30 Settembre 2007, 00.00
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Ciclismo dilettanti

Delusione per i bresciani al mondiale

Continua il digiuno bresciano al mondiale di ciclismo dilettanti che dura ormai da quarantacinque anni. Simone Ponzi e Marco Frapporti non hanno avuto la forza e trovato il pertugio giusto entro il quale infilarsi per giocarsi il podio.

Continua il digiuno bresciano al mondiale di ciclismo dilettanti che dura ormai da quarantacinque anni, esattamente dal 1962 quando Renato Bongioni si impose a Salò. Simone Ponzi (Zalf Fior Desiree) e Marco Frapporti (Unidelta-Bottoli-Arvedi) non hanno avuto la forza e trovato il pertugio giusto entro il quale infilarsi per giocarsi il podio allo sprint al termine di una gara molto difficile e tirata, vinta dallo slovacco Velits che ha preceduto l’australiano Sulzberger e l’inglese Bellis.

I due bresciani sono rientrati in gioco proprio nelle battute finali quando si è esaurito un tentativo di fuga di un quintetto che da alcuni chilometri era al comando. A quel punto il gruppo formato da una cinquantina di corridori ha occupato l’intera sede stradale attendendo l’epilogo allo sprint, vanificando anche l’ultimo assalto solitario di Ignatiev compagno di squadra del triumplino Daniele Contrini alla Tinkoff. Simone Ponzi a cinquecento metri dal traguardo era nella posizione ideale per lottare per il podio. Davanti a lui c’erano solamente sette-otto corridori: ma chi lo precedeva ha avuto uno scarto costringendolo a decelerare e da quel momento si è capito subito che non avrebbe potuto lottare per una medaglia. Davvero un peccato perchè era nella posizione ideale per conquistare la più prestigiosa vittoria della carriera: «Sono molto deluso - afferma il ghedese - perchè pensavo e sentivo di poter fare meglio. Quando abbiamo raggiunto i fuggitivi ho cercato di ragionare, ma nel momento topico però mi è mancato qualcosa oltre alla sfortuna per via dello scarto operato dal corridore che mi precedeva. Tredicesimo e primo degli italiani? Sinceramente non sono soddisfatto del risultato. Spero di fare meglio l’anno prossimo a Varese per poi passare professionista alla Lampre Fondital».

Marco Frapporti come Ponzi ha corso quasi costantemente nella pancia del gruppo per preservare le energie nel caso di un arrivo affollato, ma non è bastato: «Sono molto rammaricato - dice - prima della volata non siamo riusciti a concertare la tattica da attuare con Ginanni e Ponzi. Abbiamo ricucito lo strappo vicino al traguardo e non c’è stato il tempo per parlare. Sono arrabbiato perchè pensavo di lottare per il podio. Ho avvertito qualche problema di gambe all’inizio, ma da metà corsa non ho più avuto problemi. Volevo fare un grosso regalo a Sandro Callari che ha creduto in me ma purtroppo non ci sono riuscito. Appena tornerò a casa analizzerò la corsa con il mio direttore sportivo Bruno Leali per capire gli errori. Ma è inutile piangere: voglio subito una vittoria per guadagnare il pass per il professionismo». Ponzi e Frapporti sono stati sostenuti a gran voce da familiari, parenti e amici. Ma alla fine l’hurrà collettivo è rimasto in gola.

Angiolino Massolini


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