«Quando il sommacco diventa rosso»

L’appuntamento è per le ore 20 di questa sera, venerdì 23 novembre, nella palestra delle scuole elementari di Provaglio Valsabbia.

Questa la presentazione dello spettacolo:

“Cara,
io ero una donna degli anni Quaranta, con le sue gonne corte e i suoi buffi cappelli,così poco adatti alle corse nei rifugi e alle file per comperare anche un solo etto di zucchero…ancora ignara che un vento ben più forte di quello che flagella la mia terra avrebbe spezzato i miei sogni…”

Storia di una mancanza, ovvero di quella struggente bellezza che hanno le partenze di cui si anela l’immediato ritorno, quelle partenze delle quali ci si porterà per sempre sulla pelle l’odore dell’addio.

Storia in forma di lettere mai spedite di un epistolario immaginato tra una donna degli anni ’20 e l’ultima discendente della sua famiglia, una giovane donna del 2000.

Fulvia Giusti scrive “per percorrere le strade della mia terra, l’Istria, abbandonata a causa dell’esodo che ha tagliato in due la mia vita”, per fare memoria cercando sempre un lume di umanità in mezzo a tutti gli orrori e ai disastri della storia.

Valentina Soster, a controcanto, le risponde con le sue canzoni e con stacchi teatrali dal taglio ironico che rimandano al presente e alle sue contraddizioni.

Gli arrangiamenti di Cristian Negrini, sia nei pezzi che nelle parti strumentali, sono il fil rouge di tutto lo spettacolo, arricchendo in sensibilità e sfumature interpretative.

Nel libro “Quando il sommacco diventa rosso” Fulvia Giusti dipana tutta la sua vita, dall’infanzia trascorsa a Pola tra le spiagge e gli scogli di Valcane, l’arrivo del fascismo e lo scoppio della guerra, la scelta dell’esodo e l’esistenza drammatica delle foibe fino all’esperienza come maestra elementare a Sellero, in Vallecamonica.

La scrittura e la musica come ponte tra generazioni e culture, come lente focale da cui guardare il presente spostandosi dal proprio solito punto di osservazione per mettersi al posto dell’Altro e ritornare al proprio (che poi non è mai un ritornare ma un tendere in avanti) arricchiti (si spera), in un gioco di sguardi e di prospettive che si moltiplicano in modo vertiginoso se solo glielo si permette.

Studio multidisciplinare per ragionare sul “Giorno del Ricordo”, per raccontare senza strumentalizzazioni politiche ma con precisi dati storici ciò che accadde in Istria nel 1900, il fascismo, le foibe e l’esodo attraverso i testi tratti dal libro “Quando il sommacco diventa rosso” di Fulvia Giusti e riadattati in forma di epistolario tra una donna degli anni ’20 e una giovane donna del 2000.

Invia ad un amico Visualizza per la stampa

Tag

Vedi anche