Le due Pertiche? Lo spopolamento sembra fermato

Quale sarà il destino demografico della Valle delle Pertiche? In 140 anni la popolazione di questi territori contigui si è dimezzata; poi, negli ultimi anni, il fenomeno si è lievemente invertito grazie all’immigrazione extracomunitaria. E adesso, anche se il territorio non offre grandi prospettive, la situazione sembra stabilizzata.

La nostra storia inizia nel 1868, quando un censimento contò nelle due valli, allora divise tra i comuni di Avenone, Levrange e Ono Degno a Pertica Bassa e di Livemmo, Navono e Belprato a Pertica Alta, 2.388 residenti. Alla fine dell’anno scorso, invece, nei territori in questione abitavano 1.307 persone; un crollo di oltre il 45%.

Nel frattempo le cose sono cambiate anche dal punto di vista amministrativo; perchè 140 anni fa a Pertica Bassa esistevano le realtà municipali di Avenone con 294 abitanti, di Levrange con 442 e di Ono Degno con 700 (in totale 1.436), con Forno d’Ono unica frazione, mentre oggi Forno d’Ono è stato promosso capoluogo e sede comunale, e le altre tre borgate sono state «retrocesse». E gli abitanti complessivi sono scesi a 636.

Nell’altro territorio, invece, esistevano i comuni di Livemmo con 306 abitanti, di Navono con 356 e di Belprato con 290, per un totale di 952 residenti. Oggi l’unica entità comunale, con capoluogo Livemmo, conta 611 anime, e quindi un calo che è stato «solo» del 36%. Quasi tutti i perticaroli spariti sono emigrati nelle Americhe, in Svizzera, Francia e Germania e nel resto del mondo.

Adesso, invece, il flusso si è invertito, ma in modo molto lento: le valli «gemelle» contano infatti solo 105 stranieri, in maggioranza marocchini, l’8% della popolazione. E se il Comune di Livemmo ne conta solo 19, quello di Forno d’Ono ne registra invece 86.

di Massimo Pasinetti da Bresciaoggi

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