24 Novembre 2017, 10.40
Prevalle
Lavoro

Picchetto di lavoratori a L'Alco

di Federica Ciampone

Ieri mattina presso L’Alco di Prevalle i dipendenti si sono radunati in un picchetto per manifestare contro la chiusura del polo logistico e il conseguente licenziamento dei lavoratori


Riportiamo il messaggio dei lavoratori coinvolti.
 
“Passati 45 giorni di trattativa con l’azienda, siamo arrivati in Regione e le proposte di buona uscita sono state davvero irrisorie, se non ridicole: 3000 € lordi, firmando un accordo sindacale dove, oltre alla non opposizione, esigono anche che venga dichiarato che i Poli vengono chiusi per motivazioni tecnico – organizzative. Non hanno fatto nulla per cercare di riposizionare parte del personale in altre strutture all’interno dell’azienda, non sono state fatte proposte di agevolazione per i lavoratori ormai prossimi alla pensione e che quindi faranno molta fatica a trovare un altro posto di lavoro".

"Per quanto riguarda l’eventuale ricollocamento alla Italtrans, le proposte erano indecenti perché farebbero ripartire tutti i lavoratori dal 6° livello junior, con stipendi bassissimi e la perdita di tutti gli scatti di anzianità, pretendendo ovviamente la stessa professionalità; tutto ciò senza contare i 140 km di strada che i dipendenti dovrebbero fare ogni giorno. I colloqui di selezione del personale da ricollocare sono stati fatti in modo ridicolo, collettivi e spesso a sorpresa, iniziati ma senza sentire tutti i candidati coinvolti. Qualcuno aveva dato disponibilità per il secondo colloquio ma questo poi non è avvenuto. A metà settembre, quando hanno aperto la mobilità, avevano garantito il lavoro qui nel polo fino a fine novembre, ma già in ottobre hanno iniziato a insistere per farci firmare questo accordo”.
 
“Hanno messo per strada 112 persone (69 a Prevalle e i restanti a Rovato), stanno dando lavoro ad altre 112 persone e non ci vogliono riconoscere nemmeno una buona uscita che, affiancata alla Naspi, ci consenta di vivere dignitosamente in attesa di trovare un posto di lavoro adeguato nei prossimi due anni. L’età media dei lavoratori coinvolti è di 48 anni, di cui 25 lavorativi. Non si sono sforzati affatto di trovare una soluzione al problema, ci hanno considerati solo un peso”.  
 
“Fa davvero rabbia, lasciano a casa noi e nel contempo in altri poli simili al nostro stanno cercando personale… avrebbero potuto almeno sistemare una parte dei lavoratori licenziati, anche perché in questo magazzino ci sono impiegati che hanno già esperienza, quindi sarebbe vantaggioso per tutti. L’azienda invece ha dichiarato che, chiudendo i poli, non avrebbe potuto ricollocare il personale perché i lavoratori di questo polo non erano in grado di svolgere le mansioni in altri poli”. 
 
 
 


Commenti:
ID74269 - 24/11/2017 12:46:11 - (Tc) - ...

le solite balle dei capitalisti,che voglion lucrare il piu' possibile sulle persone...c'e' poco da fare finche' lo Stato lo permette...solidarieta' con tutte le 112 persone...non mollate!

ID74270 - 24/11/2017 14:47:54 - (punto) - Purtoppo

La verita e che ormai i poli logistici sono scatole cinesi gestite da cooperative che impiegano manovalanza a basso costo,x lo piu immigrati,con turni e ore di lavoro massacranti per abbassare i costi della grande distribuzione dove la gente per necessita aquista i prodotti alimentari e non....il progresso...bho non saprei dirvi,xro qualcuno ci rimette...

ID74271 - 24/11/2017 18:23:58 - (GGA) - Non solo

Considerate anche l'alto livello di tassazione alla imprese che se vogliono restare devono trovare escamotage incredebili, è dura ma è cosi....

ID74272 - 24/11/2017 18:57:16 - (Tc) - GGA

anche vero ciò che dici...su aziende piccole/medie a gestione famigliare,ma quando le aziende sono di media/grande consistenza qualche dubbio lo nutro...alla fine loro non chiudono comunque,continuano con 'escamotage' se cosi si posson definire e i gira col Porsche o Ferrari (l'e' un esempio...),e gli operai a casa sperando nel miracolo...e' qui che lo Stato dovrebbe intervenire,come vietare la delocalizzazione di imprese italiane e la localizzazione di imprese estere che qui in Italia investono,fanno profitto ma il capitale lo portano nei loro paesi d'origine...ma siamo in uno Stato del 'mano lava l'altra'...ci vorrebbe un 'altro '68 ma piu' consistente...si spera nei giovani,che si rendan conto che saranno futuri schiavi sottopagati e sfruttati...con buona pace dell' Art.1 della nostra costituzione...

ID74273 - 24/11/2017 19:15:53 - (GGA) - e come fa?

La delocalizzazzione è inevitabile caro tc, pensa solo se un ditta deve ingrandirsi? in italia le servono 5 anni fuori 3 mesi. NOn ci scappiamo In italia troppa politica ha creato troppa buracrazia che deve essere pagata, e da chi? ma ovviamente sono solo alcuni esempi ... come sai bene.. La rabbia ovviamente è tutta per i dipendenti e con ragione magari....lascio cosi in sospeso

ID74274 - 24/11/2017 19:22:02 - (GGA) - Il vero problema è

che alla nostra politica non gli frega nulla, zero al quoto proprio. Questo è dura da accettare

ID74275 - 24/11/2017 21:00:49 - (Tc) - GGA

vero anche questo...la politica e' il marcio d'Italia e quindi dello Stato...e a meno di una rivoluzione popolare la vedo dura anch'io....molto anche...;-)

ID74276 - 25/11/2017 07:05:46 - (GGA) - Rivoluzione popolare in italia?

MI piacerebbe, ...TC ..............................molto

ID74277 - 25/11/2017 09:19:54 - (delirio) - solidarietà.....

esprimo la mia solidarietà

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