Fra i novelli sacerdoti che saranno ordinati sabato in cattedrale a Brescia c’è anche il serlese don Giorgio Tonolini. Per lui in dono un calice lasciato alla parrocchia di Castello di Serle da don Angelo Zanola per il primo sacerdote serlese
Sono passati ormai 60 anni dall’ultima ordinazione sacerdotale diocesana, di don Angelo Zanola, e 30 da quella di padre Italo Sorsoli, sacerdote religioso della Congregazione dei Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione. Sacerdoti nativi di Serle.
Ora, a dedita distanza, si festeggia don Giorgio Tonolini, che, assieme ai suoi tre compagni e due religiosi, diventerà sacerdote sabato prossimo, 13 giugno con l’imposizione delle mani del Vescovo Luciano Monari, presso la chiesa cattedrale di Brescia.
Domenica 14 giugno inaugurerà il suo sacerdozio alle ore 10.30 a Serle, suo paese di origine, che lo festeggia con un programma intenso e coinvolgente, scortandolo con una folla commossa ed esultante dalla sua abitazione fino alla chiesa parrocchiale di San Pietro in Vincoli dove celebrerà la Prima Messa e successivamente condividerà il pranzo presso l’oratorio “San Domenico Savio”.
Alle 17 presiederà i Vespri solenni presso il Santuario Beata Vergine Annunciata, di Serle, edificio riaperto al culto, lo scorso mese di novembre.
Alle 18.30 è atteso nella parrocchia di Castello di Serle, dove alle 19 celebrerà la Santa Messa nella chiesa parrocchiale di S. Gaetano da Thiene. Proprio da qui, proviene il sacro calice che il novello sacerdote userà per il suo ministero sacerdotale.
Il sacro calice è dono di don Angelo Zanola (*), che, per l’occasione del suo 50° anno di sacerdozio, aveva affidato alla Parrocchia di Castello, con la volontà di donarlo al primo sacerdote di Serle ordinato dopo la sua morte, avvenuta a Botticino il 1° ottobre 2005.
A Castello si completeranno i festeggiamenti con un buffet presso l’oratorio parrocchiale.
Ecco come le comunità parrocchiali serlesi stanno vivendo questo momento, con
le parole di Madre Orsolina Zanola.
«In paese tutto parla di lui, cerca di incontrarlo, e fervono i preparativi.
La natura, fresca e ridente, con la lunga strada a curve, attende il suo sguardo luminoso e riconoscente, memore delle corse di quel bimbo che, mano nella mano del suo gemello Stefano, una trentina di anni or sono, affrettava i suoi passi verso la parrocchia e verso la scuola elementare e, nel ritorno verso casa, batteva esultante il selciato, perché era stato premiato e aveva imparato a scrivere, a leggere, a comunicare, a pregare e a pensare...
Don Giorgio era un bambino vivace, ma non chiassoso, di intelligenza pronta, riflessivo, educato,desideroso di riuscire e di partecipare, ma non ambizioso.
Nella sua bella famiglia aveva imparato a godere l’affetto scambievole e sicuro dei genitori, del suo gemello,della sorella e del fratello, a condividere, a rendersi utile e ad apprezzare lo spirito di sacrificio e la serenità dimostrata dal papà, nel lavoro che andava svolgendo per mantenere la sua nidiata. Osservava con stupore la profonda devozione della mamma per la Madonna di Chiampo, suo paese natio e per Fra Claudio, artista e fondatore del santuario.
Anche nella scuola media, frequentata ancora a Serle, don Giorgio era un ragazzo esemplare per attenzione, impegno e collaborazione.
La sua serenità era sostenuta dalla soddisfazione di apprendere senza difficoltà e sentirsi appagato da ottimi risultati.
Dopo la licenza della scuola media, mentre il gemello Stefano frequentava un Corso Professionale, Giorgio non tardava a dar prova delle sue risorse nell’Istituto Tecnico Commerciale “Cesare Battisti” a Salò dove ha confermato le sue notevoli capacità logico operative, il suo spiccato senso di responsabilità e il suo comportamento fraterno nelle relazioni.
Ottenuto il diploma, ha accettato, per breve tempo, un impiego in provincia, ma è stato presto assunto, grazie alla sua serietà professionale, nella filiale di Ubi Banca di Via Crocifissa di Rosa, in città. Vi è rimasto per ben 13 anni, iniziando una carriera che intendeva garantire con la laurea nella Facoltà di Economia e Commercio, a cui era iscritto.
I suoi interessi non si limitavano, però, solo alla professione e allo studio, ma erano rivolti anche verso la Chiesa, l’Oratorio e le iniziative della Parrocchia, che considerava come una grande Famiglia. Si occupava della catechesi, degli incontri di preghiera, dei momenti ricreativi e formativi per preadolescenti nel GREST e nelle uscite a contatto con la natura o verso località artistiche e religiose.
Il senso e il valore della gratuità era l’ossigeno della sua vita e lo rendeva gradito ai suoi amici e altrettanto ai bambini che vedevano in lui un modello di vita e una persona su cui contare e riporre fiducia.. Superati i trent’anni si poteva sentire pienamente realizzato, ma qui iniziò una profonda ricerca vocazionale. Ci si può chiedere come sia sorto in lui il desiderio di farsi sacerdote a questa età. Senza dubbio è rimasto colpito e coinvolto dalla testimonianza di carità e di umiltà del nostro ex parroco, don Italo Gorni e pensiamo che abbia attinto da lui consiglio e coraggio.
La risposta a questa ricerca si è consolidata proprio in un momento particolare per la sua famiglia: il padre, Angelo Tonolini, per lui esempio di onestà, di laboriosità e di Fede, stava lottando per sopravvivere ad una insidiosa malattia e il fratello Stefano si era felicemente sposato. Con la scelta del seminario Giorgio avrebbe privato la famiglia anche della sua presenza rassicurante e tanto attesa.
E’ stato questo un momento di grande prova che don Giorgio ha vissuto in silenzio, a Tu per Tu con Dio, nella preghiera, offrendogli il suo sacrificio, pagato anche dalle lacrime della madre che avrebbe pianto, a breve distanza, la dipartita del suo sposo per il cielo.
Solo la forza dell’amore per Dio, per la Chiesa e per la salvezza di tanti fratelli, può giustificare la scelta a cui don Giorgio ha voluto
corrispondere anche nei successivi sette anni di preparazione e per sempre, Nei primi anni del Seminario ha affrontato gli ultimi esami all’Università per conseguire la laurea in Economia e Commercio, preparandosi poi a gestire, con la gratuità e la fedeltà di un sacerdote di Dio, la ”Banca della salvezza”
Come seminarista ha seguito l’Oratorio nelle Parrocchie di Gussago, Quinzano e Passirano dove, in premio al suo impegno e a gloria di Dio, ha ricevuto larghi apprezzamenti e una vivissima riconoscenza,
Gli auguriamo ora che la sua nuova missione si svolga sempre nella luce dello Spirito, alla scuola di Gesù Maestro, a servizio dei fratelli, per un incontro di Salvezza con il Signore Gesù “Via,Verità e Vita”.
Auguri e buon Cammino don Giorgio!».
(*) Don Angelo Zanola: nato a Castello di Serle il 4 giugno 1928
ordinato a Brescia il 19 giugno 1954
deceduto a Botticino Sera il 1° ottobre 2005
con funerale a Botticino Sera e sepolto a Mazzano il 3 ottobre 2005
In foto don Giorgio Tonolini durante una celebrazione e il giorno dell'ordinazione diaconale