Profughi sì, no, forse

Al momento nella zona di Pieve di Bono la notizia riscontra solo delle smentite.
Lo ha detto e ripetuto da subito lo stesso sindaco Attilio Maestri che di quanto si afferma sull’interrogazione presentata dal segretario provinciale leghista, Maurizio Fugatti, ha detto di non saperne proprio niente.

«Voi del giornale - parole sue - sareste i primi a sollevare una questione che per me proprio non esiste».
Il primo cittadino si è dichiarato non solo sorpreso, ma ha aggiunto che «i destini dell’Ostello Casa Arlecchino, per l’amministrazione che ho l’onore di presiedere, già da tempo sono altri».

Dal canto suo, l’esponente del Carroccio, insiste col dire che quella non è solo una voce e ci sarebbe qualche cosa di veritiero. L’esponente leghista ha fatto intendere che la “confidenza“, sfociata poi in interrogazione, l’avrebbe avuta da persone su cui poter contare.
Intanto a Pieve di Bono la voce circa un possibile arrivo di profughi sta incominciando a circolare, tant’è che qualcuno di questa eventualità già si sta preoccupando.

Intanto, basandosi sul documento leghista, la minoranza consiliare avrebbe intenzione di chiedere la convocazione urgente e straordinaria del Consiglio comunale. Lo anticipa Gianni Tagliaferri, referente del gruppo consiliare di minoranza “Rinnoviamo Insieme”, che sulla vicenda profughi prima si è allarmato, poi si sarebbe pronunciato in maniera assai esplicita: «Ho sentito Fugatti, che sulla questione smista-immigrati si sta muovendo in ambito provinciale. Anche noi abbiamo intenzione di fare le nostre valutazioni, prima come gruppo, poi in ambito consiliare».

«Per quanto io ne so – aggiunge una persona del posto e peraltro sempre bene informata – Casa Arlecchino interesserebbe piuttosto alla Collini Costruzioni, come uffici o come ostello per gli stessi lavoratori, quando a primavera inizieranno i lavori stradali legati alla tanto sospirata circonvallazione».

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