20 Gennaio 2008, 00.00
Roè Volciano
Metodo Montessori

Una «fiducia in se stessi» da non perdere

Giovedì scorso ha avuto luogo a Roè il terzo incontro promosso dalle associazioni La Famiglia e Il Sassolino di Roè Vociano. E' stata una proficua occasione per affrontare alcune tematiche care al metodo montessoriano di insegnamento.

Schiodarsi da casa in una fredda serata di gennaio per andare ad una riunione non è cosa scontata. Ma giovedì scorso, in occasione del terzo incontro promosso dall'Organizzazione La Famiglia e dall'Associazione Il Sassolino di Roè Vociano, in tanti hanno deciso di farlo, e ancora una volta i temi toccati hanno offerto profondi spunti di riflessione a tutti gli educatori, insegnanti e genitori presenti.
Relatrice è stata la Dott.ssa Costanza Buttafava Maggi; esperta pedagogista, già direttrice della Scuola Montessori di Como, sta offrendo la sua periodica consulenza e supervisione alla Casa dei Bambini Il Sassolino di Roè Vociano, aperta lo scorso settembre.

L'argomento dell'incontro, La fiducia in sé stessi, si è svolto muovendo da una fondamentale intuizione di Maria Montessori: il bambino non è semplicemente un adulto in divenire, è proprio diverso! Diverso da noi, che abbiamo ormai interiorizzato esperienze di insuccesso ed errori, reduci come siamo, tra l'altro, da stili educativi tradizionali, molto lontani dal pensiero montessoriano.
Il bambino invece, sin da quando viene al mondo, è animato da una innata fiducia in sé stesso; possiede una potente carica interiore, un imperativo, per lui imprescindibile, che lo sprona, di volta in volta, ad imitare le azioni e i gesti delle persone che gli sono accanto, ad articolare i primi suoni, a mettersi seduto, a gattonare, a sollevarsi in posizione eretta, a muovere i primi passi, a pronunciare le prime parole.

Il tutto in una progressione scandita dai ritmi della Natura dentro di lui. Quando il bambino è lasciato libero di assecondare questi slanci, prova una enorme soddisfazione e la sua autostima si rafforza… La fiducia in sé stesso, questa dote tanto ambita e richiesta nella nostra società, è già presente in lui!
L'interrogativo diventa pertanto come evitare di ledere questa innata fiducia interiore, ed è a questo punto che entra in gioco il ruolo di noi adulti. Il cammino può iniziare dalla nascita, con un allattamento a richiesta, autentico atto di fede della mamma nei confronti della capacità del suo piccolo di autoregolarsi.
Per proseguire nel corso dei primi due importantissimi anni vita, permettendo all'instancabile esploratore di sperimentare l'ambiente che lo circonda in tutta libertà, con poche e chiare regole che gli siano di guida.

Anche quando i genitori, stravolti dopo una giornata di lavoro, possono avvertire come capricci o dispetti intenzionali certe iniziative del bambino, il consiglio è quello di ricordare sempre che si tratta di una breve fase della crescita, un attimo nell'arco della vita della persona, tanto fugace quanto fondamentale per la costruzione dell'identità.
E' una sorta di treno che passa, che va colto in quel preciso momento, anche rallentando, all'occorrenza, la frenesia della vita quotidiana per goderci veramente i primi anni del nostro bambino.
Può apparire come un grosso sacrificio ma, vista la posta in gioco, visto che si tratta dei nostri figli, di una tappa così cruciale nel procedimento di costruzione della loro personalità, non ne vale forse la pena?

Alcuni esempi concreti: accogliere la muta richiesta del bambino aiutami a fare da solo (che è anche uno dei motti dello stile educativo montessoriano), limitandosi a dargli la giusta quantità di aiuto che gli serve per essere autonomo, senza imboccare la scorciatoia del sostituirci a lui, come invece, per fretta, viene più spontaneo fare.
Permettergli di darci una mano quando, a due anni, fa di tutto per apparecchiare anche lui il tavolo, per versarsi da solo l’acqua nel bicchiere!
Possono rendersi necessari anche dei piccoli accorgimenti in casa, come sistemare un attaccapanni alla giusta altezza, in modo che il bambino riesca ad appendervi da solo il suo cappotto, oppure predisporre, già dai dodici mesi di età, un letto basso in luogo del tradizionale lettino con le sbarre.
Assecondando l'impetuoso impulso all'autonomia che i nostri figli hanno naturalmente nei primi due anni di vita rafforziamo la loro fiducia in sé stessi e nelle loro capacità; viceversa, il rischio è quello che, all'età di sei anni, quando il bambino si lancia verso nuove tappe evolutive, non abbia più interesse ad apprendere quelle attività fondamentali, come allacciarsi le scarpe, vestirsi e mangiare da solo, per le quali prima lo ritenevamo troppo piccolo e ci sostituivamo a lui… Il treno è ormai passato e ...il capriccio del bambino diventa il castigo dell'adulto, come acutamente sintetizzò Maria Montessori!

Il prossimo appuntamento sarà fra due settimane, giovedì 31 gennaio, per l'ultimo incontro del ciclo, sempre con la Dott.ssa Buttafava, sul tema Non stimoli ma risposte. Per informazioni, anche inerenti la scuola dell'infanzia (Casa dei Bambini Il Sassolino, sita a Roè Volciano in Via Bellotti n. 10), si può chiamare il numero ////////////334-5998874/ (tutti i giorni dalle ore 16,30 alle 18,00) oppure scrivere un'e-mail all'indirizzo elisasofia68@libero.it.

Annalisa Moreni


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