01 Dicembre 2012, 10.00
Lettere

Il papà di Lorenzo ci ripensa

Caro direttore sono ancora il pap di Lorenzo, dopo mercoled sera niente piscina, si continua con il calcio...


Partita di recupero, rimandata causa maltempo un paio di domeniche fa.
Con Lorenzo pronti al campo alle 17.30, dopo le piogge del pomeriggio, dobbiamo verificare il campo e decidere dove disputare l'incontro, se è più opportuno spostarci al palazzetto dello sport.
 
Non piove più da poco, il campo è in buone condizioni, solo qualche piccola pozzanghera, vada per il campo, i bambini arrivano, si preparano, da entrambi gli spogliatoi escono urla e schiamazzi, come al solito, fatichiamo a contenere l'entusiasmo, ancora più difficile dare consigli, inutile caricarli e cercare concentrazione, per fortuna per loro e ancora solo un gioco, con il mister optiamo per un cambio di modulo, dopo la quinta sconfitta consecutiva su cinque partite, possiamo permetterci questo lusso, (il prossimo modulo è tutti sulla linea della porta), il secondo allenatore non è convinto, ma tanto vale ...
 
I bambini sono pronti, per questa sera lascio il fischietto ad un papà più esperto, si comincia, e comincia anche a piovere, ora le urla arrivano dalle panchine, anche noi allenatori siamo carichi, gli avversari sono quasi alla nostra portata, solo quei dieci centimetri in più di statura media, però ci crediamo, la pioggia aumenta, i centocampisti tengono e riusciamo e tenere gli avversari lontani dalla nostra porta, la nostra piccola grande punta arriva vicino alla loro, questa è una notizia, ma si lamenta perche un avversario ha riso del suo tiro, la pioggia aumenta ancora, il primo tempo finisce zero a zero, (è la nostra prima volta.)
 
Le sensazioni sono buone, il thè scotta, l'acqua è penetrata dappertuto, il k-way non serve più, siamo fradici come i nostri bambini, e la voce comincia a calare per le urla ... in panchina nell'intervallo c'è tensione, cerchiamo di dare consigli, ma il problema maggiore è sempre il thè.
Si ricomincia, arriviamo nuovamente vicini alla porta avversaria, e la difesa tiene, le solite mischie e adesso tanta pioggia, fino a quando un pallone supera la loro difesa, la nostra punta riceve sopra il centrocampo, si invola sulla fascia, si accentra verso la porta e trafiggie il portiere con un "preciso diagonale" (più o meno l'azione è così, forse sono di parte) comunque è gol.
 
I bambini si abbracciano, noi allenatori esultiamo, si levano gli ombrelli anche in gradinata, corro ad abbracciare Lorenzo che è in panchina, vorrei entrare ad abbracciare i bambini in campo, devo ammetere daver dimenticato l'aplomb a casa.
Palla al centro, cinque minuti di sofferenza, i nostri avversari sfiorano il pareggio.
Triplice fischio ... vittoria ... ci voleva, per i nostri bambini e per noi.
 
Terzo tempo, giusto per fare inzuppare anche Lorenzo e per far partecipare tutti alla festa.
Prendiamo due o tre gol, uno su rigore che il nostro secondo portiere sfiora, ma è festa.
Bello, amo il calcio, sopratutto quando si vince, le faccie sorridenti dei "miei" bambini mi riscaldano, Lorenzo è raggiante, tutti sono felici, al gol mi sono quasi commosso, la pioggia ha aiutato a nascondere i miei occhi lucidi.
 
Da settembre questi bambini si presentano al campo ogni mercoledì sera, si divertono, ci fanno impazzire, difficile farsi ascoltare, ma sono lì per "allenarsi", per fare la partitella, per fare gol, tutti vogliono fare l'attacante, nasi storti per la difesa; sono presenti tutte le domeniche alle partite, anche dopo sconfitte pesanti, e sicuramente non vengono solo per il thè.
 
Pensavamo un azzardo aver iscritto una squadra di bambini così piccoli, (titolari tre bambini di prima elementere, due di seconda e due di terza, in panchhina ancora prima elementare e Lorenzo dall'asilo), ma la loro voglia di giocare, di provarci ci ha convinto, la vittoria di mercoledi è un bel premio per loro.
Un premio e un insegnamento, bisogna crederci, bisogna provarci, non bisogna scoraggiarsi e giocare sempre, anche se ridono di un tuo tiro in porta.
 
L'azione dopo il gol la nostra punta, inzuppata nel suo, ormai, inutile k-way, aveva il viso rivolto in alto, bocca aperta e beveva la pioggia, alla fine dell'incontro un avversario per dimenticare la sconfitta ha fatto un bel salto a piedi pari nella pozanghera più grossa, questo e ciò che voglio ricordare, questo è il mio calcio, questo e ciò che fa bene ai nostri bambini.
 
Niente piscina si continua con il calcio.
 
Distinti saluti il papà di Lorenzo


Commenti:
ID25623 - 01/12/2012 17:43:04 - (il grigio) - Scuola di vita

Oggi mi sono recato alla partita del nipote. Azioni sgangherate, calci a vuoto, pioggia battente e e' finita 9 a 1. Il risultato non conta, conta che siano li', partecipino e non se la prendano se non vincono. E i genitori applaudivano anche le belle azioni degli avversari ...

ID25625 - 02/12/2012 00:53:05 - (Ernesto) -

caro papa di lorenzo,mi sa che non sei tanto coerente nelle tue idee!!!

ID25628 - 02/12/2012 09:54:42 - (sonia.c) - bravo il papà di Lorenzo!

i sistemi sbagliati ,si possono cambiare solo entrandoci e impegnandosi in prima persona, per migliorarli..

ID25638 - 03/12/2012 08:59:59 - (Principe Lev) - coerenza

Caro sig. Ernesto, conosco molto bene il pap di Lorenzo, conosco la sua coerenza, e la sua ironia ed a prescendire da ci che pensano o gridano certi genitori fuori dal campo, sono sicuro e convinto che rispettera il desiderio di Lorenzo di giocare a calcio, e rispettera la parola di aiutare la squadra del paese sino a fine campionato.La prima lettera era uno sfogo, la seconda solo un sorriso.

ID25798 - 12/12/2012 00:28:22 - (amilcare59) -

dopo quanto successo in Olanda concordo con quel Governo di abolire lo stadio ai genitori quando giocano i figli minori.

ID25894 - 14/12/2012 20:45:05 - (sonia.c) - davvero?

non lo sapevo...se anche gli olandesi sono burini..almeno loro,hanno un governo che li "educa"...gli italiani ..chi li "diseduca"...

ID25914 - 15/12/2012 15:28:25 - (onesto) - onesto

Non facciamo di tutta un erba un fascio....Per i genitori poter seguire i propri figli è una bella esperienza ( soprattutto qndo si tratta di bambini piccoli come quelli in questione) e per i bambini cercare l'approvazione di mamma e papà dopo aver fatto un'azione in campo è molto importante.Spero solo che il papà che si è arrabbiato tanto con l'arbitro si sia reso conto che stiamo facendo giocare bambini di prima elementare e lo scopo principale è qllo di farli divertire e insegnare loro le regole del gruppo. Mamma mia! cosa sarà mai un fallo , un gol non riconosciuto ecc ...I BAMBINI SI SONO DIVERTITI UGUALMENTE

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