Leggere ha delle controindicazioni: potrebbe succederci la stessa cosa accaduta all'hidalgo Alfonso Quijano, lettore accanito di romanzi cavallereschi...
per leretico..
leggendo il libro di quello strampalato personaggio mi sono sentito di fare le stesse riflessioni. Gli idealisti sono cittadini sel mondo solo a metà in quanto non si adeguano alle convenienze e al cosidetto politicamente correto ma pure soffrendo l'incomprensione di chi li circonda non rinunciano alla purezza dei loro ideali.
Cervantes critica la società a lui contemporanea legata a pratiche e valori fermi da trecento anni, quelli cavallereschi. Li sbeffeggia impesonandoli in un improbabile hidalgo impazzito. Dopo un po' però il personaggio sfugge al suo autore, comincia a vivere di vita propria. Comincia, come in un moto hegeliano, a rappresentare il suo opposto, la tragedia di chi, cercando la giustizia, non può che fare la figura del folle. Un mondo doppiamente rovesciato fa emergere il dolore e la coscienza di chi cerca la verità.
Cervantes critica quei modelli antichi, fondati sui valori, come uno scettico criticherebbe la certezza (coscienza) che voglia sapere della verità (le cose del mondo): la verità è inconoscibile e chi lo voglia, chi voglia perseguire tale strada, è colui che persegue ideali che non si sposano con la modernità e i tempi che corrono.
Mille modi di leggere il Don Chisciotte. Uno dei piu' riusciti e sarcastici e' quello di Monicelli in Brancaleone. Alla maestria del regista si accompagna l'impareggiabile interpretazione degli attori, un Gasman superbo ci da' uno spaccato indimenticabile di quella societa' dove i 'prodi cavalieri' erano in realta' dei grandi cialtroni. Il romanzo e' di estrema attualita'.
Rappresenta il tempo che non esiste come esiste per i suoi concittadini, l'istante eterno, la verità vista dal punto di vista della tradizione e si intuisce che Cervantes, dico intuisce poiché Cervantes ama celare le proprie convinzioni, risulta partigiano in questo. Leggendo il libro, romanzo che ho amato, nelle prime pagine l'esclamazione è " ma questo è matto, questo è completamente fuori dal tempo, tempo che corre e che muta ogni tradizione e convinzione, anche quella di un amore cavalleresco e dei suoi ideali". E' dunque il contrario di come si descrive e si vuole qui far passare il Don Chisciotte, non è quello il tempo per Don Chisciotte, il tempo per Don Chisciotte è ormai passato, dei draghi e mostri è rimasta solo la macchina infernale del progresso ( i mulini a vento).
E' subito detto, chi legge il Don Chisciotte non può, al dunque, che parteggiare per lui e l'esclamazione finale, nella lettura delle ultime pagine di questo poderoso libro, è " peccato che quel mondo sia finito", rimane un amaro in bocca, ma rimane anche per sempre, nel lettore, la figura nobile e pura, come è l'istante dell'eternità, di un uomo vero, di un uomo che a quello che crede non rinuncia per niente e nessuno, contro ogni avversità, contro anche l'avversità delle avversità, contro il tempo.
...può risultare determinante, per evadere un giudizio negativo riguardo la purezza e la nobiltà, solo per chi non condividesse la mia analisi, ma appunto solo perché chi non la condividesse , rimarrebbe a margine del significato del Don Chisciotte del Cervantes, non lo avrebbe capito, in pratica avrebbe capito a suo modo, il modo del proprio tempo appunto, ma non a modo del Cervantes e cosa di quel tempo lui voleva mostrare.
descrivevano e riflettevano sul loro tempo..e sul loro passato.(altro non si può fare..il futuro si può solo immaginare con ampi margini di errore...) ma, sugli gli errori dei posteri non si riflette mai abbastanza. forse perchè sono troppo "spaventosamente"attuali..e si sà,la paura è alla base dell'ignoranza dei "sani" ,la sua assenza (in senso positivo)l'audace saggezza dei folli..
Tra i mille modi di leggere Cervantes c'e' anche quello di Dru, che lui pensi che ci sia un unico modo per capirlo e' una forma di fanatismo acritico.
Io parlo di Cervantes e lui mi mette all'indice, parlo di determinismo e lui dice che sono fuori tema, parlo di Severino e lui dice che sono severiniano, ma ripeto anche qui, Aldo parla di me, mentre fuori c'è un mondo che bussa e dice che stavamo parlando di lui.
