Il significato delle cose conduce gli uomini ad agire sulle medesime. Se noi "crediamo" o "diamo" o "siamo" un significato di ogni cosa che "crediamo", "facciamo" o "siamo", quel significato conduce le nostre azioni, tutte
...quindi siamo limitati!!! quindi può succedere che se quel significato(premessa) iniziale è sbagliato/a...sbagliamo in buona fede nelle nostre azioni(agiamo perchè crediamo che sia giusto)...!!!....e lo sbaglio lo dobbiamo accettare...
si avvicina molto a quella metafisica che così facendo non riesce, dove vuole arrivare, a definire l'essere. Quando scrivi "Ente e non-ente (niente) sono il tutto: l'essere.", scrivi che nella sfera del tutto , dell'essere, entra a far parte anche il niente e se scrivi così, perché anche il niente è una determinazione, allora questo può essere "compreso" nel tutto, ma se lo scrivi per il suo nulla-momento o quanto il non-ente vorrebbe essere, allora scrivi contraddizione e allora il suo contenuto è contraddittorio e al dunque niente appunto, e così facendo nientifichi l'ente riducendolo nichilisticamente.
è tutta la metafisica fin allo Severino.
ma siamo proprio sicuri noi di essere mortali ? cioè, voglio dire, siamo proprio sicuri che l’evidente morte è stata davvero detta per quello che è dagli uomini per gli uomini ? abbiamo per davvero definito il suo significato o quel significato è solo una parte appunto di quel tutto? Vi invito caldamente a considerare questo: se la morte è una parte di quel tutto, sebbene eterna se non vuole anch’essa essere contraddittoria, e se quel tutto non è tutte le cose ma tutte le cose assieme convengono quel tutto e quel tutto è, non diviene, in quanto se divenisse e non fosse allora non sarebbe il tutto ma nuovamente una parte, poiché il divenire richiede un ‘inizio (termine ad quem) e un termine o risultato (termine a quo), e una parte che vuole essere il tutto è contraddittoria…se è una parte, appunto dicevo della morte, come questa può agire su un’altra parte di quel tutto?
Il fare di ogni cosa su un’altra cosa, di ogni uomo su un altro uomo, è pura illusione, nessuno può agire in conformità a quanto ho appena detto su ogni parte del tutto ma tutti conveniamo. Convenite?
Insuperabile DRU!
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ID31511 - 02/05/2013 10:58:04 - (Leretico) - Il tutto e l'essere
La parte è connessa con il tutto? Per definire la parte, dobbiamo pensare a tutto ciò che quella parte non è. Quella parte quindi è legata (relata) con il tutto attraverso proprio il suo contraddittorio: la non-parte. Il tutto e la parte sono quindi legati e la domanda iniziale trova così la sua risposta. Peccato che l'uomo occidentale pensi invece che la parte non sia legata al tutto, nonostante ammetta che senza la non-parte non si avrebbe neanche la parte. Questione difficile e forse noiosa, ma decisiva. Quando diciamo "cosa" intendiamo proprio quella parte di cui sopra. Quando diciamo "cosa" intendiamo "ente", quando diciamo "tutto" intendiamo "essere". Ente e non-ente (niente) sono il tutto: l'essere.