29 Novembre 2012, 07.01
Primarie

I polli di Renzi

di Leretico

Va bene, non erano polli erano capponi, ma la sostanza non cambia. Mentre andavano alla morte, i capponi di Renzo Tramaglino facevano la figura dei polli tanto quanto quelli di Renzi che si dibattono...


... si beccano tra loro senza presentire la stessa fine.
Eh sì, perché non si può che definire così la corsa per le primarie del centro-sinistra.
 
La resa dei conti: una domenica di inizio dicembre, i polli saranno lasciati alla serva del dottor Azzecca-garbugli (o sbroglia-gnommeri che dir si voglia) e zac! Tutto si risolverà.
Il dottor Azzecca-garbugli è "una cima d'uomo", sa come fare.
Questa storia delle regole delle primarie è proprio un caso per lui.
Andrà a prendere quella "grida" che parla proprio di questo caso e ce la leggerà. Ci farà intendere che nella norma è tutto previsto.
E Renzi ascoltandone la recitazione "cercando di cavar il costrutto chiaro, e di mirar proprio quelle sacrosante parole", immaginerà il necessario perché sia fatta giustizia. Insomma questi polli saranno pur serviti a qualcosa!
 
Il Don Rodrigo Bersani, quello che vuole impedire il matrimonio tra Renzi e Lucia Italia, l'avversario conservatore dalla facile ironia emiliana, avrebbe insomma giocato sporco sulle regole. In pratica lui e il cugino conte Attilio Vendola hanno saputo bloccare quello che Renzi pensava ormai già realizzato: un futuro senza rottami ingombranti, dinosauri calcificati, deambulanti inopinati solo per inerzia, che non hanno saputo opporsi allo strapotere berlusconiano ma lo hanno quasi assecondato.
 
A Renzi tocca invece assaporare l'amaro della prima sconfitta: il rapimento della sua innamorata Lucia Italia.
La poverella si dibatte tra le grinfie di Gertrude Rosy Bindi, una donna piena di amarezza, la quale, costretta in una veste di religiosa oppressione, è capace di accusare il povero Renzi di essere nientepopodimeno che "il grimaldello di chi vuole spaccare il PD".
 
Che fare in questa situazione? Ci penserà la provvidenza.
Oppure dovremo attendere la conversione dell'Innominato Casini, sempre stato insieme agli sgherri berlusconiani, ma ora in procinto di passare notti insonni per risolvere il dilemma di dove stia il bene per l'Italia: con la sinistra oppure con i soliti cattivoni?
 
Fra Cristoforo Napolitano lo aveva detto qualche tempo prima: "Verrà un giorno...". E quel giorno, quello delle elezioni, verrà.
Saranno presenti il "porcellum" e il contadinello molisano Di Pietro, spinti dalla curiosità del raduno nazional-popolare generato della visita di un quasi santo come il cardinal Federigo Borromeo Monti, uomo che commuove per il bene che sa dispensare, per il numero di conversioni di evasori totali che sa realizzare al solo annuncio della propria presenza.
 
Ma tutti i nostri personaggi non saranno preparati alla peste della corruzione, malattia di una infettività straordinaria.
Dalla peste è difficile guarire, i più soccombono.
Lucia Italia ne uscirà con un voto di castità da cui Fra Cristoforo Napolitano la libererà presto, essendo preminente la questione del "consumo" per risollevare l'economia.
Nonostante ciò il matrimonio tanto atteso non potrà celebrarsi, almeno per ora, per ovvie ragioni: a Renzi mancano i numeri, non solo elettorali.
 
L'unico vero grande vincitore di questa storia sarà Don Abbondio, il timoroso che aveva ceduto al ricatto dei potenti, il pavido e incapace conduttore del proprio piccolo gregge che diffidente non aveva creduto alla conversione dell'Innominato e che malgrado tutto aveva superato anche la peste.
È lui l'eroe mediocre di questa storia italiana, il solito furbo che sa come cavarsela anche in queste pessime situazioni.

Leretico


Commenti:
ID25537 - 29/11/2012 09:11:18 - (Dolcestilnovo) -

Straordinario.Pero' paragonare Napolitano a Fra' Cristoforo mi sembrato offensivo. Per Fra' Cristoforo ovviamente. Come bene scrive Leretico, la saga non dispone di qualcuno con la potenza morale dell'Innominato. In compenso pullula di Don Abbondi.

ID25538 - 29/11/2012 09:59:44 - (satrapo) - E lei?

Non convengo sull'analisi del problema ma l'esposizione e' divertentissima.Mi sorge un dubbio..A chi faresti fare la monaca di monza?

ID25539 - 29/11/2012 10:03:07 - (Porsenna) - complimenti

molto simpatico da leggere

ID25540 - 29/11/2012 10:17:38 - (novelloimu2012) -

La monaca di Monza non alberga nei dintorni del tuo Pd, volevi dire che e' piu' frequente in quel di Arcore?A meno che tu caro Satrapo intendevi qualcosaltro........per esempio cosa?

