18 Marzo 2018, 08.26
Salò
Richiedenti asilo

No allo Sprar: l'accoglienza a Salò

di Jessica Freddi

L’accoglienza è da anni un argomento spinoso in Italia e non solo, che divide politici e cittadini in un dibattito sempiterno


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Tra campagne elettorali, slogan e proposte di ogni sorta, ogni comunità ha sempre cercato, negli ultimi anni, di trovare un modo per fare o non fare la propria parte nell’accoglienza di una parte di mondo che deve, volente o nolente, abbandonare la propria terra.

Che si tratti di rifugiati politici, richiedenti asilo, immigrati in cerca di lavoro, o profughi in fuga dalla guerra, il nostro Paese, come molti altri, deve prendere una posizione.
E, nel proprio piccolo, anche le comunità della nostra provincia si trovano ad aderire alle iniziative sull’accoglienza dei profughi e sul loro inserimento.

Anche Salò ha discusso
, presso la sede del Comune, l’organizzazione delle attività per i sei extracomunitari africani arrivati nella cittadina.
Salò non ha aderito al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, detto Sprar, il servizio del Ministero degli Interni che gestisce, dagli anni novanta, a livello locale, i progetti di accoglienza dei richiedenti asilo, a differenza di altri comuni nel bresciano, ma si è affidato a una cooperativa locale, Mondo Accogliente, già operante da anni sul territorio.

Nel 2017 infatti, la cittadina gardesana non aveva accolto l’invito della Prefettura
di Brescia né di aderire allo Sprar, né di accogliere 29 stranieri su 96, i posti che erano stati destinati ai paesi dell’Alto Garda bresciano.

Sono cambiati così anche i numeri: invece di 29 stranieri, ne sono stati accolti, per il momento, 6, alloggiati nella frazione di Villa di Salò, ed impiegati in attività lavorative quotidiane: tre lavorano come operai municipali, mentre gli altri tre sono divisi tra chiesa e oratorio.

La cooperativa riceve per ogni persona accolta i “famosi” 35 euro mensili dallo Stato, e organizza per loro corsi di alfabetizzazione ed educazione civica, impegnandoli tutta la settimana e monitorando i loro spostamenti, essendo ogni straniero accolto presso la cooperativa obbligato a firmare sia al mattino che alla sera.

Oltre all’accoglienza a Villa,
il Comune ha dato anche la disponibilità ad ospitare, nel Palazzo della Croce Rossa, minori non accompagnati, soprattutto a seguito di alcune critiche ricevute dopo la chiusura al programma Sprar.

Un problema, quello dell’immigrazione, in crescita costante: non c’è giorno in cui, sulle coste italiane, non si assista allo sbarco di persone alla ricerca del loro “eldorado” europeo, così come non passa ormai giorno senza che le comunità italiane, piccole o grandi che siano, debbano organizzarsi per organizzare un’accoglienza dignitosa, conciliando tra loro legalità, sicurezza e solidarietà.




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