02 Agosto 2014, 07.21
Provincia
Riflessioni

Di cani e di uomini parla il web

La vicenda del cane massacrato in Bazena ha indignato tutti e ha avuto vasta eco su internet e soprattutto sui social network. Fa riflettere: per il crudele destino riservato a quel cane, ma anche per la condizione umana


Non abbiamo scritto del cane massacrato oltre Crocedomini, perchè non trattiamo di cronaca al di là di quello che riteniamo essere il territorio di competenza di Vallesabbianews. La triste vicenda, ad ogni modo, ci ha colpiti. Come ha colpito, immaginiamo, gran parte dei lettori del nostro giornale. Ci ha colpiti anche la riflessione trovata sul Giornale di Brescia a firma di Gianluca Gallinari. Ve le riproponiamo.

I fatti.
Dopo l’uccisione del cane in montagna, questo sabato è in programma una manifestazione di protesta, organizzata dal Partito protezione animali.
Si svolgerà sotto forma di presidio itinerante tra le malghe di Bazena e Arcina al passo Crocedomini.
Una vicenda che ha avuto una gigantesca eco sul web.

E proprio dei sentimenti che trovano sfogo sulle piattaforme 2.0 parla «il punto» scritto da Gianluca Gallinari, pubblicato sull’edizione del Giornale di Brescia di questo venerdì.
In relazione a un’altra vicenda che ha dell’assurdo, sebbene su scala diversa e per ragioni ben differenti. Quella del viaggio drammatico di tre ragazzi, salvati a Brescia dopo che - ormai in fin di vita - erano stati protagonisti di un viaggio aggrappati ad un camion.
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La brutale uccisione di un cane da pastore indigna tutti. E la rete, megafono dello sconcerto, rinfocola la rabbia collettiva e la traduce in pagine Facebook e manifestazioni organizzate, in un profluvio di prese di posizione avvelenate e a dir poco radicali che difficilmente si registrano davanti a massacri di quelli che costano la vita a centinaia di bimbi in terre solo più lontane ai nostri sguardi di quanto non lo sia la Valcamonica.
Sia chiaro: la ferocia di chi punisce la disobbedienza di un animale con la violenza più efferata non può trovare giustificazione, all’alba del ventunesimo secolo, nella consolidata rudezza degli usi pastorali.
 
Lo sferrare bastonate e colpi di pietra ad un cane isolato e indifeso dinnanzi agli occhi di un ragazzino non è comprensibile neppure in una bislacca logica di pedagogica esperienza dell’asprezza della vita.
La condanna è e dev’essere rigorosa e unanime.
 
Ma la cronaca che talvolta è beffarda nella sua imprevedibilità, alle foto che inchiodano due malghesi alle proprie colpe, accosta un’altra storia.
Quella di tre adolescenti che dall’Afghanistan piagato dalle guerre e dalle lotte tribali approdano moribondi a Brescia nel tentativo di raggiungere non l’Italia, ma un qualunque Paese che offra loro quel briciolo di serenità cui ogni ragazzino dovrebbe avere diritto per nascita.
E lo fanno, dopo indicibili traversie durate per uno di loro due anni in terre ostili, viaggiando aggrappati ad un camion e rischiando la vita ad ogni chilometro.
Una scelta che è segno di una disperazione che da sola dovrebbe raggelare ogni dito puntato.
 
Eppure, in questo caso, la rete (o almeno un’ampia parte di essa) ruggisce sdegno: ma non già per l’ingiustizia cui sono costretti tre adolescenti per sfuggire alle pallottole e alle mine e cercare un futuro migliore, ma per il rischio che essi rappresentano per la collettività italiana.
Vale a dire posti di lavoro sottratti ai nostri giovani e potenziali braccia offerte alla microcriminalità.

La crisi imperante e le difficoltà che attanagliano anche la nostra terra non si discutono: le raccontiamo, purtroppo, tutti i giorni.
Ma il dramma dei profughi, che pure con il loro arrivo costituiscono un problema per un Paese già provato, dovrebbe indurre tutti in primis a sollevarsi, al pari delle immagini del cane abbattuto a pietrate, per una ingiustizia inaccettabile.
 
