30 Ottobre 2012, 13.00
Pillole di psicologia

Con gli psicofarmaci non si guarisce dalla depressione

di www.riza.it

L'utilizzo di massa di psicofarmaci non impedisce alla depressione di diffondersi sempre pi. Per questo occorre cambiare strada

 
Negli ultimi anni la depressione si sta diffondendo in occidente con un ritmo preoccupante.
Secondo alcune ricerche dell'OMS (Organizzazione mondiale della sanità) il 20%, se non addirittura il 30% delle persone oggi soffrirebbe depressione.
Ma assieme alla depressione, è andato crescendo il mercato degli psicofarmaci: negli ultimi 50 anni la ricerca farmacologica ha prodotto almeno 4 classi diverse di psicofarmaci sempre più mirati (gli Imao, i triciclici, gli SSRI - tipo il prozac - e gli SNRI); nonostante ciò, la patologia che questi psicofarmaci dovrebbero curare, cioè la depressione, si diffonde a macchia d'olio. Come si spiega? Perché gli psicofarmaci in realtà non curano il disturbo, ma solo i suoi sintomi.

La depressione va accolta, gli  psicofarmaci si limitano a nasconderla

La depressione rappresenta in realtà, nella stragrande maggioranza dei casi, un segnale - pur doloroso - che qualcosa nella nostra vita e nel rapporto con noi stessi e con gli altri non sta andando come dovrebbe e per questo ci stiamo... spegnendo.Gli psicofarmaci, eliminano non le cause ma proprio il segnale che la depressione sta lanciando, impedendo a chi soffre di percorrere quel percorso di autocoscienza indispensabile alla guarigione (percorso attivabile ad esempio attraverso la psicoterapia).
Dovremmo inoltre considerare che in realtà non esiste "la depressione": ad esistere sono le persone depresse. Inevitabilmente gli psicofarmaci forniscono una risposta unica a situazioni molto diverse, non considerando molteplici forme del disagio.

Se ad ogni disturbo compare un farmaco, diventiamo più deboli

Il grande aumento dei consumi di psicofarmaci è figlio di un tendenza generale caratteristica della nostra epoca per cui a ogni disturbo, piccolo o grande che sia, la medicina contemporanea fa subito corrispondere un farmaco.
Col risultato di indebolire le difese naturali del sistema immunitario.
Oltre a non essere curativi, gli psicofarmaci hanno effetti collaterali anche gravi (fra i quali alterazioni significative del ciclo sonno/veglia, dell'appetito, del desiderio sessuale) che vengono spesso sottovalutati.

Quando gli psicofarmaci possono aiutare

Esistono dei casi in cui gli psicofarmaci diventano indispensabili? Purtroppo si.
Durante i cosiddetti episodi depressivi maggiori possiamo avere crisi acute e stati di malessere molto profondi che a volte sfocino in comportamenti disperati e autolesivi.
Queste forme di depressione in realtà non superano l'1% della popolazione malata. In questi casi gli psicofarmaci sono necessari (sempre dietro prescrizione medica) ed è raccomandabile anche un percorso di psicoterapia, per non limitare l'intervento al solo fatto sintomatologico.
 


Commenti:
ID24376 - 30/10/2012 14:19:38 - (vanpelt) - e' una questione di costi

I percorsi di psicoterapia, assai lunghi e costosi come ben sa chi ci ha provato, saranno anche 'raccomandabili' o addirittura 'indispensabili alla guarigione', come recita l'articolo, ma finche' ci saranno in giro degli psicoterapeuti che, dopo ogni annoiato e scontato colloquio di mezz'ora (cosa ricorda della sua infanzia? com'era con suo padre? com'era con sua madre), ti dicono: 'fanno 100 euro, 150 se vuole la fattura', il ricorso agli psicofarmaci non potra' che continuare ad aumentare.

ID24377 - 30/10/2012 16:59:37 - (sonia.c) - la psicoterapia è sicuramente costosa..

ma anche altre terapie...per non parlare dei dentisti...se si facesse un calcolo( monetario) forse non ci sarebbero molte differenze...il fatto è che ci accostiamo ad essa nel modo sbagliato! "pensandola" come un pillola che guarisce inconsapevolmente..mentre la terapia è consapevolezza, presa di coscienza attiva. molto più difficile ,ma a lunga scadenza molto più efficace di una pillola..e senza effetti collaterali!

ID24378 - 30/10/2012 17:41:23 - (Giacomino) - Il problema esiste

ed è doloroso, ma una domanda é lecito porsela: in certe situazioni se sono più inutili e magari anche dannosi gli psicofarmaci o gli stessi psicoterapeuti. In ogni caso sono ambedue molto cari. Di sicuro gli psicofarmaci non hanno mai fatto male ai farmacisti.

ID24379 - 30/10/2012 19:24:56 - (sonia.c) - grande saggio Giacominochestàabagolino..

ha parlato, haug! piccolagrassasaw..ti saluta...

ID24380 - 30/10/2012 19:41:39 - (sonia.c) - ci sarebbe ..

una terapia "a gratis" per la depressione lieve con poche controindicazioni... hem!..la ginnastica sotto le lenzuola.....

