25 Gennaio 2016, 10.58
Genitori & Figli

A proposito di Gender

di Giuseppe Maiolo

C’è una cosa che caratterizza in particolare gli adolescenti di oggi: vivono tutto con incredibile anticipazione


“Tutto troppo presto” dice Alberto Pellai, collega e amico, in un suo recente libro riferendosi alle esperienze e ai comportamenti sessuali delle nuove generazioni.
Questo fa sì che oggi è più necessario educare e preparare adeguatamente i minori alla conoscenza della sessualità. Ma vuol dire anche attrezzare gli adulti di riferimento, spesso confusi e impreparati a gestire questi figli cresciuti in fretta, a far fronte a tali cambiamenti epocali.
È necessaria un’attrezzatura nuova capace di seguire questi processi evolutivi accelerati che sappiano accompagnare i bambini e gli adolescenti nella ricerca della propria identità e della propria sessualità.

Così colpisce non poco l’allarme e la paura
che si sta diffondendo per presunte e pericolose indicazioni dell’OMS sull’educazione sessuale dei bambini.
Contrabbandando teorie o ideologie “Gender” che non esistono, stanno circolando con sempre più insistenza e pervasività informazioni scorrette e fuorvianti su un documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità datato 2010.

Stilato da una consistente rappresentanza europea di studiosi di sessualità
, il testo incriminato non vuole essere altro che uno strumento-guida relativamente all’importanza di una corretta educazione sessuale dei bambini e alla necessità di un approccio olistico.

Il documento tratta il tema dello sviluppo sessuale del bambino
, del suo bisogno di contatto e della ricerca del piacere che è presente fin dalla nascita in ogni individuo.
Sottolinea quanto l’educazione sessuale informale, cioè quella messa in atto dai genitori con i loro comportamenti affettivi di risposta, di fatto inizi precocemente in risposta alle necessità e ai bisogni del bambino.
Il corposo documento però invita le autorità dei paesi della UE a predisporre programmi scolastici formali di educazione sessuale.

L’obiettivo da cui nasce questo lavoro è quello di far fronte ai cambiamenti di comportamento sessuale nelle giovani generazioni, la prevenzione di malattie sessualmente trasmesse, il contenimento di gravidanze indesiderate e la capacità di riconoscere precocemente molestatori e abusanti sessuali, visto l’incremento dei casi di pedofilia e pedopornografia.

Non vi è traccia di una qualche teoria che invita gli operatori della scuola ad “insegnare” la masturbazione ai bambini di 4 anni, né l’invito a praticarla in classe.
Le tabelle proposte e suddivise per fascia di età (0-4 anni, 4-6 anni, 6-9 anni, 9-12 anni, 12-15 anni, e dai 15 anni in su) sono indicative del processo evolutivo ma anche delle buone prassi individuate dagli esperti per sviluppare un progetto olistico di educazione sessuale.

Impossibile immaginare che si educhi alla sessualità senza parlare del corpo e delle sensazioni che produce, o dire della fertilità e della riproduzione senza parlare dei sistemi contraccettivi.
Meno che meno di sessualità umana senza indicare quali siano i diversi orientamenti come l’eterosessualita, l’omosessualità o la bisessualità.

Il che non significa insegnare l’omosessualità.
Prima di tutto perché non si insegna un orientamento e poi perché tra gli obiettivi del documento OMS vi è quello di promuovere una cultura della tolleranza e del rispetto delle differenze, superare i pregiudizi relativi agli stereotipi di genere e alla prevalenza di uno sull’altro.

È fuorviante sostenere, come sta capitando di leggere in varie dichiarazioni, che le indicazioni fornite dall’OMS sottraggono ai genitori il diritto di educare i propri figli e non è accettabile che per intimorirli si presenti questa come un attacco alle funzioni educative della famiglia.
Per anni ho insegnato all'università proprio agli studenti di scienze della formazione i concetti base dell’educazione alla sessualità che permettono di riconoscere al bambino di 3/4 anni già la sua sessualità nascente e il piacere della scoperta di essa, il diritto alla propria attività erotica come masturbazione e l’importanza di non vederla come un problema

Da più di 10 anni, con altri collaboratori, lavoro ad un progetto di prevenzione precoce dell’abuso sui minori che viene attuato nella scuola dell’infanzia, dove si parla con un linguaggio adeguato all’età, di molestatori e abusanti, di adescamenti e molestie, ma anche del diritto che ha un bambino di vivere le proprie sensazioni e difendere il proprio sentire, ciò che è piacevole o disturbante.

Nessuno dei genitori ha mai sentito in pericolo i propri figli se da anni nelle scuole dell'infanzia andiamo a raccontare la favola di un pinguino di nome Leo, ormai divenuto famoso, con la quale parliamo del rischio pedofili e dei pericoli da cui un bambino si deve difendere per non essere adescato o molestato dagli adulti, anche i più familiari, che non sanno rispettarlo.

Nessuno dei numerosi piccoli che hanno ascoltato
questa storia si è mai sentito turbato da questi laboratori dove si parla del corpo e delle proprie emozioni, di come viverle e gestirle.
 
Giuseppe Maiolo
www.officina-benessere.it




Commenti:
ID63905 - 25/01/2016 18:28:40 - (Sbrindolino) -

Non conosco il suo progetto, ma da come dice sono d'accordo ce non turbi i bambini, ma sono sicuro che ci sono altri progetti che li turbano, eccome. E per la teoria gender che non esiste, ci sono varie pubblicazioni che anche se non hanno come titolo "Gender", in pratica mettono in atto quella che noi chiamiamo teoria gender.