La civilità non si misura con un’indignazione a compartimenti stagni. La si trova cercando dentro di sé tutta l’umanità - di cui un tempo Brescia si fregiava con orgoglio - guardando negli occhi di tre ragazzini impauriti tanto quanto, se non più, che in quelli di un cane abbandonato ad una crudeltà insensata.
E se in Bazena ora le forze dell’ordine attendono migliaia di manifestanti (con servizi di ordine pubblico che imporranno costi indubbi per la collettività), sarebbe bello che almeno qualche volonteroso cittadino si affacciasse all’asilo notturno in cui i tre ragazzini sono approdati.
Per donare loro anche solo il conforto del calore umano e un poco di speranza.
 
Gianluca Gallinari




Commenti:
ID47957 - 02/08/2014 10:45:55 - (sonia.c) - già..perchè?

tutti i giorni immagini spaventose dai territori di guerra..perchè non ci sconvolgono cosi tanto? forse perchè i nostri simili li "sentiamo" più "nemici" della natura intorno a noi? cosa "ci smuove dentro" un cane,un cucciolo(anche umano) più di un umano adulto? bèh! i pedofili non si fermano neanche davanti ai cuccioli..e le guerre?idem! chi è quel soldato che stupra e tortura? magari il tuo vicino di casa..oppure tè stesso..non lo conoscevi mhè? ,lo hai preparato a lungo dentro di tè.giorno dopo giorno "addormentando" l'empatia,chiudendoti all'amore.non si ama un pò..si ama sempre(non ricordo chi l'ha detto)e ,sempre dentro di tè,troverai la "tua" giustificazione-assoluzione (è il mio nemico! è un pericolo! ruba il "mio" bene! il mio paese!la mia roba...

ID47959 - 02/08/2014 12:08:41 - (Venturellimario) -

(è il mio nemico! è un pericolo! ruba il "mio" bene! il mio paese!la mia roba...Il nemico lo abbiamo in casa, mi sembra chiaroSul fatto che si fa tanto baccano per un cane, quando in ITALIA abbiamo nostri connazionali che muoiono di fame, meglio tacere

ID47960 - 02/08/2014 13:22:32 - (sonio.a) -

Sonia non ricominciare...pensaci tu a fermare le guerre..dopo dieci minuti che parli o si sparano o depongono le armi!

ID47965 - 02/08/2014 14:13:49 - (Venturellimario) -

Cominciare guerre magari no, ma difendere il proprio territorio si, con tutti i mezziPoi magari mi traduci le ultime parole

ID47966 - 02/08/2014 14:14:17 - (sonia.c) - scusa mi si è cancellata una frase e non si capisce..

l'amore non si pretende! il rispetto si.il diritto alla vita si...e vivere dve si vuole ,dovrebbe essere il dirito di tuti.non è un dovere nasceree cepare sempre nelo stesso posto invece.(il commento sulla val era incompleto e non c'entra) chiedo a uabaldo di cancellarlo che lo rifaccio grazie! il punto è che non esiste "genet nostra"..esiste la gente e basta. avete mostrato quello che intendeva l'articolo.perfettamente.

ID47967 - 02/08/2014 14:17:23 - (sonia.c) - la difesa del proprio teritorio?

chi è sempre andato in africa per sfrutarla? vedi che bisogna sempre andare alle origini? e alle vere motivazioni? ..hai capito ddove vuole andare a parare l'articolo?

ID47970 - 02/08/2014 15:38:08 - (snaf) -

.

ID47971 - 02/08/2014 15:48:08 - (snaf) -

premesso che tra un uomo e un animale vale di più l'uomo, c'è una profonda differenza tra animali e uomini e tra questo cane e certi uomini. Il cane è stato preso dai pastori per lavorare, senza poter scegliere, solo sfruttato e poi ucciso brutalmente per essersi comportato da cane e non da schiavo. Soprattutto un animle non ha facoltà di avere colpe che hanno gli uomini e non ha sottratto nulla a nessuno.

