14 Gennaio 2013, 08.00
Punti di Vista

La scomparsa dei Verdi

di Aldo Vaglia

La querelle tra Cazzullo che, sul Corriere della sera, denuncia la scomparsa degli ecologisti e Grillo che ne rivendica la rappresentanza, è un altro esempio di come la politica italiana riesca sempre ad essere al di sotto delle aspettative.


“In attesa del dimezzamento dei parlamentari e della sparizione degli inquisiti, c’è già una categoria esclusa o quasi dal parlamento: gli ambientalistiâ€. 
Queste parole irritano i grillini che rispondono così: “Cazzullo studia! Il movimento 5 Stelle è oggi il punto di riferimento per le politiche ambientali in Italiaâ€.
Forse Cazzullo non parla a vanvera e pensando che chi ne rivendica la continuità, non è  molto diverso da chi ne ha decretato il fallimento, non fa altro che anticipare un giudizio che inesorabilmente condurrà all’irrilevanza delle posizioni sostenute.

La coscienza ecologica si è ampliata in Italia, i referendum sui “beni comuni†e il “nucleare†stanno a dimostrare che questi temi sono molto sentiti dalla popolazione, ma la politica li strapazza o ne fa un uso strumentale.
Una parte cavalca ogni forma di contestazione dove il NO è la soluzione.
No alle gallerie, al treno, alle macchine ed anche alle biciclette perché  s’inquina a produrle,
No agli inceneritori, ai gasificatori, alla corrente… in un ritorno al carretto ed alla candela.
Un’altra parte fa dell’ambiente un problema di rilevanza secondaria da aggiungere come contorno agli altri ben più rilevanti quali: il debito e la finanza.

La difesa della bellezza di un paese come l’Italia dovrebbe essere il centro della discussione pubblica. È invece diventato lo sfondo di un profezia catastrofica portata avanti da una allegra combriccola di comici.
Gli ecologisti si fanno sentire in Europa e nel mondo: Francia, Ungheria, Germania, Brasile, Gran Bretagna, Colombia 10, 15, 20%;  non ancora sufficiente per promuovere un nuovo modello economico, comunque sufficiente per esprimere e diffondere il proprio punto di vista.
In Italia gli ecologisti sono assenti, forse mai nati, frantumati in quell’arcipelago in cui annaspano, fatto di gruppi, micro partiti, associazioni. Se si escludono alcuni passaggi alla fine degli anni ’80 i Verdi non sono stati in grado di trovare punti di aggregazione e di riferimento in cui riconoscersi. La diffusa frammentazione e il confluire in altri partiti è stata solo la conseguenza di una incapacità di egemonia culturale.

In Europa i Verdi esistono, non sono confinati in una riserva, dialogano con i vari schieramenti assumono responsabilità.
Un nuovo ecologismo che non sia un’ideologia e nemmeno la somma di improvvisate battaglie locali, che con impegno serio, aperto al progresso, lontano dai provvedimenti presi sull’onda emotiva, affronti l’insieme dei problemi della società, della crescita, del lavoro, dell’ambiente della democrazia, è quanto nessuna forza che si presenta alla competizione elettorale ha nel suo programma.
 


Commenti:
ID26736 - 14/01/2013 19:13:05 - (Leretico) - Il verde strumentale

Questo articolo pone la questione della scomparsa dei Verdi. A me pare che i Verdi in Italia non siano mai esistiti per come li conosciamo presenti in altre nazioni. Quindi non possono nemmeno essere scomparsi. Il verde è stato usato a sproposito, solo per colorare con tinte più alla moda le intransigenze contingenti di questo o quel partito, di questo o quel movimento. Un vero movimento ecologista in Italia non si è mai visto ne la sua rappresentzione in un partito politico indipendente. I motivi sono molti. Il principale è la mancanza di una vera convinzione che l'ambiente debba essere difeso per il bene comune. Si è sempre pensato di usare la tematica ambientalista in senso anti-capitalistico, anti-industriale, anti-qualcosa e non pro-bono, ossia con una visione ampia. Il tema dell'ambiente è divenuto vittima consunta di interessi di parte che ne hanno fatto carta straccia quando non serviva più. Così abbiamo oggi una serie di

ID26737 - 14/01/2013 19:20:24 - (Leretico) - continua

localistici NO-qualcosa che sorgono ovunuqe come funghi reiterando lo schema già visto ma che di ambiente sanno come i cavoli a merenda. Spesso si auto-esaltano perdendo il senso della realtà e il contatto con i problemi specifici che dicono di combattere arrivando al delirio. Addirittura accettano di associarsi con formazioni violente pur di ottenere attenzione per i propri interessi locali. I temi ambientali si affrontano in altro modo, il consenso si chiede in altro modo.

ID26739 - 14/01/2013 20:24:08 - (sonia.c) - una specie in via di estinzione di cui non si preoccupa nessuno..

homo italicus intellighentiiiiiiiiiiiiii( non sò il latino scusate..)e anche poco l'italiano...

