«Nel quìndes desdòt ghéra la guèra»

Il centenario della Prima guerra mondiale (1915/18 per l'Italia) ha visto la pubblicazione di numerosi libri e la messa in scena di spettacoli teatrali inerenti al tragico evento bellico che sconvolse l'Europa e parte del mondo agli inizi del secolo scorso. Il grande merito delle ricerche storiche su cui si sono basati i vari autori è stato di porre finalmente l'attenzione ai risvolti umani, sociali e culturali più che agli aspetti di tipo politico e militare, mettendo da parte la retorica patriottica e trionfalistica che aveva permeato la storiografia, l'educazione scolastica, la propaganda politica del '900.

Si è avuto, e si ha ancora perché questo comune sentire permane, un risveglio di interesse e di forte emozione per quella che fu definita Grande Guerra, ieri per le dimensioni inedite del conflitto, oggi per l'entità degli eccidi e delle sofferenze patite dai soldati, spesso inflitte con cinismo e incompetenza da comandi militari non all'altezza del compito e indifferenti ai massacri che andavano perpetrando, configurantisi in molti casi come autentici crimini di guerra: 651.000 caduti militari, 589.000 vittime civili, 984.000 feriti (dati riferibili soltanto all'Italia), un'intera generazione di ventenni perduta, una catastrofe economica e sociale per un intero popolo.

Cento anni sono trascorsi dall'inizio di quella immane carneficina, un anno prima, il 1914, per Austria e altri stati, ma la guerra dei nostri nonni, padri, bisnonni, zii, fratelli, parenti e amici più o meno vicini o lontani nel tempo da noi, resta ancora vivissima nel ricordo e nella coscienza civile.

Per ricordare tutti i suoi caduti e le sue vittime, si terrà anche a Botticino uno spettacolo teatrale-musicale, che vede la Banda Musicale "G. Forti", con la Compagnia Teatro Oratorio di Botticino Mattina, interprete di questo forte senso della memoria e della riconoscenza verso chi perse la vita.

"Nel quìndes desdòt ghéra la guèra" è il titolo dello spettacolo di rievocazione storica in dialetto bresciano, ispirato al libro di Marcello Zane "La baionetta e l'inchiostro" (*), che è una raccolta di 70 scritti, tra lettere e diari, inviati dal fronte di guerra da soldati bresciani alle famiglie; scritti fortunatamente passati attraverso le maglie di un controllo militare che censurava ogni accenno critico alla guerra in corso, ogni accenno di cedimento delle truppe per le sofferenze patite, ogni anelito alla pace o alla ribellione contro "la guerra che si fa per i siòri" (*).

Lo spettacolo andrà in scena questo sabato 24 ottobre alle 20.45 e domenica 25 ottobre alle 16 presso il teatro del Centro Lucia di Botticino (costo del biglietto: 6 euro gli adulti e 4 euro i bambini).

In questo clima generale di recupero della memoria della Grande Guerra attraverso il vissuto dei soldati e delle popolazioni che la subirono, la Banda Musicale "G. Forti" di Botticino ha investito la sua passione musicale e le sue energie per costruire uno spettacolo in ricordo e in onore dei caduti del suo comune, mobilitando tutte le forze interne ed esterne alla banda, secondo la metodologia che la distingue.

- La banda crede tantissimo nella collaborazione tra associazioni e nel volontariato per realizzare eventi per il nostro Botticino e per educare i giovani al volontariato. - Così sottolinea la presidente della Banda Musicale "G. Forti", Cristina Franzoni, rilevando come la realizzazione dello spettacolo abbia visto la partecipazione di tante persone.

La regia teatrale è di Giacomo Luzzardi, che è anche membro della banda; anche il testo è elaborato da Giacomo Luzzardi con spunti scenografici liberamente tatti dal libro di Marcello Zane; i costumi di scena sono stati realizzati dal centro parrocchiale di cucito; la costruzione della scenografia, degli arredi e dei vari oggetti usati in scena è sempre a cura di Giacomo Luzzardi con la consulenza storica e militare di Franco Ragni; orchestrazione e direzione musicale sono seguiti dal M° Stefano Gamba, direttore della Banda Musicale "G. Forti". Lo spettacolo vedrà sul palco 35 bandisti e 20 attori, per la maggior parte giovanissimi; sia i bandisti che gli attori sono volontari, così come chi ha aiutato nella costruzione della scenografia e dei costumi.

Lo spettacolo ha coinvolto tante persone, tra cui molti giovani, è costato un grande sforzo organizzativo che è stato affrontato con determinazione ed entusiasmo e merita di essere visto, per questo motivo e per il significato storico e umano del tema trattato.

Lo scopo e messaggio dello spettacolo è esplicitato direttamente dal testo: "...presentando oggi questo ricordo della Grande Guerra, non vogliamo qui giudicare la storia che si è compiuta cento anni fa..... Abbiamo imparato che la storia di oggi si appoggia sulla storia di ieri come i mattoni sono appoggiati uno sull'altro per formare una parete. ....La pace che oggi viviamo in Europa proviene da questi dolorosi travagli. Prendendone atto ci sembra doveroso farne oggi memoria, con profondo rispetto e grande riconoscenza per quanti sono caduti nelle guerre. " E allora tutti a teatro per assistere allo spettacolo! E per consolidare ancor più nella nostra coscienza umana e civile il rifiuto della guerra.

(*) Marcello Zane, La baionetta e l'inchiostro, Gavardo, Liberedizioni, 2014

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