31 Marzo 2014, 07.18
Terza pagina

A proposito di parcheggi e di risorse comuni

di LoStraniero

Le aree che il Comune destina a parcheggio sono una risorsa comune per gli automobilisti


Oggi, trovare un parcheggio è una fatica. Quando un automobilista lascia la propria auto, essa occupa un posto che non è disponibile per gli altri. La risorsa parcheggio si riduce di un’unità.
Se molti scoprono il parcheggio, la risorsa a un certo punto si esaurisce e si formano code di automobilisti che attendono per un posto.

Allora, i costi da sostenere per parcheggiare diventano alti in termini di tempo, di consumo di carburanti, d’inquinamento, di rischio di arrivare in ritardo e di arrabbiature varie (la cronaca ha riportato perfino casi di omicidi).

Le vicende di questi giorni in merito alle modalità di determinazione della tariffa del parcheggio sono un’altra dimostrazione che quando si tratta di scegliere tra la cassa e il diritto, oppure tra la cassa e la logica, oppure tra la cassa e il buon senso, vince sempre la cassa.
E’ un vizio degli amministratori italiani. Non c’è nulla da fare, come lupi famelici, perdono il pelo, ma non il vizio.
Questo discorso si estende a tutte le risorse comuni come per esempio le linee di treni, di pullman e di tram.

L’azione derivante dalla scarsità di risorse comuni che non vengono distribuite in base al merito, ma che sono liberamente sfruttate dai contendenti si manifesta in molti casi intorno a noi.
Pensate alla pesca in acque con popolazione limitata di pesci, alla ricerca di petrolio, di minerali, di oro e di pietre preziose in aree limitate del territorio.
Pensate alla caccia alle balene, alla caccia alle foche per le pellicce, alla caccia agli elefanti per l’avorio.

La caccia riduce il numero degli animali cacciati prima che questi abbiano la capacità di riprodursi e ciò riduce il rendimento dei cacciatori.
Allora questi ricorrono ad armi sempre più sofisticate per migliorarne il rendimento: radar, sonar dei satelliti, missili teleguidati, eccetera. Con quale conseguenza? Lo sterminio completo di questi poveri animali.

Che differenza c’è tra questi comportamenti e la “caccia” ai consumatori per gli armamenti da parte dei produttori di armi, oppure per la “caccia” ai finanziamenti statali a fondo perduto da parte delle imprese e delle università?
E che ne dite della graduale riduzione delle foreste per ricavarne campi da coltivare? E dell’abbassamento delle falde acquifere dei deserti per l’attivazione d’impianti d’irrigazione?

Di solito le popolazioni che condividono una risorsa
comune scarsa ma vitale, sono avviate alla tragedia perché il libero sfruttamento di tali beni sfocia, prima o poi, in conflitti sanguinosi, se non addirittura in guerre.
Se non intervenissero le autorità sarebbe un disastro.

Nel caso dei parcheggi intervengono, infatti, le autorità per evitare che i parcheggiatori si scannino, ma non per evitare l’assalto alle loro tasche.

LoStraniero




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