06 Marzo 2015, 12.00
Valsabbia
Lettere

Anonimi? Basta!

Caro Direttore, devo confidarti che non sono mai riuscito ad entrare in sintonia con la novità dell'anonimato...

...
È vero che tu conosci le generalità di chi scrive ma non così chi legge.

Comprendo che l'anonimato dà protezione ma anche permette di nascondersi dietro la mano buttando sassi a piacere.

No, io fossi in te, da domani, chi scrive si firma. E se non se la sente, beh qualche cosa c'è.
Allora, se non si ha neppure la forza di mettere la propria faccia davanti alle proprie affermazioni, è meglio il silenzio.

Con amicizia, io mi firmo
Gianfausto Salvadori

----------------------------------------------

Dipende, caro Gianfausto.

La questione è aperta e ancora nessuno è riuscito a risolverla del tutto.
La mia opinione è che dipenda dall'argomento del contendere.

Ritengo inaccettabile che un anonimo si permetta di giudicare una persona o il suo operato nella sfera privata.
E fin qui ci siamo: Vallesabbianews non lo permette nemmeno a chi si firma con nome e cognome.

Se invece si tratta di criticare scelte intraprese da personaggi pubblici (anch'essi hanno ovviamente una sfera privata intoccabile), oppure di sollevare questioni di dominio pubblico per dare il modo a tutti quanti di formarsi un'opinione, io la vedo in modo diverso ed accordo di volta in volta il diritto di mascherarsi dietro ad uno pseudonimo.
Perchè in questo modo si centra l'attenzione su quanto si afferma, piuttosto che su chi fa le affermazioni.
Fin qui mi sono riferito alle lettere al direttore o a certi articoli pubblicati con uno pseudonimo e il discorso vale anche per la carta stampata.

Quanto ai commenti agli articoli la questione è ben più complessa.
Eliminati quelli (pochi) che offrono il fianco a possibili querele (per altro il primo responsabile sono sempre io, nel mio ruolo di direttore), suggerisco sempre ai lettori di non dare corda ai "troll" che inevitabilmente invadono la rete.
Credo sia l'unico modo per contribuire alla loro estinzione.

Considero inutile infatti, e per certi versi pericolosa, l'azione di censura della stupidità umana.

Ma arrivo più in là e, pensa un po', consiglio ai miei lettori di utilizzare SEMPRE uno pseudonimo, quando si commenta un articolo di giornale.
Non tutti, infatti, sono attrezzati ad affrontare il rischio che ad essere giudicati dagli altri non siano le idee, ma chi le esprime.

Il mio sogno è che i commenti autorevoli, espressi anche da anonimi, possano sostituire certe sciocchezze troppe volte espresse da chi cerca solo visibilità personale.
 
Grazie Gianfausto dello spunto.
Ovviamente la discussione è aperta.

Ubaldo Vallini




Commenti:
ID56117 - 06/03/2015 12:43:22 - (sonia.c) - grazie signor Gianfranco e grazie a Ubaldo.

è dura,ma stò con Ubaldo.l'anonimato serve alle persone perbene per tutelarsi. i trolls credono di essere protetti manon è cosi. se esagerano,oltre alle querele,ubaldo ha il diritto di cancellarli. e forse,è un bene in certi limiti ,che si mostrino.sconfesano platealmente i loro"pseudo-buoni fini" . a casa mia ,chi sputa veleno,non è mai stato considerato "buono".il problema è che,i troll sono semplicemente antidemocratici (mentre si riempiono la boca di "dirito ad esprimesri) e NON vogliono il dissenso.un sitema fascistoide che conosciamo da tempo immemore.il fascismo non è stato solo Mussolini! ma è il potere ,senza partito,che si serve di servi consenzienti. è storia vecchia incredibilmente attuale. la famosa servitù volontaria che disturba sentirsi ricordare. questo paese è veramente in pericolo.

ID56118 - 06/03/2015 12:44:42 - (Dru) - Sono contrario ad ogni obbligo, anche quello di portare un solo nome.

Ritengo l'anonimato una forma del progresso che scardina volentieri certe retoriche di potere. Il vero potere non si misura che con la capacità di trasformare il mondo e non con quello di controllarlo. Ebbi a discutere di questo fatto con Aldo non molto tempo fa e riflettemmo sulle conseguenze dell'anonimato. Gli espressi questo pensiero. Ogni tentativo di fermare l'anonimato nasconde l'insicurezza del potere sul potuto, l'anonimo è scomodo perché è scomoda la sua denuncia, a qualsiasi livello e con qualsiasi gergo essa denunci il mondo per come l'anonimo lo vede. Le più grandi porcherie perpetrate dai nostri potenti e venute alla luce, sorgono sull'anonimato... Pensiamo solo alla lotta alla mafia, senza anonimato molte soffiate andrebbero perse.

ID56120 - 06/03/2015 13:22:30 - (Dru) - Naturalmente c'è sempre l'altra faccia della medaglia

L'anonimo che si sente protetto dai veli di Maya dimentica la paura che si deve alle cose del mondo dei potenti e prepotenti e si consola, come si consolano quei potenti e prepotenti del loro potere, dimenticando che è con la paura che lo detengono. Potere e anonimato sono lo stesso e l'uno combatte l'altro. La vera potenza non è né l'autorità senza verità né anarchia di uno stato senza leggi... Dru è Alessandro Vaglia.

