Rimproverato dal padre minaccia: «Ti uccido»

Un rimprovero del padre a fin di bene, quello di lasciare la bottiglia, di smetterla di bere quell’alcol che già gli aveva procurato guai fisici e psichici, e di sedersi a tavola essendo l’ora del pranzo, ha fatto scattare la violenta reazione di Piercarlo 34enne di Salò che ha iniziato a gridare, inveire e minacciare. «Vi ammazzo tutti». Preso da un cassetto della cucina un grosso coltello lo ha puntato contro il padre che ha 65 anni, la mamma 67 e il fratello di 39 che cercavano di calmarlo, renderlo alla ragione.
«Ma che fai? Non fare sciocchezze.... Piercarlo, calmati».
Vedendo che la situazione degenerava sono stati chiamati i carabinieri. «Ci vuole ammazzare. Correte subito a Salò». E mentre la pattuglia del Radiomobile raggiungeva con tanto di sirena la via al confine del paese, padre, madre e il figlio hanno abbandonato l’appartamento e raggiunto un cortiletto adiacente alla strada inseguiti dal familiare armato. Sentendo le sirene si è fermato.

Quando Piercarlo, diversi problemi alle spalle - come viene raccontato dai carabinieri per delineare la drammatica situazione -, non si è però arreso. Non ha gettato a terra o consegnato il grosso coltello che teneva in pugno e che avrebbe potuto uccidere. Si è anzi scagliato contro uno dei militari cercando di colpirlo all’addome. Il carabiniere è riuscito a schivare il fendente e, insieme al collega è saltato addosso al giovane bloccandolo, disarmandolo del coltello e ammanettandolo.
Si trova in carcere Brescia accusato di tentativo di omicidio nei confronti dei familiari che ha minacciato, tentato omicidio del carabiniere, minacce, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo d’arma. Date le condizioni psicofisiche, dopo l’interrogatorio davanti al gip, potrebbe essere disposto dalla magistratura il trasferimento da Canton Mombello ad una comunità o in un centro di recupero. Deve essere curato. Resta il dramma di questa famiglia salodiana che molto ha fatto per aiutare Piercarlo e che è disposta ancora a dargli una mano.

«Abbiamo evitato una strage, poteva uccidere la sua famiglia e un militare» è il commento del capitano dei carabinieri di Salò Pietro D’Imperio che ha elogiato l’operato dei suoi uomini. Problemi di alcol e di droga, cresciuti nel tempo, hanno portato Piercarlo al ricovero in ospedale e in una comunità di recupero da dove è uscito recentemente per continuare la terapia a casa.
Pare che alcuni farmaci non assunti con regolarità, sabato mattina abbiano sconvolto il giovane. Al mattino si era recato con il papà a cercar lavoro in zona Valtenesi e aveva parlato con il titolare di un campeggio al fine di trovare un accordo. A metà mattina padre e figlio si sono separati. «Torno a casa a piedi, voglio fare due passi» ha detto Piercarlo.
A mezzogiorno il padre, nel rincasare, ha trovato il figlio steso sul divano di casa con una bottiglia in mano. Aveva bevuto abbondantemente ed era alterato. E’ bastato un banale rimprovero «non bere» a far scattare la violenta reazione. Fortunatamente, grazie anche all’intervento tempestivo dei carabinieri di Salò, quel coltello non ha colpito nessuno.

Franco Mondini da Bresciaoggi

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