e loro volontà. È proprio perché si crede di creare le cose (l'io)che si crede di poterle anche distruggere. Anche amare significa questo, anche non volere o voler bene a qualcosa significa questo. Quando creo qualcosa, quel qualcosa non è libero di essere o di divenire rispetto al creante, rispetto al creante è libera quella cosa che da esso non è creata. La violenza del creante è di credere di poter essere colui che crea quando è impossibile ogni creazione. È impossibile ogni creazione ma non è impossibile credere di essere il creante.Credere di essere il creante è appunto volontà o fede o violenza appunto.
Nasce dalla fede del creante di essere il creatore del creato. E nasce dalla fede del creato di essere libero dal creante. Creante e creato sono d'altra parte essenzialmente diversi da ciò che credono di essere. Il creante non sopporta che la creatura sia diversa da ciò che è, sua creatura appunto, è la sua volontà, che è volontà di potenza sulla creatura, a spingerlo a credere che senza di esso la creatura non possa essere, perché a non essere è appunto la creatura in quanto libera dall'essere creatura, libera dal mondo creato dal creante. Libera dal mondo creato dal creante significa, per il creante o creatore, la distruzione del suo di mondo, significa per esso la disperazione, angoscia...lo sviluppo della creatura lo lascio a voi.
impossibile significa contraddittoria. Ogni creazione è impossibile perché la creazione significa entificazione del nulla (=che il nulla è),non vi sarebbe alcuna creazione dell'essere altrimenti.
io non la penso cosi
anche se non la pensa così, necessariamente quando penserà la penserà così. Ora può dire che non la pensa così, ma risulta il suo dire una negazione che non può stare. Provi a dirmi altrimenti perché non la pensa così. Provi a giustificare il suo pensiero. Vedrà che mentre penserà non potrà che pensare appunto e non contraddire.
"descrivere la sconcezza del decadimento umano e di una brutalità ferina significa moltiplicare il circuito(comunque infinito)delle cariche esplosive ,tra loro collegate ,del male.."Rubèn Gallego. (che tu hai subito)cui prodest Dru? non ha Michela nè hai nostri figli. (sul fatto che la gente dissente senza motivare il suo dissenso,hai ragione.)
se penso, allora penso che l'uomo si invera in ciò che è, e l'uomo principalmente è ciò che crede di essere. Non confondere ora la mia frase con una fiducia nei confronti dell'essere (in questo caso specifico l'uomo). La mia non è solo fiducia, la mia semmai è una conferma che non può essere che fiducia se la si incontra nel linguaggio e a ciò che esso rimanda. Una fiducia differisce dalla sua conferma semplicemente perché non si è dentro di essa, ma la si conosce, se ne è coscienti.
una volta di più:cui prodest? per sviluppare un discorso e riflessione? hai voluto provocare discussione con una provocazione esagerata?
Siamo tutti, chi più chi meno avvocati alla comune sensibilità e non ci curiamo di sondarne le radici. Se provocazione significa trar fuori, allora io dico che ogni vostra parola è una provocazione e ogni parola del senso comune vuole esser questo, come ogni sentimento dichiarato secondo le regole del senso comune. Chi provoca chi. Se noi siamo l'errore, se noi siamo l'errare, poiché noi siamo l'errore, poiché noi siamo l'errare, allora noi siamo la provocazione della verità, che sta lì già dentro ogni fuori..
sono tutte volontà... Sono tutti errori appunto.
perché vi fa tanta paura il mio desiderio di morte di un mondo, magari solo carnale e non vi accorgete che ad ogni vostro desiderio un mondo per forza muore? Perché é così importante e scioccante per voi la mia dichiarazione di guerra ad un mondo, quando ad ogni respiro e sentimento ne uccidete uno uguale dichiarandogli guerra? Io certo ora non darò un valore al conteggio o non starò qui a recriminare sulla vostra ignoranza, ma è davvero così ardua la strada della verità?