Ho detto di chi non comprende Cervantes, non di chi non comprende me. Hai ragione, ho presupposto di aver intuito l'intimo pensiero di Cervantes, e in questo la mia presupposta intuizione è difficilmente mostrabile, qui accetto il fanatismo acritico, ma il Don Chisciotte deve essere amato per essere capito, come di ogni filosofia, altrimenti si stravolge completamente il suo senso, come intendo mostrare appunto. Monicelli, nel Brancaleone, non ha capito il senso del mio discutere (come Wikipedia e Leretico) se ha voluto rintracciare nel Don Chisciotte l'ispirazione al suo film, ma temo che non l'abbia capita più tu che lui, poiché i tempi nel caso del Don Chisciotte sono diversi e salta quindi, nel Brancaleone, la diacronia fra il personaggio e i suoi tempi, che è il fondamento del significato di purezza che del personaggio il Cervantes vuol conservare in tutto lo svolgimento del suo romanzo.
Perche' non si parli di te dovresti leggere cosa scrivono gli altri o per lo meno rileggerti. E' un principio scolastico, ma da' i suoi frutti. I mille modi di leggere Cervantes non sono mie parole, ma cio' che si dovrebbe definire la 'verita''. Le interpretazioni di chi scrive come di chi guarda delle opere d'arte non sono univoche e oggettive. Sono soggettive e dipendono dal lettore e dall'osservatore. A volte si fa dire al poeta allo scrittore all'artista cio' che a lui non passa neanche per l'anticamera del cervello. Questo non inficia il fatto che l'autore consideri alcune interpretazioni piu' vicine al suo sentire. Anche se per te il tempo e' una variabile indipendente non possiamo sapere cosa ne pensa Cervantes della tua interpretazione.
sono riuscito a farti comprendere quanto sia determinante la prospettiva e che se partiamo considerando cose presupposte non fondate dalla ragione, ma dall'intelletto astratte, allora di tutto ciò che è l'oggetto, diventa per contraddizione l'impossibile altro di quell'oggetto. Vedi che, al contrario di quanto scrivi, ora, più di prima, conveniamo.
Quella di Monicelli è una traduzione del don Chisciotte certamente memorabile, un opera d'arte eccezionale. Del don Chisciotte esaspera il lato surreale della difesa dei valori cavallereschi in un mondo attento a ben altro. Il contrasto è curato così nel dettaglio da dipingere una figura a sè stante, differente alla fine dal don Chisciotte da cui pur Monicelli è partito. Il don Chischiotte come opera è molto più complessa, si innestano in essa diversi piani: l'autore e la sua polemica rappresentazione del mondo a lui contemporaneo; la giustizia e la verità oggetto di ricerca solo per i folli, o meglio l'essere folli se si crede di poterle trovare nel mondo che ci circonda; la politica e il potere e di come si beffano del cittadino; ma soprattutto l'isolamento tragico, l'estraneità drammatica del personaggio, rispetto al suo gruppo sociale di riferimento, ottenuti nel precisio momento in cui decide di combattere
l'ingiustizia. Nel don Chisciotte si confrontano due mondi che si respingono, il primo dell'illusione il secondo della corrotta e immobile realtà. L'amara sorte del personaggio è ciò che deve attendersi chiunque voglia percorrere la stessa strada.
mi sembra in tema... un giorno,nelle terre di un grande re indiano ,sgorga una fonte misteriosa. i sudditi bevono quell'acqua squisita ma,dopo pochi giorni, impazziscono..a loro insaputa! credono di essere come prima..l'unico che non ha bevuto è il Re, e per questo viene considerato dai sudditi..pazzo..non lo capiscono !e lui non capisce più loro! è completamente solo!disperato, decide perciò di bere e impazzire a sua volta ,non sopportando più la terribile condanna di essere l'unico sano, in un mondo folle...continua-
..parafrasando Travaglio.di una corbelleria ..fino a che diventa una verità..la "fonte DELLA FOLLE CORBELLERIA sgorga direttamente nelle nostre case,attraverso strumenti elettronici chiamati:internet e televisione...(una esempio di un concetto a forte contenuto demenziale che ho trovato ripetuto già qui e trovato sui siti nazionali: Le idee sono sbagliate SOLO nel momento in cui si concretizzano in atti vietati dalla legge......aiutooooooooooooooooooooo.....
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ID36038 - 17/09/2013 10:38:06 - (Dru) - E' buffo
Ho sempre sostenuto, al contrario di quanto vai dicendo sul Don Chisciotte come il nuovo che viene trattenuto da un mondo che non vuole cambiare, che lui è invece il mondo antico che vuole trattenere ciò che non può più trattenere per filosofia... argomento questo che andrebbe sviluppato per essere meglio determinato.Al dunque non ti sembra che il cavaliere errante, tipica figura in voga 3 secoli prima le scorribande del nostro personaggio indichi piuttosto la mia tesi ?