ID25541 - 29/11/2012 10:24:33 - (Dru) - Quello che qui mi interessa

di disquisire è sulla figura dell'Innominato che destrosamente viene accostato come ago della bilancia di quella giustizia che vorrebbe il male nei potenti e prepotenti e il bene negli impotenti e perseguitati. Che se ne facciamo una lettura storica appunto vien da quel mondo lì l'Innominato, proprio come farebbe intendere sinistrosamente il percorso storico del Casini contemporaneo nostro.

ID25543 - 29/11/2012 10:30:07 - (novelloimu2012) -

Ditemi come fa un Innominato Casini a stare con la sx proprio Lui che e' contro il divorzio (eccetto il suo), l'aborto, il preservativo, le coppie di fatto, i matrimoni gay ect. Ma come fa?. Lui che ci propina lezioni di moralita' cattolica. Ma va..........

ID25545 - 29/11/2012 11:22:53 - (jocker) - marrazzo

Satrapo ricordandosi del bravo della situazione marrazzo intendeva il Monaco Di monza

ID25548 - 29/11/2012 13:14:45 - (satrapo) - Code di paglia...

Volevo solo solleticare la fantasia de leretico , non avevo pensato altroMa se mi ci fate pensare...Potrebbe essere una invitata alle feste di arcore da gian paolo osio...

ID25549 - 29/11/2012 13:30:41 - (Dru) - L'Innominato

è nel romanzo di Manzoni , l'ago della bilancia tra il tempo della misura e il trapasso nel tempo della dismisura, colui che fa da anello di congiunzione, l'anello mancante di due epoche, per un mondo che passa dalla misura(limite-metretiche) alla dismisura(volontà di potenza-oltre ogni limite-oltre ogni possibile produzione) c'è un Innominato (appunto) che fa il salto della quaglia inverso, è per questo addirittura innominabile per l'autore che è anche filosofo in questo.Che Casini sia proprio l'unico non-babbeo che abbia capito come va il mondo ?

ID25550 - 29/11/2012 13:33:38 - (Giacomino) - Piacevole le lettura

però più che di promessi sposi parlerei di promessi s....zi.

ID25551 - 29/11/2012 13:35:30 - (genpep) - complimenti leretico

leretico sei un grande! titare fuori dai promessi sposi la saga dell'Italia contemporanea è eccellente. vuoi farci capire che il lieto fine lo porterà la peste che libererà il popolo dalle angherie dei bravi di don rodrigo (i politici e i burocrati corrotti) facendoli morire pieni di bubboni? o la spunteranno ancora una volta gli untori (sempre loro: i politici e i loro lacchè) che ci divideranno in categorie in guerra tra di loro: gli autonomi evasori contro i lavoratori fannulloni contro i giovani bamboccioni contro i pensionati mantenuti contro... contro... contro....?

ID25553 - 29/11/2012 13:44:21 - (Leretico) - La monaca che non si trova

Caro Satrapo, forse ti sarà sfuggito che la monaca è stata considerata. È lei: Gertrude, la più evocatica, presunta vergine, dispettosa e indispettita del firmamento politico italo-politico-pd-esco (pd-ano non suonava bene anche se maggiormente evocativo).

ID25554 - 29/11/2012 13:53:44 - (Dru) - Quella monaca

Caro Satrapo , nel 2006 è stata nominata ministro della famiglia promettendo in campagna elettorale che avrebbe distribuito pani e pesci per ogni famiglia con figli a carico, le promesse si estendevano , si immagini lei , fin a maggior età, di anno in anno per 2.000/2.500 euro a figlio...la stessa monaca che nel 2008 si scandalizzava su tutti gli schermi degli italiani di Ballarò perchè diceva così non vale: il Berlusconi aveva in quel mentre promesso che avrebbe tolto la tassa sulla casa, la famosa ICI. Di differente tra la monaca di Monza e il podestà Berlusconi c'è che la prima le promesse non le mantenne.

ID25555 - 29/11/2012 14:34:55 - (Aldo Vaglia) - Gli italiani veri

I don Abbondio sono gli italiani veri. Quelli di Toto Cutugno, quelli con la chitarra in mano, perche' e' sempre meglio cantare che lavorare. Quelli di Toto' e Alberto Sordi. Quelli che sanno tutto quello che devono fare gli altri e non sanno niente di quello che dovrebbero fare loro. I giudici che fanno i politici, i politici che chiamano i tecnici per fare cio' che non sanno fare loro e che per non fare continuano ad essere pagati profumatamente. Anche i nuovi arrivati pur attraversando lo stretto a nuoto puzzano di don Abbondio. Quando si vince la prima cosa da fare e' quella di assumersi le responsabilita', ma i problemi della Sicilia sono talmente grossi che " il coraggio se uno non ce l'ha non se lo puo' dare"

ID25565 - 29/11/2012 18:08:06 - (satrapo) - Chiedo scusa

Ricordavo la monaca come suor virginiachiedo venia

ID25581 - 29/11/2012 23:54:01 - (ric) - bravo aldo

bravo aldo, complimenti sempre attento, preciso e chiaro!!!

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