I belelò de Guiù

Buonasera direttore,

le scrivo per raccontarle come Prevalle ha festeggiato il 25 aprile, in una cornice splendida di sole e di verde, e anche la partecipazione è stata soddisfacente considerando anche che l’iniziativa era solo il preludio a quella intercomunale di Gavardo.

Mancavano, ahimè, Sindaco e Assessori, assenti “per sopravvenuti impegni” analogamente a tutti i Consiglieri Comunali di maggioranza.
Non c’è che dire, una data… caduta male quest’anno… e che ha trovato tutti occupati altrove.

Pazienza… le autorità religiose con il parroco, quelle militari con il nuovo comandante della Stazione dei Carabinieri con tutte le Associazioni d’Arma hanno onorato la manifestazione della Liberazione, con entusiasmo e con una bella cerimonia.

I rappresentanti dell’ANPI di Prevalle e della Bassa Vallesabbia hanno rilanciato la modernità della lotta di Resistenza e il faticoso cammino della Repubblica.

La vera assenza che si è sentita è stata quella di Mario Spinetti, Presidente Onorario dell’ANPI locale e partigiano glorioso sull’Appennino Piacentino, ferito nell’assedio nazi-fascista di Genova, i suoi 98 anni portati con straordinaria leggerezza, lo hanno trattenuto in casa ma il 25 aprile lo ha festeggiato eccome.

La nota di colore che è balzata agli occhi di molti è venuta guardando a Palazzo Morani, forse nell’intento di vedervi gli amministratori super-impegnati nel loro impegnativo compito, notando invece la bandiera tricolore bellamente legata all’asta.
Quasi imbavagliata per impedirle di sventolare.

Troppo facile pensare a qualche goliardico sberleffo alla giornata che esalta la libertà, la democrazia e la partecipazione, più difficile resistere al sorriso per l’ironico commento di un partecipante: “Che beleló… ghérei niènt de mèi de fa?”.

picat

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