ID56126 - 06/03/2015 18:06:06 - (Tc) - bo

francamente non vedo il problema...se uno vuole usare un nickname come anonimato per discutere,onestamente a me non frega proprio nulla...e' una prassi diffusa...ci sono forum a cui sono iscrititto e uso lo stesso nick anche li,mai nessuno si e' lamentato...ci sono i moderatori apposta,che quando uno esagera anonimo o no viene bannato...il mio e' un soprannome,un 'scotom'...in realta' se proprio fa piacere Tc alias Luca Bodei...go nient de sconder...e Ubaldo lo sa...;-)

ID56152 - 07/03/2015 18:44:57 - (Leretico) - L'anonimato è un'eresia

l'anonimato ha un senso e un valore importanti: protegge da un lato e induce, come un imbuto, a concentrarsi sulle idee e non sulle persone che le esprimono dall'altro. Troppo spesso il potere ha scelto di punire l'estensore di un'idea invece di argomentare sul contenuto di quest'ultima. Questo avviene perché l'essere umano è permaloso e vendicativo, poco incline a mettere in discussione le proprie opinioni, tanto più se si trova in un ruolo sociale che prevede un certo potere sugli altri. Detto ciò, come un buon coltello affilato può tagliare un filetto in modo magistrale, esso può essere usato anche per offendere ed uccidere, dipende da chi lo maneggia. Le parole possono essere pietre, ma non credo sia il caso di censurare l'anonimo a prescindere (anch'io uso uno pesudonimo), perché ciò costringerebbe a non dare priorità al contenuto, imprescindibile invece per una democrazia.

ID56155 - 07/03/2015 19:15:21 - (Leretico) - Continua

L'anonimato diventa un problema quando c'è di mezzo una responsabilità diversa da quella di esprimere un'opinione su fatti. Ossia quando l'anonimo va al di là del lecito sfociando nella diffamazione se non in peggio. La discussione dunque verte su ciò che si intende per fatti, perché è su questi che si ha il diritto di esprimere opinioni. Fatti sono quegli accadimenti, quei comportamenti che si manifestano nell'agire, nel dire e anche nello scrivere delle persone, i quali hanno una rilevanza per chi intende esprimere un'opinione, un giudizio, su di essi. Il fatto deriva quindi da un fare, da una volontà. Il problema nasce quando colui che pone in essere dei fatti, scambia la critica su essi con la critica alla propria persona. Scrivere che il ragionamento di una persona è sbagliato viene inteso come critica al suo essere non al suo fare (difetto dei permalosi). A tutti questi consiglierei meno orgoglio e più senso critico.

ID56158 - 07/03/2015 23:13:48 - (brogio) -

Non ci siamo signor Salvadori. Lei ha usato ancora un nick name in questo blog e ne sono certo, ed ora dice di preferire il silenzio anzichè leggere un post senza firma. Io francamente preferisco leggere i contenuti prima di conoscere gli estensori. Lei invece preferisce giudicare dalle persone a prescindere da cosa dicono. La sua è semplice prevaricazione. Non sono d'accordo con lei.

ID56161 - 07/03/2015 23:32:24 - (sonia.c) - e poi,il nome vero..

non mostra davvero chi siamo. può accrescere ancora di più gli equivoci! persone che "credono" di conoscere altre persone in base a sentito dire,o giudicando il loro modo di vivere..o in base al personale sconosciuto che hanno dentro(siamo tutti sconosciuti a noi stessi)come se noi non fossimo una moltitudine (pessoa)in bene o in male. come se fossimo perfetti ..e,una parola detta in pubblico,un opinione ,una bestemmia ,"sconfessino" e siano in antitesi con l'immagine che hanno gli altri di noi ! perchè? non può essere che uno dica una cosa e poi si penta? forse questo,sembra impossibile a chi di solito,temo,non si pente del suo lato oscuro ,mai.

ID56162 - 07/03/2015 23:33:37 - (sonia.c) - error:

sia in bene che in male.

ID56163 - 07/03/2015 23:57:06 - (sonia.c) - sull'espresso.it. segnalo una bellissima lettera..

e i relativi commenti:stefania rossini il blog:"e la rete vota barabba". fine.

ID56165 - 08/03/2015 00:10:33 - (snaf) -

al di là del fatto che un commento e un pensiero valgono a prescindere da chi lo concepisce e lo scopo del gioco è cmq il confronto tra teste diverse, diciamo anche che l'anonimato è una garanzia di libertà Pensa un po' a un operaio di qlc azienda che si esprimesse negativamente su di essa o con idee che sa essere sgradite al padrone....Da qlc parte uno potrà anche dire quel che pensa senza subirne conseguenze no? Signor Salvadori, anche qualora il suo non fosse prurito di sapere chi dice cosa, scommetterei che una volta che ci fosse l'obbligo di firma lei sarebbe tra quelli che non parlano, o se lo fanno dicono ovvietà...

ID56171 - 08/03/2015 08:40:32 - (sonio.a) -

Hai detto giusto snaf...un datore di lavoro leggendo le idee politiche di un dipendente poterebbe cambiare atteggiamento nei suoi confronti indipendentemente dalla sua capacit lavorativa com' gi successo molte volte...se uno insulta anche con un nik pu comunque sempre essere rintracciato e sanzionato anche se per come funziona in Italia ci vorranno anni per una sentenza

ID56212 - 09/03/2015 12:09:52 - (sonia.c) - e un cittadino leggendo le idee politiche di una altro cittadino..

idem. dimmi sonio,ti sembra giusto? Leretico coglie sempre nel segno! purtroppo,il cittadino navigante la prende sul personale..specialmente con la politica! "mitizzano" i loro referenti politici e si identificano con loro.se si dice che sono pessimi...si sentono pessimi anche loro! ma non è automatico sia cosi..la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni ..e,cosa c'è di più diffcile che guardare con obiettività alle persone e ai fatti?

ID56213 - 09/03/2015 12:13:05 - (sonia.c) - con obiettività e il giusto distacco..

alle persone,fatti e idee?

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