Adesso parto! Sì, ma per dove?

Sono molte le motivazioni che ci inducono a partire: la ricerca del riposo, la voglia di trasgressione, la possibilità di stringere nuovi legami o di consolidare quelli già esistenti, la necessità di rimanere isolati o di realizzare particolari desideri.

Un viaggio nasce quasi sempre da una scelta ben precisa, non tanto del luogo quanto piuttosto dalle aspettative che noi abbiamo. I condizionamenti a cui siamo sottoposti sono numerosi: l’ambiente sociale, i vincoli economici, demografici, politici e culturali, non ultima la pubblicità.

Forse già al tempo di Omero, sentite le vicissitudini di Ulisse, si affrontava il mare per cercare Scilla e Carridi, Itaca, la Calabria… Chissà. Certo negli ultimi cinquant’anni le pubblicazioni di libri e l’uscita nei cinema di certi film ha condizionato molto le mete turistiche. Qualche esempio: dopo la pubblicazione di On the road di Jack Kerouak migliaia di più o meno giovani hanno percorso con l’auto o l’Harley la mitica Route 66; a un anno dall’uscita de Il codice da Vinci il Louvre ha registrato un aumento di seicentomila visitatori, fenomeno che si è registrato anche a Milano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie dove c’è il Cenacolo; il Castello di Alnwick (Scozia - la scuola di magia di Harry Potter) ha più che raddoppiato il numero di turisti da quando è uscito il primo film e Il Signore degli anelli ha invece fatto scoprire la Nuova Zelanda.

Scrive José Saramago in Viaggio in Portogallo: “Ecco Rio de Onor. Subito dopo una curva, compare fra gli alberi un bagliore d’acqua, si sente un rumore liquido sulle rocce, e poi c’è un ponte di pietra. Il fiume, com’è d’obbligo, si chiama Onor. I tetti delle case sono di ardesia, quasi tutti, e con questa umidità brillano e sembrano più sicuri del loro naturale colore plumbeo. Non piove, non ha ancora piovuto oggi, ma tutto il paesaggio gocciola, è come se si trovasse sul fondo di una valle sottomarina…”

Chi può mai resistere dal partire dopo una descrizione così fedele ed intensa, ti viene voglia di provare le sensazioni dell’autore, nasce la curiosità di confrontarti con lui per vedere se quei luoghi danno anche a te le stesse emozioni.

Diversi sono quindi i condizionamenti che ci inducono a intraprendere un viaggio ma l’esserne consapevoli ci permette di scegliere come vivere questa esperienza. Oggigiorno dove anche le destinazioni più difficili sono diventate raggiungibili (almeno rispetto a qualche decennio fa, grazie anche al lavoro di marketing dei tour operator) forse la domanda che dobbiamo porci non è “dove andiamo in vacanza quest’anno” ma piuttosto “che cosa mi aspetto da questo viaggio, quali sono le esperienze che voglio fare”.

E una volta che le idee sono chiare basta lasciarsi consigliare da una buona Agenzia di Viaggi… e il gioco (o meglio la valigia) è fatto!

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