La Sacra famiglia al sapor di cioccolato

La conclusione di un anno è forse il momento più «naturale» per la consegna di premi di ogni genere. È successo per esempio lo scorso 11 dicembre con il «Galà della ristorazione bresciana»: una manifestazione organizzata dall’assessorato al Turismo della Provincia per esaltare la ricchezza dell’offerta enogastronomia provinciale, che dagli anni Settanta ha iniziato una crescita rapida culminata, al termine dei Novanta, con il raggiungimento dei vertici della ristorazione nazionale.

Il galà è stata l’occasione per premiare i migliori ristoranti del Bresciano con la «Forchetta d’oro», e fra i trionfatori c’era anche il ristorante «Il Mirto» di Vallio Terme: una piccola culla del sapore e dell’eleganza nata da una mente stimata della cucina bresciana, quella di Alvaro Cerri, chef 55enne nativo di Castenedolo, ex studente di matematica e macellaio «entrato seriamente in cucina nel 1988, ma figlio di una famiglia che generava cuochi già dal 1910», come ha testimoniato lui stesso.

Una vittoria, quella del Mirto, frutto di un menù particolarmente legato alla tradizione, che Cerri personalizza tentando di riproporre sapori e odori della sua gioventù, quando ai fornelli c’erano la nonna o il padre.
Ingredienti semplici e tanta cura: questa la ricetta «per creare dei piatti dai quali emerga soprattutto l’armonia dei sapori - continua il premiato -: questo è il mio obiettivo principale. Alcuni cuochi si ritengono artisti, ma io credo che noi dobbiamo solo dare da mangiare, che non siamo altro che artigiani».

Con questo spirito Alvaro e il nipote (e braccio destro) Mauro Bazzani hanno realizzato in occasione del Natale uno splendido presepio interamente di cioccolato, che ha attirato le stupite attenzioni dei clienti arrivati a Vallio in questi giorni, «anche se devo riconoscere che la scultura è merito soprattutto di Mauro» conclude Cerri.

Luca Cortini
da Bresciaoggi

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