Saqlaeen era uno di noi

Era partito da Paitone per il Pakistan con la famiglia e si sa che una volta giunto in patria era stato ricoverato in ospedale e poi dimesso.
Gli amici, che insieme a lui frequentano la Terza media all’Istituto Comprensivo di Prevalle, si mantenevano in contatto via whatsapp.

Da qualche giorno però non avevano notizie e quella arrivata sabato scorso sul piccolo schermo dello smartphone non avrebbero mai voluto vederla: Saqlaeen Maroof, il loro compagno che avrebbe dovuto compiere i 14 anni il prossimo 26 aprile, è morto.

Al momento non si hanno altre notizie, solo la conferma arrivata a scuola grazie all’interessamento di altre famiglie di origine pakistana.

«Ci dicono che gli hanno già fatto il funerale – conferma Maria Vittoria Papa, la dirigente scolastica -. In Italia era rimasto il fratello più grande per via del lavoro, dovrebbe avere una ventina d’anni. L’ho visto martedì scorso quando si è presentato per iscrivere Saqlaeen all’Itis Perlasca di Vobarno.
Mi dicono però che sabato è partito per il Pakistan anche lui e che non farà rientro prima di due o tre settimane».

«Questa mattina (ieri ndr) ne abbiamo parlato in classe, per cercare di aiutare i compagni ad affrontare il dramma della perdita. Vorremmo fare qualche cosa, ma non sappiamo come - ha aggiunto la preside -. Ci siamo rivolti alle famiglie pakistane degli altri alunni, ce ne sono una dozzina, per capire come si muoverebbero loro, per evitare fraintendimenti».

Quando è arrivato in Italia, Saqlaeen era stato inserito alla scuola dell’Infanzia. Era cresciuto a Paitone, perfettamente integrato.
Sembra che i suoi avessero deciso dopo il Pakistan di trasferirsi in Inghilterra.

Lui no, sarebbe rimasto qui da noi col fratello, che si chiama Umair, per concludere gli studi e, una volta maggiorenne, diventare cittadino italiano.
Di fatto lo era già. I suoi tanti amici erano contenti di questa decisione.

.in foto: Saqlaeen, com'era un paio di anni fa.

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