Due padroni per la Rocca

SABBIO CHIESE. Municipio e Parrocchia firmano una convenzione per l’utilizzo del Santuario della Madonna Due padroni per la Rocca Il Comune accetta di farsi carico della sistemazione post-terremoto Sabbio Chiese, la Rocca trova un proprietario. Anzi, due. Il santuario �Maternit� di Maria Vergine (alla Rocca), meglio noto a sabbiensi e valsabbini come Santuario della Madonna della Rocca (o anche �Beata Vergine del campanile� o �Madona dei os�i�), chiuso al culto da novembre 2004 a causa dei danni provocati dal terremoto che l’ha reso inagibile, da sempre si confronta col nodo della propriet�: non � infatti ben chiaro a chi appartenga.

A chi tocca quindi, tra chiesa e Comune, aggiustarla? E soprattutto, chi deve pagare per la necessaria opera di restauro conservativo e di recupero artistico?

Ma ecco che oggi arriva la soluzione, una decisione che si potrebbe definire storica: tra il sindaco di Sabbio Chiese Rinaldo Bollani ed il parroco don Giovanni Lamberti viene stipulata una convenzione per la ristrutturazione e la concessione in uso della Rocca: in essa, il Comune si accolla le opere di manutenzione per quel che riguarda i danni causati dal terremoto, sulla base del progetto presentato in Regione a cura della Curia.

Ma di chi � la Rocca sabbiense? La costruzione risale al X secolo, con funzioni di castello fortificato nel quale la popolazione potesse trovare rifugio alle sanguinose scorrerie del tempo.
Ma terminata nel 1500 l’era dei saccheggi, il castello, comunale e non signorile, perse la sua connotazione difensiva per divenire Santuario, ed acquis� quella religiosa, che ha tuttora.
Mentre mai fu chiarito se la propriet� della Rocca spettasse al Comune o alla chiesa, fu invece subito chiaro come il territorio attorno alla Rocca stessa fosse di propriet� comunale.

Ora, con la convenzione il Comune si assume l’onere di recuperare i fondi necessari (circa un milione di euro, con contributo regionale pro-terremoto) necessari alla ristrutturazione dell’edificio, che � comunque chiesa e mantiene la sua preminenza religiosa, che gli viene ufficialmente riconosciuta.

Comune e chiesa si ritrovano cos� compartecipi, e riconoscono la Rocca come di uso comune e come bene in comune tra loro: al primo piano c’� la chiesa, al secondo piano invece il Comune ne fa un uso culturale con un programma annuale di massima e nel rispetto della morale cattolica, ed anche con un rilievo: il rispetto dell’altare absidale che, al piano secondo, ha dato origine al culto della Madonna.

La Rocca non � solo santuario, ma anche luogo di rilevanza artistica e culturale con la tradizione delle Decennali, per l’intera comunit� di Sabbio: con la convenzione, della durata di 19 anni (con rinnovo a scadenza per altri 11), la Rocca diviene di uso comune.
In realt�, da prassi storica lo era gi�; ma per la prima volta lo diventa con atto scritto e ufficiale che definisce sia la sfera civile, che compete al Comune, che quella religiosa, di competenza della chiesa.

In sostanza la Rocca, che nei secoli non era ufficialmente di nessuno, oggi, in un sol colpo� trova due proprietari.

Massimo Pasinetti
da Bresciaoggi

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