ID63910 - 25/01/2016 22:11:26 - (Sbrindolino) -

Ho riletto con calma l'articolo. Il documento dell' OMS chiede un approccio alla sessualit con standard che molti non condividono, perch troppo precoce, si esalta il solo fatto del piacere, si dice che la sessualit pu essere scelta indipendentemente dal dato biologico, per di pi a bambini: il dato che pi allarma l'et che il documento prevede. Questo il Gender. Non si dica che non esiste il Gender.

ID63912 - 25/01/2016 23:33:39 - (Bioparco) - Il gender è come il mostro sotto il letto

Esiste solo finchè non si accende la luce, si scende dal materasso, ci si sdraia per terra e si guarda sotto il letto. Richiede un po' di tempo e fatica, ma ne vale la pena.

ID64247 - 07/02/2016 19:21:48 - (sonia.c) - sbrindolino?

guarda che anche i neonati si masurbano. e continuano a farlo crescenfdo. e ,i bambini,mentre fanno,si pongono anche domande. domande che,i genitori che non sono d'accordo, non danno risposta o,peggio, danno la risposta per cui ,poi, i dottori come il grande Maiolo,li vedranno da grandicelli a pagamento causa "nevrosi " e company! le linee guida ,servono all'educatore per essere sempre e meglio,all'altezza del suo compito:dare risposte sensibilmente adeguate e rispettose delle varie fasi di crescita. di sicuro,molto più attente ai veri bisogni di un bambino che certi genitori "di parte" NON sempre forniscono .

Aggiungi commento:

Vedi anche
25/10/2017 08:59

«Gender» Esiste oppure no la "teoria gender"? Al Cinema Teatro Paolo VI, questo sabato alle 20:30, la dirigente scolastica Maria Vittoria Papa e la teologa Rita Torti proveranno a dare una risposta serena e, si spera, senza impostazioni ideologiche

04/09/2015 18:58

Il Comune contro l'ideologia gender C'è anche chi ritiene che la cosiddetta "Ideologia Gender" non esista. L'amministrazione comunale di Prevalle intende però abolirla dalle scuole del paese

01/09/2017 08:57

Unione gay nella Prevalle «no gender» Sarà celebrata domani l’unione civile tra due uomini, proprio nel comune i cui uffici pubblici ospitano uno sportello dedicato al «no gender»

10/07/2017 06:49

Gender si e gender no Il secondo giorno d'apertura dello sportello "antigender" in municipio a Prevalle è stato accompagnato da una pacifica manifestazione di protesta. VIDEO

25/07/2017 15:47

«No Gender» di Prevalle: si pronunci il Governo «Sportello no-gender di Prevalle: domani il Governo risponderà alla mia interrogazione durante il Question Time, in diretta televisiva alle 15». Così scrive l’on. Luigi Lacquaniti sul suo blog




Altre da Genitori e Figli
24/03/2024

Le risse dei giovani e la platea degli indifferenti

I violenti fatti verificatisi alla fermata dell’autobus a Tormini richiedono una profonda riflessione. Una ce la offre il prof. Giuseppe Maiolo

11/03/2024

Stalking, quando l'amore è persecuzione

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo

04/03/2024

Selfie, una mania comune

Il selfie sembra diventato una “mania”, intesa non come disturbo mentale ma come comportamento comune, di tendenza

26/02/2024

Sessualità, educare alle relazioni

Nel terzo millennio il sesso, non più tabù, sembra essere esperienza carica di ansia da prestazione e non per mancanza di educazione sessuale

19/02/2024

San Valentino è ancora il giorno dell'amore?

L’ultimo Report di Save the Children “Le ragazze stanno bene?” diffuso proprio nel giorno di San Valentino, ci invita a riflettere sulle relazioni amorose dei giovani e sul come vivono la sessualità al tempo dei social

06/02/2024

Safer Internet Day, per pensare alla prevenzione

La giornata mondiale per la sicurezza in Rete è un’occasione di riflessione per la diffusione della cultura della cyber sicurezza, della consapevolezza e sull’uso sicuro del digitale

27/01/2024

Narrare la memoria contro la banalità del male

La memoria è l’esistenza stessa e da sempre sappiamo che non è solamente il ricordare qualcosa. Senza la memoria non c’è storia, non esiste il tempo, tantomeno lo sviluppo e il cambiamento

15/01/2024

I social, demoni o strumenti per chi educa?

I social media, come dice la parola, sono strumenti per la socialità pensati per tutti. Ma spesso l’utilizzo che ne fanno le nuove generazioni, viene vissuto dagli adulti in maniera conflittuale.

09/01/2024

Le aspettative: utilità e limiti

All’inizio di un nuovo anno e in un tempo di poche certezze, di solito crescono le aspettative che, come dice la parola stessa, sono cose che ti aspetti.

31/12/2023

La cura. È pre-occuparsi dell'altro, ovvero esserci

Da analista la parola “cura” mi appartiene perché nella stanza delle parole sta sempre lì a fianco, vive della relazione con il paziente, anzi la “cura”, la riempie di significato. Che è quello necessario a costruire una nuova narrazione, il rinnovamento o il cambiamento, anche se non la guarigione