A Storo la fiera dei Santi

Già ieri, giorno di Ognissanti, al ristorante da Romedio, appena  al di là del Ponte di Cà Rossa, il titolare era alle prese con vasti contenitori onde predisporre il tutto per le 12 di oggi.

Una volta quel piatto, nel giorno di fiera,  lo si faceva  in quasi tutti gli esercizi ( Agnello,  Rocca Pagana, Grill, Centrale, Firi e da Nena) ora la selezione si è ristretta di molto, tant’è che il riferimento del  dove mangiare  quella  zuppa resta Romedio.

 “Le prenotazioni, per una o più porzioni di trippa, stanno arrivando in continuazione”  anticipa  lo stesso gestore con casa a Bondone, che aggiunge: “Penso che a fine giornata  avremmo raggiunto un buon numero di prenotazioni”.
 “Quel minestrone comporta un certo lavoro sia nel predisporlo che nella successiva procedura di bollitura” è quanto conferma Romedio.

La Fiera dei Santi costituisce da sempre il mercato più affollato dell’anno sia come  numero di bancarelle che di utenti. Contrariamente a quello di Passione (la settimana  prima di Pasqua) è ben altra cosa. La gente, in questo caso,  arriva da più paesi certa di trovare la mercanzia che va cercando.

Lungo la parte storica di paese, da Via Roma sino a Via Battisti comprese le due piazze centralizzate (Unità d’Italia ed Europa), le bancarelle arrivano quasi sempre a circa  un centinaio . “E’ oramai un numero stabile dal fatto che il mercato d’autunno ha una sua ricorrenza storica”, rispondono Ermenegildo e Paolo  Giovanelli agenti del corpo di Polizia locale che già di prima mattina con altri colleghi saranno alle prese con gli ambulanti nella distribuzione degli spazi.

“Poi – aggiunge il comandante Stefano Bertuzzi – nell’arco dell’intera giornata saremmo di nuovo sul posto sino alla conclusione”.

In foto Romedio alle prese con la preparazione della trippa

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