Armando Tomasi, profilo di un artista

L’avvicinarsi della mostra antologica “All’orizzonte, luce” dedicata al pittore e restauratore Armando Tomasi (1940-2015), in programma dal 17 settembre al 1 novembre 2016 a Roè Volciano, offre l’occasione per approfondire la conoscenza di un artista vissuto nel comune valsabbino che ha dato un contributo importante allo sviluppo della cultura artistica a livello nazionale (e non solo), negli ultimi decenni.

Diplomatosi in pittura ad affresco all’Accademia della Belle Arti Carrara di Bergamo, A. Tomasi divenne assistente del pittore Trento Longaretti. Negli anni ’60 frequentò a Milano lo studio di Achille Funi (1890-1972) e il pittore Roberto Crippa (1921-1972), uno dei protagonisti del movimento spazialista, con il quale collaborò fino al 1972. Protagonista di un’intensa attività espositiva, a metà degli anni ‘60 A. Tomasi iniziò ad occuparsi anche di restauro di affreschi e a realizzare graffiti e mosaici. Dal 1967, dopo un iniziale sviluppo dell’affresco spaziale, la sua pittura si orientò sempre più alla linea astratto-costruttivista. Alla base dell’evoluzione della sua linea artistica vi fu l’incontro con Giovanni Korompay (1904-1988) un pittore futurista di “seconda generazione” collegato ad alcuni avanguardisti europei (es. P. Mondiran, E. Prampolini) che sviluppò nei decenni centrali del ‘900 i temi dell’aeropittura approdando poi ad una fase astratta incentrata sulla rarefazione delle linee costruttive e degli elementi geometrici. A. Tomasi rimase accanto al “maestro” fino all’ultimo dedicandosi al contempo all’attività didattica presso l’Accademia Carrara di Bergamo.

Oltre che alla sua produzione artistica, la rassegna in programma dal 17 settembre, consente di gettare una sguardo sul modo aperto a attivo di intendere il proprio ruolo di artista da parte di A. Tomasi.
Nell’annunciare l’iniziativa il sindaco di Roè Volciano, prof.ssa Katia Vezzola, ha sottolineato che “la presenza dell’artista nella comunità è sempre stata viva e discreta allo stesso tempo, un po' come la sua pittura: intensa nel colore e composta nella costruzione. Le sue opere hanno percorso il mondo artistico nazionale e internazionale, transitando nella sua casa che tanto gli assomigliava, ricca di opere antiche e moderne, vivace della presenza dei numerosi figli e della solidale cortesia della moglie Annunciata Biraghi, per anni insegnante della scuola media locale”.
Il legame dell’artista col territorio valsabbino traspare dalle opere e dal suo interessamento, in qualità di restauratore, a Roè Volciano, per la chiesa parrocchiale di S. Pietro in Vincoli nella quale intervenne sulla tela di Zenone Veronese e per l’edificio comunale sul quale eseguì il ripristino dell'originaria decorazione a graffito.
Non secondario fu lo sforzo di A. Tomasi per socializzare alla dimensione artistica le giovani generazioni promuovendo un laboratorio creativo nella scuola dell'infanzia di Roè Volciano poi confluito nell’ancora esistente Progetto Arte.

Scorrendo la vita e il percorso artistico di A. Tomasi, possiamo dire che egli ha incarnato la figura dell’artista innovativo e al contempo impegnato. La sua opera continua a rimanere viva con la sua capacità di trasmettere emozioni e suscitare, ogni volta, significati sempre nuovi.