ID24381 - 30/10/2012 21:16:24 - (Giacomino) - Terribile Sonia

come si fa a non darti ragione?.

ID24382 - 30/10/2012 21:55:30 - (sonia.c) - lo sai che nella lingua francese..

terrible..ha un significato anche positivo'?..mi calza ..sono proprio terribile ..la mia punteggiatura però ..è terrificante!!

ID24400 - 31/10/2012 14:05:34 - (Giacomino) - Sai Sonia,

a proposito della tua terapia a gratis per curare la depressione lieve con poche controindicazioni, che per altro condivido senza riserve, mi hai fatto pensare che mio padre, negli anni trascorsi, si é curato la depressione lieve per almeno 14, dico quattordici volte,( io sono il sesto di 14) senza mai capire se era guarito del tutto. Ciao.

ID24401 - 31/10/2012 14:37:57 - (sonia.c) - accidenti! tutti vivi?

spero che ti assomiglino..certo che dal punto di vista delle controindicazioni, la natura con voi maschi..è stata benigna! ma la sodisfazione che abbiamo noi ..di più..

ID24402 - 31/10/2012 14:40:47 - (sonia.c) - hey Giacomino!

se andiamo ancora avanti col discorso"sesso"..il signor vallini ,deve aprire un'altra rubrica!!io ci stò....

ID24403 - 31/10/2012 14:46:49 - (Giacomino) - Mi fa piacere

sentire parlare della vostra soddisfazione. No purtroppo non ci siamo più tutti, siamo rimasti in undici. Ci siamo scostati un pochino dall'argomento originale, poco male.

ID24425 - 31/10/2012 21:49:03 - (Giacomino) - Chiediamo al direttore

di aprire un'altra rubrica, il sesso da sempre suscita interesse. Io però non sono tra i più forti. Comunque non mi tirerò indietro.

ID24427 - 31/10/2012 21:56:25 - (ubaldo) - Caro Giacomino

Se aprissi una rubrica sul sesso avrei certo i favori di numerosi lettori. Temo però alcune controindicazioni.

ID24429 - 31/10/2012 23:06:20 - (Giacomino) - Forte e chiaro

Direttore. Buona notte, anche a Sonia.

ID24469 - 02/11/2012 13:51:08 - (davidebond) - Che tristezza...

Personalmente, ho letto con un certo fastidio certi commenti. Di questo mi scuso con i partecipanti, ma non credo che possa essere differente. Non mi paiono i commenti appropriati ad una malattia seria e invalidante. Sono sicuro che si fosse parlato di una malattia concreta e visibile tutti sarebbero stati commossi. Questo significa che lo stigma verso le malattie mentali da noi non cessa ancora di farsi largo. Non essendo malattie visibili, si pensa che in realtà non siano proprio malattie e ci si possa scherzare sopra. Dall'altro lato, le malattie mentali sono sempre state associate nella nostra società a incapacità di lavoro fisico, quindi, inutilità in una società che vuole solo performance. Lo studio condotto in questi anni ad Heidelberg ha mostrato che le vittime dello sterminio psichiatrico sotto il NS non venivano selezionate in base alla patologia, ma in base alla capacità lavorativa.

ID24470 - 02/11/2012 13:56:40 - (davidebond) - continua

Questo ha anche impedito un'indagine sulla depressione nella popolazione anziana, in quanto a questi non viene chiesto di faticare e il fatto che non lavorino non costituisce un problema. Il risultato è che molti anziani soffrono di depressione, ma non vengono curati. L'uso di psicofarmaci è anche dettato dal fatto che i servizi sanitari delle nazioni ricche non riescono a far fronte ad una popolazione sempre crescente di malati. Mi scuso della franchezza, ma chi pensa che un po' di sesso possa far guarire, o che bisogna mettercela tutta non ha capito niente di queste malattie. Inoltre, i farmaci spesso hanno effetti collaterali devastanti (sul cuore, torsioni di punta, aritmie, ecc.), portando in rari casi anche alla morte. Negli anziani aumentano di un terzo la possibilità di ictus. C'è chi definì il famoso aloperidolo, una lobotomia chimica. Ma se avessimo parlato di tumore, invece, la cosa sarebbe stata diversa. Chi avrebbe potuto

ID24471 - 02/11/2012 14:02:19 - (davidebond) - continua

commentare: fai sesso con il tuo caro ammalato e ritornerà come prima? La depressione clinica è una cosa seria. Come scriveva Beck, in ogni momento della terapia non bisogna mai dimenticare il rischio di suicidio del paziente. Ci sono ricercatori che per l'appunto cercano farmaci che abbiano un effetto più rapido di 10 giorni, per prevenire questi casi. Ma in una società di belli, sani e intelligenti, tutto questo cosa conta? Sono malattie immaginarie da curare con un po' di sport e di esercizio fisico. Mi rattrista profondamente leggere certi commenti da persone adulte che giocano a fare i maitre a penser. Del resto, mentre per le altre malattie ci si riconosce ignoranti di molti aspetti, nelle malattie psichiatriche tutti possono parlare. Ricordo che nell'operazione T4 (che venne inutilmente bloccata da un decreto di Hitler del 1941) faceva parte Mennecke che non era neppure medico. Faciamo loro (ai pazienti)

