A Livemmo gioco vietato «per denuncia»

Se a Sabbio Chiese il Comune ha deciso di mobilitarsi per salvaguardare concretamente quella che è una grande tradizione sportiva, una consuetudine agonistica che ha cadenzato le giornate di festa di gran parte del Novecento, in un’altra località valsabbina segnata dalla passione per questo gioco d’altri tempi la «bala» non vola più. E in questo caso l’intervento dell’amministrazione comunale non ha potuto nulla.

LA CANCELLAZIONE delle partite in strada in quello che è il capoluogo della Pertica Alta risale al luglio del 2002. E a quell’atto conclusivo circondato dall’amarezza si era arrivati a causa di un perticarolo la cui casa si affaccia sulla piazza della borgata: la tradizionale «arena» che faceva da sfondo agli accesissimi match. Quest’ultimo sosteneva che la pratica del gioco ledeva la sua proprietà, e decise di presentare una denuncia.

Naturalmente il problema venne affrontato seguendo la strada diplomatica: si cercò la mediazione tra privato e gruppo di giocatori, e il ruolo di responsabile della trattativa venne affidato direttamente al sindaco Denis Zanolini. Ma il tentativo andò a vuoto, e alla fine proprio il primo cittadino fu costretto a firmare una ordinanza che sanciva la fine delle partite in strada.

A QUEL PUNTO scattò la protesta dei cittadini, che sfilarono per le vie di Livemmo fino alla piazzetta attigua a quella «vietata» per dare vita a una dimostrazione dell’antico gioco. Poi tutto finì, e da cinque anni la «bala» non fa più parte delle consuetudini di Livemmo.

da Bresciaoggi

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