La minoranza interroga Storo sull'inquinamento

«A Storo e nel circondario il Comitato Bene Comune non dà più alcun segno di vita. Quell’organismo, nato in passato con lo scopo di vigilare e tenere alta l’attenzione sulle tematiche ambientali e promotore di una petizione che ha avuto il merito di ottenere la campagna di analisi poi svolta da APPA, ha da tempo (maggio scorso) deposto armi e bagagli in cavalleria».

Così si pronunciano i cinque dell’opposizione a Storo:  Ugo Bonomini, Adriano Malcotti, Riccardo Giovanelli, Claudio Cortella e Marino Cosi.
E così proseguono: «Ci domandiamo se risulta chiaro che nel periodo invernale (da novembre a febbraio) la causa degli alti valori di PM10 nell’aria del centro storico di Storo è per il 71% dovuta alla combustione della biomassa legnosa e per il 18% dovuta al traffico».

«Anche l’amministrazione comunale in carica, alle prese con ripetute riunioni allargate, sta facendo orecchie da mercante e finora non si è minimamente interessata nei fatti di questa tematica di inquinamento ambientale – affermano -, se si esclude una comunicazione sulla corretta manutenzione delle canne fumarie e sulle modalità di accensione delle stufe».

L’opposizione chiede anche se vengono ritenute fondate le preoccupazioni di molti cittadini in merito alla possibilità che nelle stufe o centrali termiche a legna, oltre alla biomassa legnosa, vengano bruciati anche i rifiuti domestici.

Tutto materiale che finirà in una interrogazione al sindaco, all’assessore competente e al presidente del Consiglio comunale, «per sapere quali siano gli interventi che l’Amministrazione intende mettere in atto per ridurre nel periodo invernale le concentrazioni inquinanti (polveri sottili PM10 e PM2.5, ozono e benzopirene) presenti nell’aria, ovvero quali azioni di risanamento pensano di intraprendere al fine di far rientrare tali inquinanti al di sotto dei limiti stabiliti dalla normativa».

Un’altra richiesta riguarda «l’istituzione (con l’aiuto di APPA oppure tramite laboratori specializzati) di un sistema di monitoraggio basato su centraline permanenti al fine di garantire un controllo costante ed efficace estendendo anche la verifica ad altre sostanze inquinanti (PM 2.5, diossine)».

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