Le operaie tessili di Prevalle raccontano
Approda a Prevalle la mostra “Le storie che fanno la storia” frutto del prezioso lavoro delle donne dell’Associazione La Rosa e La Spina di Villanuova. Il percorso è stato ricco di eventi e iniziative a partire dal 2011 con la proiezione del film di Ivana Trevisani e Moira Fiore “Fili di Memoria”: Storie di vita e di lavoro delle operaie tessili nelle fabbriche lungo il Chiese. E’ del 2012 il primo allestimento della mostra con fotografie, documenti, lettere e oggetti del Cotonificio Bresciano Ottolini di Villanuova e del lanificio Grignasco di Bostone, già Lane Gavardo.
Avere e fare memoria: la memoria che resiste al tempo è quella che ha ancora a che fare con il presente, per cui ricordiamo ciò che preme e che ci è indispensabile per affrontare questioni quotidiane. Il film documentario a dicembre 2012, "Per non perdere il filo" di Ivana Trevisani e Moira Fiore, continua la raccolta di storie delle operaie che trova ampio spazio nel laboratorio teatrale e poi nello spettacolo “La Trama del tempo” del 2013. La mostra diventa itinerante, viene allestita a Gavardo e in seguito nel nuovo Mercato Coperto di Villanuova sede dell’antico lanificio.
L’associazione culturale I Giorni di Prevalle ha colto l’invito di ospitare la mostra nella Sala Cantoni di Palazzo Morani arricchendola con le narrazioni di alcune operaie sia del lanificio che del cotonificio. Le due fabbriche ormai chiuse da anni sono state un polo economico importante anche per Prevalle: erano molte le donne che vi lavoravano e già dal 1958 era in funzione un autobus che copriva tutti i turni.
Le biografe volontarie dell’Associazione I Giorni, tenendo fede al loro motto “Intanto ascolta e scrivi”, hanno contattato e intervistato undici donne e le storie hanno preso forma, sono riemerse in tutta la loro vitalità, diventando una testimonianza forte della fatica, dell’energia e della grazia di queste operaie, di tutte le operaie.
… Era il 19 febbraio del 1935 ed avevo 12 anni compiuti l’otto di dicembre. Il primo impatto con la fabbrica, per me che ero piccina, è stato forte. … Sono nata nel 1928 e a 14 anni ho cominciato a lavorare al lanificio del Bostone nel 1942 in tempo di guerra. Ci sono rimasta per 40 anni.
Bambine che si fanno donne in fabbrica, che contribuiscono col loro lavoro e, spesso sono le uniche a farlo, al sostentamento familiare, ad un’economia povera ai margini della sussistenza, senza mai perdere l’allegria, la fiducia, l’ironia.
…Della fabbrica mi piacevano il lavoro, l'ambiente e le amicizie...Crescevi con le tue compagne e, col passar degli anni, queste diventavano amiche vere. Tra noi c'era molta solidarietà ed eravamo pronte, sempre, ad aiutarci nel momento del bisogno; altrettanto pronte eravamo a divertirci, a scambiar battute, a fare quattro chiacchiere davanti al caffè...
L’8 marzo alle 16 nella Sala Consiliare di Palazzo Morani l’attrice Valeria Battaini, accompagnata dalla fisarmonica di Luca Ferraboli, darà voce ai racconti di queste donne che hanno contribuito alla ricrescita del paese nel momento più buio della sua storia. La mostra resterà allestita per tutto il mese di Marzo e sarà aperta al pubblico ogni fine settimana. Durante i giorni feriali sono previste le visite degli allievi della scuola elementare e media.
Le biografe volontarie dell’Associazione I Giorni continueranno quindi la raccolta delle storie delle operaie in previsione di pubblicarle in un libro che, insieme ai due volumi precedenti “Ricordi Ninetta … uomini e donne di Prevalle si raccontano” e “Mosina voci e volti della contrada”, arricchirà il lavoro di memoria e ricerca sul territorio.