ID26746 - 15/01/2013 06:28:07 - (Dru) - creazione distruzione due facce della stessa medaglia

il problema della salvaguardia della terra, che noi consumiamo sempre più rapidamente e voracemente, sorge come reazione nella cultura dell'occidente, e ormai del pianeta intero, per mostrarsi come contr'altare o antitesi alla tesi del consumo. E' vero , vi sono rappresentanze per il mondo che mostrano e dimostrano la distruzione dissacrante della terra, ma ciò che più conta è consumare perché in questa logica è il progresso, in questa logica il consumatore, colui che divora la terra, vede la potenza e infine la salvezza: in un mondo delle cose che vengono e divengono ciò che conta è la quantità e non la qualità perché è con la quantità che si incrementa la potenza e infine ci si mette al riparo, ci si "salva".

ID26751 - 15/01/2013 11:20:43 - (Dru) -

Qualcuno potrebbe chiedersi perché è la quantità che salva e non la qualità nel mondo alienato di creazione distruzione... (mi pongo le domande), ebbene è la quantità e non la qualità in un mondo dominato dalla creazione distruzione dell'essere come ente determinato, come le cose che si dicono "costruite" che dal nulla vengono proprio per porre un rimedio a quel "nulla" da cui vengono perché in un mondo dominato dalla possibilità che le cose possono o non possono venire a galla è la volontà che decide il futuro di queste cose e del loro permanere nell'orizzonte dell'apparire, in quanto questa volontà , riempiendo il mondo di cose vuole rendere impossibile l'apparire del nulla, vuole liberarsi dall'angoscia che ha "creato". Il malato non sa che vuole curare la malattia adoperando gli strumenti della malattia stessa.

ID26752 - 15/01/2013 11:30:53 - (Dru) - in questo solco l'unica vera cura possibile...

... ( e quindi non contraddittoria, e quindi che non basa le sue certezze di salvezza sugli strumenti della malattia) è guardare all'origine delle "cose" che non vengono dal nulla e non vanno nel nulla poichè gli è impossibile (contraddittorio) in quanto esseri, in quanto esseri identici a sé e altro dal loro altro, in quanto esseri che non sono non-esseri.

ID26755 - 15/01/2013 11:52:20 - (Dru) - Allora quando Leretico accenna alla reazione delle forze senza una visione e dice...

"Un vero movimento ecologista in Italia non si è mai visto ne la sua rappresentzione in un partito politico indipendente. I motivi sono molti. Il principale è la mancanza di una vera convinzione che l'ambiente debba essere difeso per il bene comune. Si è sempre pensato di usare la tematica ambientalista in senso anti-capitalistico, anti-industriale, anti-qualcosa e non pro-bono, ossia con una visione ampia. Il tema dell'ambiente è divenuto vittima consunta di interessi di parte che ne hanno fatto carta straccia quando non serviva più.", parla un linguaggio nichilista, proprio nel solco di quella terra alienata, un linguaggio che parla delle cose che "servono" per una "volontà" di "dominio" che non è quindi "verità", perché il nostro linguaggio è il primo testimone nichilista, di questo credere che l'essere divenga non essere e da ultimo sia non-essere, della nullità delle cose, solo così

ID26756 - 15/01/2013 11:56:09 - (Dru) -

"volontà dominante" può e crede di potere sulle "cose", un credere che porta ad una "felicità effimera", felicità che è prodotta dalla credenza che le cose siano libere di essere come di non-essere ( nichilismo) , effimera perché appunto, come la si è conquistata subito dopo la si può anche perdere .

ID26781 - 16/01/2013 10:25:19 - (Leretico) - Una critica logica

E' vero, il pensare il tema della difesa dell'ambiente come strumento, anch'esso come altri, di dominio del mondo è una critica logica quindi l'accetto. Accetto anche che non sia verità perché penso che alla verità ci si possa avvicinare senza mai coglierla definitivamente. Dissento però sul fatto che sia verità il concetto "salva essere" dell'apparire. Continuo a pensarla una forzatura per chi vuole conciliare l'idea di un essere che eternamente è contro l'essere che diviene. Ebbene il non apparire è una forzatura per salvare l'essere dal nulla. Va bene chiamiamolo anche non apparire; salviamo solo le apparenze però, perché per me conta l'apparire e l'essere nella sua condizione di apparente. Rifuggo il non apparire nonostante salvi l'eternità dell'essere. Insomma accetto questa mia situazione e cerco di avvicinarmi alla verità con i miseri mezzi che ho.

ID26783 - 16/01/2013 11:30:04 - (Dru) - anche queste sono frasi nichiliste

come è possibile che un "raggiungere" sia identico o in luogo del "raggiunto": questo, per il principio di non contraddizione che d'ora in poi chiamerò PdnC, non è possibile, il raggiungente non è il raggiunto, in questo noi siamo entità empiriche che possono solo vedere (= testimoni) come stanno le cose ma non essere come stanno, ecco qui che la verità appare.Il coglierla definitivamente è un altro modo di esprimersi del linguaggio nichilista, la verità non la si può nè raccogliere nè coltivare e tantomeno creare, la verità è, altrimenti , se non fosse , sarebbe autocontraddittoria come ogni altra cosa che riteniamo nihil absolutum, contravvenendo in questo al PdnC che come negazione delle cose che sono come sono e sono altro dal loro altro è autonegazione. L'apparire non salva l'essere che non vuole essere salvato ma già da sempre è, come ogni altra determinazione.

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