«Viva la libertà, viva l'anarchia»

L’ultima fatica di uno tra i più grandi attori ed autori italiani, Ascanio Celestini, è stata boicottata dalla grande distribuzione cinematografica. Il film è tratto dallo spettacolo “appunti per un film sulla lotta di classe”, uno spettacolo in cui si raccontano storie di gente comune, di lavoratori di call center, e poi si apre ad una riflessione sul vivere attuale.
Ascanio Celestini si è affermato da alcuni anni come uno tra i più bravi e promettenti attori ed autori italiani. Molti suoi spettacoli raccontano di fatti storici, della seconda guerra mondiale, quella combattuta a Roma, vissuta dalla parte dei contadini, mettendo in rilievo le diverse visioni di uno stesso evento, perché un soldato e un calzolaio percepiscono in modo differente anche una situazione tragica come un bombardamento.

Il tutto viene poi confrontato con quelle che sono le fonti “ufficiali”, così da averne un quadro completo e genuino. Molto famosi sono gli spettacoli “La Fabbrica”, “Radio Clandestina” e “Scemo di Guerra”, tutti reperibili in dvd.
Lui, inconfondibile, con la barbetta nera e i capelli spettinati riesce a riempire tutti i teatri d’Italia, cosa che pochi attori teatrali riescono a fare. Difficile paragonarlo ad un altro, e forse la sua genialità sta anche qui, nell’avere elaborato un suo inconfondibile stile di narrazione, che affascina, diverte e fa riflettere.

E’ uno che pensa con la propria testa, e da sempre questi artisti spaventano il nostro “Bel Paese”, cito Gaber per rendere l’idea, confinato nei teatri e messo sotto sorveglianza dalla Digos, o ancora Beppe Grillo e Fabrizio De Andrè.
Noi del graffio non potevamo certe lasciarci sfuggire un’occasione come quella che ci si è presentata, ossia un’intervista telefonica a Celestini, che ci ha intrattenuto per più di un’ora, dimostrando grande disponibilità.

L’intervista verrà pubblicata integralmente nel numero cinque del periodico, ma qui su vallesabbianews ve ne daremo un assaggino.
Dopo averlo intervistato, nel primo pomeriggio siamo stati a sentirlo a Rodendo Saiano, e poi la sera a Bergamo per vederlo recitare in “appunti per un film sulla lotta di classe”. E la sensazione che abbiamo avuto è stata quella di trovarci davanti ad un gigante della narrazione, un autore libero ed intelligente, graffiante e divertente, provocatorio e poetico come pochi riescono ad esserlo.
Uno spettacolo che accende la discussione ed il dibattito, sicuramente di altissimo livello.
Non mi meraviglio poi così tanto che uno spettacolo del genere spaventi i benpensanti ed i politici.
Concedetemi di chiudere con la stessa frase che chiude lo spettacolo”viva la libertà, viva l’anarchia”.

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