24 Novembre 2011, 08.00
Roè Volciano
Donne

Donne e dubbi

di Dott.ssa Sandra Vincenzi

«Donne e maltrattamenti» sarà l'argomento di un incontro organizzato da Nonsoloottomarzo e dalla Casa delle Donne nella sala consiliare di Roè giovedì 1 dicembre alle 20.45.

Una bimba sta facendo i compiti, sul tavolo della cucina, mentre la mamma sta sbrigando le faccende domestiche. E la bimba comincia a chiedere alla mamma: “Ma Babbo Natale porta i regali a tutti i bambini del mondo?â€. “Certo!†risponde la mamma.
“E li porta tutti in una notte sola?â€. “Sì, nella notte di Natale!†- risponde sempre la mamma. “E come fa a portarli?†“Si fa aiutare da una slitta e delle renne!â€.
“E come fanno le renne a girare tutto il mondo in una notte?†“Volanoâ€, dice la mamma.
Ancora la bimba: “Ma come fa Babbo Natale a portare i doni anche nello stesso momento a tutti i bambini, perché il mondo è grande, come si fa in una notte sola... anche a volare!â€.
La mamma non risponde più, ha esaurito gli argomenti. Allora la bimba guarda la mamma che ha ripreso le sue faccende domestiche – tra una telefonata e l'altra a parenti, amici, o per lavoro – e che nello stesso tempo ha anche organizzato la cena, fatto una lavatrice, preparato il tavolo.... ed ha un lampo di illuminazione: “Ho capito! Babbo Natale è una donna!â€.
 
E' una storiella che ho letto tempo fa su del materiale che parlava di pari opportunità, di conciliazione famiglia-lavoro e che comunica con efficacia un volto della femminilità: la donna ha a che fare con l'impossibile, con le imprese impossibili.
E' innegabile che la parte femminile del mondo, l'altra metà del cielo, crede nell'impossibile, lo realizza tutti i giorni, è guidata da intuizione, da una grande capicità organizzativa, da fantasia, da grande concretezza e praticità, grande resistenza al dolore (un altro detto è: “se gli uomini partorissero  ci sarebbero in giro solo figli unici!â€.) e bisogno di protezione, difesa, fragilità.
 
Insomma la donna è un inno alla vita contemplata in tutti i suoi aspetti contraddittori e dualistici.
Nella donna tutti questi aspetti trovano una coesione, un'integrità: la donna nella sua vita è maestra  di integrazione – perché lo vive lei in prima persona e trova le sue soluzioni originali – , che nella nostra società si traduce in accoglienza, pace, diritti, compassione, ma anche rivoluzione (le madri dei desaparecidos, la lotta femminista, ecc.), lotta, consapevolezza, diritti.
 
Laddove la vita è ostacolata e maltrattata, lo è anche la donna: la violenza sulla donna è una violenza specifica, di una società malata, di individui che hanno perso il collegamento con la vita stessa, di un uomo che ha dimenticato la sua relazione col sacro. (Giovedì 1 dicembre 2011, alle ore 20.45, a Roè Volciano presso la Sala Consiliare, si terrà un incontro con l'Associazione Casa delle donne di Brescia, che si occupa di donne maltrattate. L'iniziativa è proposta dall'Associazione Nonsoloottomarzo. L'invito è rivolto a tutti).
Per le sue specificità, non solo per una questione fisiologica, la donna e i bambini se la intendono molto: entrami seguono le leve del futuro, sono sensibili agli stessi temi (ecologia, spiritualità, creatività, bellezza), pungolano le persone che hanno a fianco nella ricerca di una pluralità (i bambini cercano altri bambini, le donne fanno delle chiacchere, delle confidenze, il tessuto delle relazioni sociali).
 
Entrambi, purtroppo, sono vittime di violenze e maltrattamenti, fisici, psicologici e sessuali.
L'essere umano, incarnato nei due aspetti di maschio e femmina, trova nella donna la traduzione di qualcos'altro, non tanto inteso come un di più, quanto inteso come diverso.
“La donna non è diminuita rispetto all'uomo, ma maschile e femminile sono un imboccare strade divergenti e sconosciute nei percorsi di conoscenza inauguranti l'apprezzamento e la legittimazione†(Haim Baharier La Genesi spiegata da mia figlia!†Garzanti ed.).
 
Questa diversità tra maschile e femminile, questa dualità, è simbolo per eccellenza della dualità sulla quale il nostro mondo è costruito: bene e male, bello e brutto, forte debole, ecc.
E allora capiamo che questa dualità ha una funzione nello sviluppo degli individui, della società, del pianeta: raggiungere un'integrazione a un nuovo livello di consapevolezza che arricchisce.
La dualità porta però con sé dubbi, conflitto, tensione, disorientamento, ansia, blocchi.
 
Non mancano così le parti oscure, dolorose, faticose dell'essere donna. E la violenza sulle donne è un'immagine chiara di quanto sia difficile esserlo. Quante donne, oltre che maltrattate e violate sono svalutate, considerate zero, delegittimate (il mondo del lavoro con dati alla mano dimostra che essere una donna lavoratrice oggi non garantisce lo stesso trattamento di diritti ed economico dell'uomo).
Quante volte ogni giorno le donne devono lottare tra l'imperativo sociale dell'essere brave, capaci, giudiziose, salva-tutto (famiglia, società, servizi) e la fatica di capire chi sono e semplicemente di essere.
 
La rottura con certi schemi, la sregolatezza, la novità, la rabbia, il dolore, la lacerazione sono il prezzo quotidiano dell'essere donna.
E quindi ben vengano le pari opportunità, ben vengano le leggi fatte apposta per sostenere la donna, anche se tutto questo ci parla di una “specie da proteggereâ€, mi ricorda il WWF e le specie in estinzione.
E allora donna ha proprio a che fare con diversità, e la diversità da sempre fa problema: è bella se si pensa al divergente, al creativo, all'originale; ma proprio per questo la diversità mette a dura prova le regole del sociale, della convivenza, di ogni relazione e questo non piace, lo si trova spesso un disturbo, una scocciatura.
 
Ancora una volta la donna ha molto a che fare con il bambino, e ancora di più col bambino diverso che in sé vive la novità dell'essere che viene dal futuro (come diceva R. Steiner – articolo precedente) e la diversità che è come un marchio nella nostra società.
Dallo svolazzare tra le cime, ineggiando alla vita, la donna si ritrova più spesso nell'ombrosa fatica quotidiana di dare un senso al suo vivere, facendo spazio a pensieri, emozioni, comportamenti. E così le donne tessono e tessono, non solo fili di lana, maglie ai ferri, cuciti e ricami, ma tessono anche il futuro.
Non resta che ringraziare le  donne di tutto il mondo per questo lavoro prezioso e insostituibile. A volte questo non basta per risollevarle; altre volte basta ancora di meno, perchè la diversità ha strade sue proprie invisibili agli occhi. E di queste strade misteriose parleremo la prossima volta.
 
Dott.ssa Vincenzi Sandra
PSICOLOGA PEDAGOGISTA
e-mail vincenzisandra@gmail.com
 

 



Commenti:
ID14804 - 25/11/2011 06:40:26 - (gufetta) -

Dottoressa vedo che prende in considerazione un tema che sta straziando più generazioni, perchè da certe scelte è difficile trovare accordi, specialmente quando si tratta di famiglia e vocazione personale. In epoca di crisi chi ci sta rimettendo è chi ha più responsabilità, guarda caso le donne, che alla fine abbandonano ogni risorsa e in più si sentono beffate.

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