Cosa c'entra tutto questo con "mio" figlio? Vorrei che "mio" figlio pensasse e agisse liberamente. Cosa c'entra tutto questo con "mio" figlio? Vorrei che "mio" figlio fosse felice. È sapere che non lo è, e perché? Perché ogni volere è guerra per ottenere il voluto. È desiderio di morte (in questo caso del figlio "saputo" infelice). Una morte non diversa in nulla della morte in guerra. Diverso è il modo in cui il volere si presenta (il suo aspetto) e diversi sono i termini, uguale è la morte. Anche "questo è mio figlio" è una volontà, non è una verità è un errore. Anche "questo è questo" è una volontà, e fintanto che non si "conferma" che è volontà di verità allora si crede che sia verità, si crede l'impossibile possibile appunto.
perchè ,l'amore è vita.perchè è una grande titanica forza ,sempre in collisioene e scontro con la "pulsione di morte"! hai detto una verità.e allora? mica è "la verità"! una verità.è che, l'amore che il padre sa suscitare , è l'amore riuscito. l'amore che ha vinto sulla "pulsione di morte".
mio figlio ,disturbato mentale,ha sempre avuto paura della sua pulsione di morte! ha scelto,in momenti in cui non sospettavamo manco avesse una coscienza,la vita e l'amore. quando ha capito ,che ,lui,non era "il male",ma che SUBIVA" UN MALE CHE LO FACEVA SOFFRIRE,è rinatoa nuova vita.
il desiderio consiste nel volere ciò che non si è e ciò che non si ha. La realtà del desiderio è quindi contraddizione tra il voluto della volontà e ciò che il voluto è essenzialmente. Il desiderio non raggiunge mai ciò che vuole perché se lo raggiungesse non sarebbe ciò che esso è, questo è il voluto della volontà, un impossibile realtà. L'amore riuscito è proprio la morte dell'amore.
Certo che dare del cretino più volte ad altri (da parte di una persona "molto colta") è assai qualificante! Mi sono chiesta come mai il Direttore, sempre molto attento e corretto non abbia tolto certi commenti. Un forte abbraccio a Michela.
non ho dato del cretino ad alcuno. Sarebbe anche questo un atto di potenza, non sono capace di tanto perché tanto non è possibile. Invece ho solo chiesto che si giustificassero certe affermazioni che, lasciate nell'aere senza appiglio alcuno, sono libere di correre ma anche libere di scontrarsi con la realtà. ecco, quando sono libere di scontrarsi contro la realtà significa che le affermazioni esse son cretine, lo sono perché a non affermare alcunché sono esse.
ID57304 - 21/04/2015 19:17:44 (Dru)Aristofane sei un cretino o hai qualcosa da dire...? Ad oggi mi sembri solo un cretino.ID57305 - 21/04/2015 19:23:10 (Dru)Ti spiego, anche se so già che sei un cretino e non mi capirai. Chi ti obbliga a leggere, ma sai quanti fanno a meno di leggermi? Se mi hai inteso e non mi vuoi aprire, a che pro leggermi? Sei un masochista per caso? Se sei un masochista allora il cretino sono io che non ti ho compreso, per tutte le altre possibilità sei solo un cretino...
come ho scritto, e io non amo scrivere parole in libertà, il mio primo id formula una domanda e non un'affermazione. Il secondo id invece afferma con imperio l'esser cretino della situazione in cui si trova Ariatofane nella seconda proposizione "chi ti obbliga a leggere". Cioè per me un cretino appunto è chi dice che il rosso non è rosso, o chi vuole non leggere leggendo.
Forse non ho interpretato correttamente i tuoi commenti, ma in queste tue frasi non vedo una domanda: "Ad oggi mi sembri solo un cretino". "Ti spiego, anche se so già che sei un cretino e non mi capirai". Nella grande opportunità che ci dà il Direttore di esprimere le nostre idee, deve comunque prevalere il rispetto verso le opinioni altrui anche da parte di chi non le condivide. Quindi non aggiungo altro e auguro a tutti buona giornata.
Aristofane sei un cretino o hai qualcosa da dire...?
il rispetto d'altra parte è Aristofane a non averne in principio nei confronti di ciò che scrivo, ma appunto il rispetto è d'altra parte...
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ID57237 - 20/04/2015 16:29:21 - (Dru) - quante belle sciocchezze
cara Michela