ID24472 - 02/11/2012 14:05:19 - (davidebond) - fine

delle iniezioni sempre maggiori di Luminal e vediamo se siamo contenti. Andiamo a vedere la collezione di Gros di 300 cervelli conservati in formaldeide di bambini o adulti uccisi per la "ricerca". Non dite che non c'entra. Se sono patologie immaginarie e se queste persone effettivamente sono un "meno" di una persona normale, tutto ciò non dovrebbe destar disgusto. Portiamo all'estremo le conseguenze dei vostri asserti. Qual'è la conclusione? E poi mi si chiede di tornare a scrivere....

ID24528 - 04/11/2012 23:38:38 - (sonia.c) - che strigliata che mi ha dato caro signor Davide..

ho fatto una battuta, ma non volevo essere insensibile verso le persone che soffrono..quando dialogo con Giacomino ..mi dimentico dove stò scrivendo...le dirò che ..in un particolare difficile momento della mia vita ,fra i tanti consigli ,suggerimenti per "appigliarmi" a qualcosa di positivo ( che avrebbe avuto un beneficio personale ma ovviamente anche coniugale) c'era anche questo..saluti

ID24529 - 04/11/2012 23:53:28 - (sonia.c) - era questo che intendevo ..

per "depressione lieve" alcuni momenti "giù" della vita..avrei dovuto usare un altro termine...e pensare prima di scrivere...

ID24533 - 05/11/2012 00:37:59 - (sonia.c) - ps. d'amore si vive...

senza amore si muore...l'amore in tutti i sensi..non solo dei sensi...questa mancanza ,spesso ,è una causa di depressione...

ID24534 - 05/11/2012 09:52:43 - (sonia.c) - lei ha un'intelligenza e una sensibilità fuori dal comune..sul serio!e la sua lezione la mando a memoria..

la depressione,è una malattia seria e molto invalidante! è vero! non la conosciamo ! ma ai giustissimi motivi che elenca lei,ne manca uno importante: la depressione ci fà paura! perchè è il rifiuto della vita ( infatti in certi casi il rischio suicidio è altissimo) da qui probabilmente la reazione ( da profani)di cercare di infondere forza .. ma,come si dice? il coraggio uno se non ce l'ha ..non se lo può dare! li la psicoterapia non basta!quella dovrebbe venire "prima", prima che il problema si cronicizzi.non faccio la psicologa da strapazzo...certamente non sò spiegarmi bene.ma parlo di vissuto!serve? ha ragione probabilmente nò...

ID24592 - 06/11/2012 15:47:31 - (davidebond) - risposta

Guardi, signora Sonia, io non sono né psichiatra, né psicologo, tuttavia oggi si considerano le malattie psichiatriche derivanti dall'interazione di tre sfere: l'ambiente, la psicologia e la chimica. Sono tutte e tre fattori rilevanti. La psicoterapia non può aver luogo prima di..., poiché prima di... non c'è neanche il malato. I farmaci sono strumentali anche alla psicoterapia, in quanto permettono, alleviando i sintomi (non la malattia) del paziente di aprire un dialogo e fare chiarezza. Ma il problema è appunto che dai fascismi occidentali in poi si è sempre pensato in termini di fare e non più di pensare. Affermare, per esempio, che il NS aveva un'ideologia è una bestemmia. Era tutto e il contrario di tutto. Ciò che conta è l'azione. I confini non sempre chiari tra patologia clinica ed esistenziale sono strumentali ad una certa classe di persone per somministrare farmaci a chi non deve e ad un'altra

ID24593 - 06/11/2012 15:49:46 - (davidebond) - fine

classe per trasformare la patologia in generico periodo nero. Lei ha ragione che quando si ha confidenza si possono dimenticare certe cose, ma non quando si scrive e ci si espone di fronte a tutti bisognerebbe evitarlo. Un caro saluto.

ID24594 - 06/11/2012 16:14:31 - (sonia.c) - grazie della sua risposta signor Bondoni...

sono ben maldestra con le parole..specialmente se mi agito un pò..per "prima" intendevo dire,che i problemi emotivi sono quelli più trascurati e non ci si accosta volentieri ad un lavoro psicoterapico. alle volte la vita o la troppa sofferenza ci portano a prendere in considerazione questa cura( ma per cominciare una terapia bisogna assolutamente volerlo..un medico serio non accetta nessuno contro la sua volontà..)insomma c'è molta diffidenza e ci si accosta spesso nel modo sbagliato! vorrremmo guarire senza impegarci in prima persona..e questo non è possibile...cari saluti!

ID24595 - 06/11/2012 16:27:23 - (sonia.c) - ps

adesso che conosco anche gli effetti dei farmaci..e sono notevoli devo dire.. ho una visione più ampia, vedo meglio i pregi ma anche i limiti ( un pò anche i danni .perchè ci sono) delle terapie!ri-saluti!

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