ID47972 - 02/08/2014 15:48:22 - (snaf) -

Chi viene qui accammpando in genere solo diritti e non facendosi carico di alcun dovere, non volendosi integrare e non contribuendo alla nostra società civile, vivendo a spese della stessa (cioè nostre) o sottraendo lavoro a chi di noi l'ha perso, delle responsabilità ce le ha eccome e il fatto che a casa loro abbiano problemi non li giustifica dal comportarsi come molti fanno. Se poi la gente si indigna di più per un povero cane che per dei bambini, magari cladestini, aggrappati a un tir, non sarè etico, ma forse qlc ragione c'è e non ce la dà il pregiudizio, bensì l'esperienza

ID47973 - 02/08/2014 16:01:03 - (PETER72) -

La tragedia di un povero cane, magari rabbioso feroce azzannatore di pecore, chi lo sa? non e' forse la solita scusa per distogliere l'attenzione della massa dai problemi ben piu' gravi con cui la nostra quotidianita' convive. Facile come al solito per i media sbattere i mostri in prima pagina, ancora piu' facile se questi mostri sono dei semplici pastori. Per gli sfruttatori, i criminali e corrotti vari che corredano la quotidianità, basta invece qualche sfumata notizia e poi voltiamo subito pagina, specialmente se questi sono ricchi e potenti e non fa comodo parlarne

ID47974 - 02/08/2014 16:12:54 - (sonia.c) - ok snaf..

quindi,dici che la scarsa empatia verso i ragazini,è motivata dal fatto che "alcune" esperienze con gli umani sonoa volyte ,magari anche speso ,negative? ma non è una "giustificazione questa? a sens in questo caso? li conosci? sai se sono buoni o cattivi? sono ragazzini minorenni..ti faccio un esempio.pensa ad Ema.ti vengono le lacrime agli occhi? (a mè si ..te non sei obbligato) perchè è 2nostro"?e per loro no? ti sei già dato un giudizio-giustificazione che "frena l'emozione? ti sembra logico? è questa la riflessione in corso.la diversa empatia in base a certe situazioni..anche dire "solo un cane" c'è dentro questo.e pensare all'ingiustizia in senso egenrale? e alla violenza gartuita in senso generale ? un cane che non ubbidisce lo si massacra? anche l'afgano?solo perchè esiste?riesco a spiegarmi?

ID47976 - 02/08/2014 16:14:44 - (sonia.c) - scusate gli errori ..

chiudo. ma andate avanti voi..

ID47977 - 02/08/2014 16:33:41 - (Venturellimario) -

Parole sante snaf.Condivido in totoUella, Sonia, ti si impigliano le dita nella tastiera per il nervoso?

ID48159 - 06/08/2014 09:18:36 - (sonia.c) - esi. e divento pure "cecata"..non ci vedo..

ma per una buona ragione:sono viva e senziente e ,emotivamente, indignata. so anche riconoscere i concetti dentro certe frasi e parole. infatti ,le nostre discussioni partono sempre da questo. ..tipo il concetto mostruoso espresso da peter ..che è sulla stessa riga del tuo:dare una "giustificazione" "logica" ,apparentemente logica a certi crimini-ingiustizie. la "logica "dell'occhio per occhio..non quella della giustizia. solo un cane? no. un essere vivente ..come tè..okkio..e leggeteli bene gli articoli..basta la riflessione che comincia con:"lo sferrare bastonate e colpi di pietra a un cane isolato e indifeso"....non è comprensibile..

ID48607 - 15/08/2014 19:38:46 - (rey) - rey

a quelli che dicono che era solo un cane.si era solo un cane un animale una bestia,ma ricordiamoci un po quello che fanno per noi"umani":sotto le slavine a salvarti o a salvare tuo figlio viene lui ,cani antidroga per il bene comune viene lui,persone disperse viene lui,forse è ora che la parola bestia venga tolta dal vocabolario perchè quella bestia per me è un granda amico e va rispettato.

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Ce lo segnala Daniela.




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