Fede, devozione e quotidianità tra museo e santuario

La Rocca di Sabbio, eretta nel X secolo e appartenente al complesso sistema difensivo della Valle, è la splendida cornice della mostra Viandanti dell’anima. Il mondo di Trento Longaretti nelle opere della Collezione Paolo VI, inaugurata il Sabato Santo e aperta fino ai primi di giugno. Le opere del maestro bergamasco hanno offerto l’opportunità di ideare un itinerario molto originale tra gli affreschi del Santuario, i dipinti e gli oggetti della religiosità contadina conservati nel Museo.

Il filo conduttore della visita guidata, tenutasi sabato pomeriggio, è stato quello della devozione popolare, un sentimento comune tra i riti connessi alla Settimana Santa, ma anche tra i viandanti raffigurati da Longaretti e tra i pellegrini che da secoli salgono al Santuario della Madonna della Rocca.

Dopo l’introduzione di Claudio Ferremi, referente del Sistema Museale della Valle Sabbia, la dottoressa Sintia Bonomini ha spiegato come nel 1426, data del passaggio della Lombardia sotto la Repubblica di Venezia, la Rocca venne trasformata in un Santuario piuttosto atipico, con pianta asimmetrica e disposto su due piani. I presenti hanno avuto il privilegio di ammirare la bellissima Cappella della Madonna degli Osei e un dipinto molto particolare: Cristo fra Oriente e Occidente, un Cristo crocifisso tra grattacieli occidentali e cupole orientali a sfondo rosso, rimando al sangue di Cristo e alla Passione.

La seconda parte della visita è stata dedicata al Museo della Civiltà Contadina e dei Mestieri, a cura dell’omonima associazione. Il Museo, inaugurato nel 1992, contiene un patrimonio etnografico invidiabile, frutto della passione collezionistica e delle ricerche antiquarie di Enrico Morelli. La dottoressa Lidia Ghidinelli ci ha guidati in un percorso tra diversi oggetti di uso comune nella vita religiosa contadina in Valle, selezionati con cura all’interno della Collezione. “I contadini riparavano qualsiasi cosa e non buttavano mai via niente. Conservando i loro oggetti caratteristici evitiamo che la civiltà contadina vada completamente perduta”, ha concluso.

in foto:
. un rosario fatto con le castagne e un Crocifisso fatto con dei piccoli rami
. reperti del Museo della Civiltà contadina e dei mestieri