Onoranze funebri

Lutto nel clero altoatesino e trentino per la scomparsa a 84 anni di don Salvatore Tonini, deceduto l'altra sera (19 marzo) all’ospedale di Bolzano, dove era ricoverato per il Covid-19.

Nativo di Storo, don Tonini era stato consacrato in data 6 aprile 1962 da monsignor Gargitter. Da quell'anno al 1966 era stato cappellano a Cembra e subito dopo per un anno, sempre come cappellano, ad Avio.

Successivamente fu cooperatore a Bolzano e per 19 anni parroco in lingua italiana a Sinigo e poi sia a Gries che al Don Bosco di Bolzano. 
Il sacerdote sarà sepolto lunedì pomeriggio presso il cimitero di Storo, con una breve funzione strettamente privata a causa dell’emergenza coronavirus.

Nel 2014 per raggiunti limiti di età aveva lasciato la parrocchia di Sinigo per trasferirsi a Bolzano, dove ha continuato come sacerdote ad operare in aiuto di diverse parrocchie.

In quello stesso anno don Salvatore Dorì (come lo chiamavano a Storo) aveva mandato in stampa una sua pubblicazione dal titolo “Il filo d'oro della mia vita”, la cui copertina lo ritraeva assieme al Santo Padre Giovanni Paolo II.

A Storo in estate ci veniva con frequenza e in più occasioni dava una buona mano al suo parroco.
Nel dicembre scorso a Castel Condino don Salvatore, aveva unito in matrimonio Oscar Tarolli.

È stato invece tumulato questa mattina (sabato) a Prezzo il coetaneo Luciano Vaia, un tempo sindaco e per quasi mezzo secolo organista e capo coro della curazia di San Giacomo.

Luciano, 84 enne, lascia la moglie Carla e il figlio Giuseppe e negli anni ’50, assieme a Raffaele Radoani, aveva rilevato la tipografia Alto Chiese di Condino.
Con la sua scomparsa se ne va un altro pezzo di storia di Prezzo. 

A data da destinarsi invece, a Praso, la sepoltura di Michele Faioni, di soli 20 anni, deceduto al Santa Chiara.

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